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Posts written by sacha71

view post Posted: 11/5/2024, 12:20 Consiglio libro "guida" alla lettura de "Alla ricerca del tempo perduto" - Letteratura & dintorni
Quando lo lessi, una quindicina di anni fa, seguii qualche suggerimento senza ricorrere ad una vera e propria guida. In sintesi:


- non cominciare dalla prima pagina: potrebbe diventare uno scoglio insormontabile. Per lo più si suggerisce di iniziare dal capitolo "un amore di Swann", sempre nel primo libro, una parte che è molto vicina all' ordinario modo di raccontare una storia e che più facilmente può appassionare. Finita quella parte (che è una sorta di "prequel") si può riprendere dalla prima pagina, sperando di essersi appassionati abbastanza da superare le sonnifere prime pagine in cui il narratore ci confida di rigirarsi la notte nel letto e di non riuscire a dormire (a differenza di molti lettori di queste prime pagine).

- leggere qualcosa sul periodo di Proust: l' usanza sociale dei "salotti" dove l'alta borghesia si attorniava di raffinati intellettuali "divertendosi"- in una sorta di talk show ante litteram - alle dotte disquisizioni e querelle che inevitabilmente nascevano; come quel periodo della storia francese fu condizionato dall' affare Dreyfus ecc

- leggere qualcosa della personalità dell' autore, che si ispira alla sua stessa vita ma ne cambia dettagli importanti: tace della sua omosessualità ma inserisce un personaggio omosessuale mostrando così di saperne molto di quel mondo (come era in quell' epoca); trasfigura il suo amore reale (per il suo autista, non proprio un amore prezzolato, ma insomma...) nell' amore per una ragazza stranamente indipendente per l' epoca ecc ecc Sapere che era (come il suo protagonista-narratore) ricco abbastanza da vivere di rendita in una società con un enorme divario sociale, tanto da far dire al suo narratore che, volendo, avrebbe potuto avere qualsiasi ragazza (ragazzo?) di cui si fosse incapricciato grazie al proprio denaro

- sopportare con pazienza le lunghe disquisizioni sulla nobiltà francese (tema che doveva essere ben conosciuto per essere accettati nei salotti di cui sopra) ed i lunghi assurdi elenchi (che riesce abbastanza facile saltare, e lo si faccia tranquillamente senza rimorso alcuno)

- capire he il libro non racconta una storia, condivide una sensibilità, l' idea sottostante è che, per scrivere, ad un autore non necessita una spiccata fantasia ma la sensibilità di cogliere tra gli innumerevoli accadimenti quotidiani ciò che solo la persona sensibile può trovare "straordinario".

- l' opera ha un senso? Sì, e si può anche spoilerare senza che si perda il gusto della lettura...

all' apice di un percorso esistenziale in cui non sembra che il narratore sia riuscito a dare un senso alla sua stessa vita, questi - proprio perché "bisognoso di senso" - decide di iniziare a scrivere le proprie memorie, cioè il libro che stiamo leggendo, in cui raccoglierà tutto ciò che ha colpito la sua sensibilità: storie, situazioni, riflessioni (anche troppe), eventi che riguardano lui o le persone che lo circondano o la società in generale, costruendo un' opera d' arte basata non su un intreccio fantastico ma sull' affastellarsi di eventi e di emozioni nella vita di una persona che da tutto traeva continui spunti di riflessione. Vale la pena di notare che ciò rende il libro "circolare" non solo perché finisce come inizia ma anche perché il tema che dà sostanza al libro è la stesura del libro stesso.


Edited by sacha71 - 12/5/2024, 06:47
view post Posted: 11/5/2024, 06:27 Pasolini, Pier Paolo - San Paolo - La nostra piccola biblioteca
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Sinossi (da garzanti.it): "Nel maggio del 1968, Pier Paolo Pasolini concepisce la sceneggiatura di un film che – per vicende personali e difficoltà produttive – non vedrà però mai la luce. L’idea poetica di fondo, e la sua novità, consiste nel situare l’intera vicenda di san Paolo nel mondo contemporaneo, dall’Europa nazista all’America degli anni Sessanta, in un gioco di trasposizioni..."


Sono giunto a questo libro seguendo una traccia che nasce dall' avvistamento in libreria più recente libro su San Paolo di Augias, che peraltro mi sono rifiutato di leggere.

Chi ha letto il Vangelo sa che poco o nulla dice della pratica religiosa, "annuncia" certo i grandi Misteri che ne sono il fondamento sostanziale, ammonisce i fedeli su una serie di principi etici e comportamentali, ma il cristianesimo come lo abbiamo conosciuto nei secoli è molto di più. Buona parte di questo "di più" è negli scritti di San Paolo (le 13 "lettere", peraltro non tutte risultanti scritte dallo stesso autore all' analisi del testi, cfr wikipedia), le cui (di Paolo) vicende sono narrate ne "Gli atti degli apostoli". E' opinione comune che la chiesa dei primi cristiani, e, nella sostanza, quella che ha poi operato nei secoli, è quindi stata fondata da San Poalo, con la sua opera di catechizzazione dei "non ebrei", e con la sagacia organizzativa, definendo la struttura e financo l' economia delle prime comunità.

Al netto delle vicende umane (viaggi nella varie comunità, diatribe con chi voleva confinare la predicazione nell' ambito dei soli ebrei in quanto "popolo eletto", primi scontri con il potere giudaico prima e romano poi), della predicazione di S. Paolo Pasolini estrae numerosi brani - tutti presentati nel testo originale, immutato - mettendo in scena momenti di predicazione, spesso in presenza di scettici ed intellettuali che riassumono con i loro pungenti commenti l' atteggiamento critico degli intellettuali non credenti moderni e forse di Pasolini stesso.

Lo snodo centrale della predicazione è un brano che giustifica la "irrazionalità" del messaggio cristiano, che si fonda sulla fede piuttosto che sulla ragione:

"Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini." (dalla lettera ai Corinzi)

Abile costruzione dialettica che affascina gli stessi intellettuali, che però non mancano subito di rimarcare come Paolo dalla enunciazione di Grandi Principi passi subito dopo alla indicazione di non poche regole comportamentali, molte delle quali, aggiungo io, a dir poco conformiste, dove si batte sul rispetto dell' autorità costituita (qualsiasi essa sia, idea che non appartiene più al nostro sentire comune dall' illuminismo in poi) e sul rispetto delle gerarchie e condizioni sociali, arrivando a dire agli schiavi di servire fedelmente i loro padroni, siano essi pagani che cristiani (Timoteo, 1,6(*)).

(Non stupisce che, nei secoli successivi, la Chiesa sarebbe diventata la stampella del morente Impero e che, caduto questo, sia sopravvissuta nei secoli continuando a sostenere regni e tirannie, prima di "rinascere" nella versione buonista che conosciamo a partire dalla seconda metà dell '800 con una ulteriore accelerazione negli ultimi 50 anni).

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Del testo in sé, in particolare nelle note dell' autore che inframezzano i dialoghi della bozza di sceneggiatura, mi hanno colpito due aspetti inattesi: uno è la grande potenza retorica del linguaggio pasoliniano - che mi è difficile qui rappresentare ma che fa riflettere sulla grande confidenza che un Poeta ha con le parole anche quando scrive annotazioni che vorrebbero avere uno scopo pratico; l' altro è la visione di distaccata, mi verrebbe da dire spocchiosa, sicuramente contenente poco amore e forse una punta di disprezzo, della società in generale, nel modo in cui P. descrive non solo burocrati e poliziotti (che forse è scontato che possa disprezzare) ma anche gli intellettuali, le persone comuni e perfino i più miserabili. Ecco come descrive quella che sarà la scena di una processione a Napoli: "...compare una processione: con tutte le carte in regola, banda, statua della Madonna, pesantissima, portata a spalle da giovanotti con le facce di avanzi di galera, file interminabili di beghine, discinte e scarmigliate come erinni, sotto i loro angosciosi velami neri, e poi tutta la carnevalata, dei costumi: comunicandi, figlie di Maria, affigliati della buona morte ecc".

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(*) "1.Quanti stanno sotto il giogo come schiavi, stimino degni di ogni onore i loro padroni, affinché non vengano bestemmiati il nome di Dio e la dottrina (evangelica). 2.Quelli poi che hanno padroni credenti, non manchino loro di riguardo per il fatto che sono fratelli, ma li servano meglio proprio perché coloro che ricevono il beneficio dei loro servizi sono credenti e amati (da Dio). "

Edited by Klart - 11/5/2024, 13:35
view post Posted: 10/5/2024, 19:58 Rachel Carson (Primavera Silenziosa) - Libridine in cuffia
(durata 30'; disponibile in streaming su RaiPlaysound con il titolo "Wikiradio / Rachel Carson")

Link alla pagina di streaming:

www.raiplaysound.it/audio/2013/05/...36314bb33c.html

Breve biografia, con approfondimento dell' opera principale, della anticipatrice del movimento ecologista Rachel Carson, che nel 1963 pubblicò il libro-denuncia "Primavera Silenziosa" sul tema dell' abuso dei pesticidi in agricoltura. La pubblicazione del libro portò, anni dopo, al divieto di usare il DDT. E' la prima opera universalmente conosciuta ad affrontare il problema ecologico nella sua globalità, ovvero - nello specifico - approfondendo come l' effetto dell' abuso dei pesticidi si estendeva (si estende) a cose che apparentemente con l'agricoltura e la lotta contro gli insetti nocivi non avevano nulla a che fare. Da qui il titolo "Primavera Silenziosa", riferito alla drastica riduzione del numero di uccelli presenti nelle zone agricole come effetto collaterale della massiccia sparizione degli insetti (nocivi e non).

Il libro "primavera silenziosa" di Rachel Carson è disponibile in molte biblioteche romane ed anche come ebook (prestito digitale), ciò mi fa pensare che sia disponibile anche in altri sistemi bibliotecari locali.

Nota di colore. Non mi ritengo fautore dei movimenti green attuali, che anzi guardo a dir poco con sospetto a causa di estremismi che non è qui luogo specificare (e che molti d' altro canto non riterranno tali). Come sono giunto ad essere incuriosito da questo tema? Il libro è citato nella serie televisiva "I tre corpi" (vedi discussione nella sezione del forum dedicata alle serie), in particolare nella edizione cinese della serie, in un episodio ambientato all' epoca della rivoluzione culturale, quando ancora non si era spenta l'eco dell' effetto avuto in occidente a seguito del successo del libro, prontamente condannato dal regime maoista dell' epoca. In una scena-chiave del racconto, un funzionario del regime si dilunga in una sorta di anatema nel colorito linguaggio ideologico maoista spiegando come da quel libro sia stato tratto una sorta di sunto in cinese da usare come testo scolastico (!) per dimostrare la pericolosità delle idee in esso veicolate. A questo punto non potevo esimermi dal cercare di saperne di più, magari senza impegnarmi a leggere l'originale, da qui la scelta del podcast.

Edited by Klart - 11/5/2024, 13:37
view post Posted: 7/5/2024, 14:46 Il problema dei 3 corpi - Cinema e SerieTV
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(USA, 2024, distribuzione Netflix)


Ritorna la grande F.S. in un mercato ormai dominato dal fantasy e dall' immaginario distopico, il ritorno avviene prendendo ispirazione dai romanzi della trilogia del cinese Cixin Liu, in particolare dal primo di cui questa prima stagione della serie porta il titolo.


Sinossi Il tema è un classico, il primo incontro con una specie aliena, che si rivela immediatamente ostile ed iper-tecnologica, come pure un classico è la resistenza dell' umanità ad una invasione che sembra inevitabile che, anzi, è già iniziata, vuoi con il controllo delle menti, vuoi con tecnologie di controllo a distanza delle leggi fisiche. Tecnologie che fanno sentire immediatamente presente un nemico che ancora si trova in viaggio a centinaia di anni (intesi come tempo non come anni luce) di distanza. Pure classico è l' impianto narrativo, dove si mescolano iniziative governative ed intergovernative delle grandi potenze della terra alle storie personali di singoli personaggi, la cui individualità - c' é da scommetterlo fin dall' inizio - farà la differenza; fresca ed innovativa è invece l'inventiva dell' autore, ed intendo con ciò semplicemente riportare la mia impressione personale: di f.s. no ho digerita molta ma devo ammettere che la maggior parte delle invenzioni narrative messe in scena mi sono sembrate assolutamente originali.

La serie fa seguito ad una analoga produzione televisiva cinese, di cui ho visto i primi episodi consentendomi qualcuna delle riflessioni che seguono.

Commento alla prima stagione.

Inutile dire che rispetto all' originale si è un po' seguita la moda corrente, aumentando il ruolo attivo dei personaggi femminili (c'é invece una sola scienziata, se non erro, nell' originale) e rappresentando un mondo multietnico - cosa peraltro scontata spostando l' ambientazione dalla Cina in Occidente. Grande enfasi viene data alla premessa narrativa, ambientata nella Cina della rivoluzione culturale, dei cui eccessi e violenze è vittima uno dei personaggi chiave della storia, che matura la assoluta sfiducia nell' umanità e sceglie di parteggiare attivamente per gli alieni, di cui non sa praticamente nulla, ma che spera possano essere un fattore di miglioramento per l'umanità. Il resto della storia (quanto meno nella prima stagione) si sviluppa più o meno al tempo presente e vede in scena un esiguo numero di giovani scienziati prima vittime delle azioni interdittive degli alieni tese a bloccare lo sviluppo della scienza sulla terra poi protagonisti nella impostazione scientifica della resistenza e nella ideazione tecnologica che la consente.

Il ritmo è piuttosto serrato, i personaggi accattivanti, gli stereotipi e le cose già viste limitate al minimo, insomma quanto meno sul piano narrativo e della regia ci sono gli elementi per piacere agli appassionati de genere e non solo.

Messaggi? Forse una interpretazione in chiave metaforica è possibile, se ricordiamo che l' opera nasce come romanzo popolare in Cina dove ha avuto grande successo e diffusione. L' umanità che rischia l'invasione potrebbe essere il popolo cinese, gli alieni invasori gli occidentali, che si avvalgono della loro superiorità tecnologica e capacità di insinuarsi nel cuore dei cinesi stessi con le proprie idee, paradigmatico il fatto che a "chiamare" gli alieni è la vittima di un eccesso di brutalità della società cinese stessa, e che la vera lotta si sviluppa sul piano della ricerca tecnologica, nella quale gli alieni possono vantare un enorme vantaggio iniziale che vogliono mantenere bloccando l' enorme velocità con cui i terrestri (quindi i cinesi) sviluppano invece la propria di tecnologia.
Ignoro se nelle successive stagioni (=successivi romanzi della trilogia) ci sarà ancora spazio per una simile interpretazione, ma non dimentico che lo spirito cinese, a differenza di quello occidentale, ripiegato nell' autocritica, è quello di un popolo paradossalmente "giovane" - in termini di tecnologia ed energie creative sicuramene lo è - ancora molto sensibile all' orgoglio nazionale ed alla ricerca di una propria maggiore affermazione nello scenario mondiale.
view post Posted: 29/4/2024, 09:26 Yoshimoto, Banana - Sonno profondo - La nostra piccola biblioteca
Anche io sono rimasto colpito dal romanzi d' esordio per poi abbandonare questa autrice dopo averle dato un paio di altre possibilità.

All' epoca si disse che riportava in letteratura l' atmosfera dei manga del genere romantico (chiamiamoli così per distinguerli da quelli epici). In quel momento non avevo esempi di come quest' idea fosse corrispondente alla realtà, devo però dire di avere, molti anni dopo, ritrovato le stesse sensazioni guardando degli anime, sempre di quel filone.

Questi autori (ci metterei anche il Murakami di Tokio Blues / Norwegian wood) sembrano avere l'abilità di suscitare in noi quell' emozione che da poco ho appreso chiamarsi anemoia, la "nostalgia provata per un'esperienza, un luogo, una persona, un tempo o una situazione mai avvenuto/a o conosciuta/o durante la propria vita" (definizione da wikipedia).

Edited by sacha71 - 29/4/2024, 16:34
view post Posted: 29/4/2024, 09:11 Cercas, Javier - Soldati di Salamina - La nostra piccola biblioteca
:offtopic:

In Italia chi catturò Mussolini decise diversamente, pochi ne conoscono il nome e credo che non sia considerato un "eroe" (al netto di altre imprese che possa aver compiuto naturalmente), e men che mai lo sarebbe diventato se l' avesse lasciato vivere (non poteva sapere all' epoca che successivamente gli alleati avrebbero poi processato e giustiziato i criminali di guerra).

Personalmente comprendo più facilmente una esplosione della voglia interiore di vendetta o anche solo lo scatenarsi di una ferocia atavica da un lato o il prevalere di un sentimento di disgusto dell' uccisione dall' altro che non parlare di "giustizia" in un caso e di "scelta coraggiosa" nell' altro.
view post Posted: 27/4/2024, 06:12 Giornali e riviste su phone, tablet e pc con tessera della biblioteca - Forum libero dove parlare di quello che si vuole
Vero, l' accesso tramite web browser avviene comunque tramite la piattaforma pressreader, che come prestazioni e modalità di interazione non è troppo diversa dall' app.

Io finora mi fermavo alla rassegna delle prime pagine - disponibile su diverse piattaforme - restando però inappagato quando l' incipit dell' articolo finisce con "segue a pag. xx" ed in prima battuta è ciò che continuo a fare: guardo le prime pagine dei principali giornali che poi vado a cercare su pressreader se dopo la lettura della prima pagina resta qualcosa di irrisolto.

Impagabile la possibilità di leggere articoli su quotidiani che non compreresti mai, a mio avviso leggere tutti i giorni lo stesso quotidiano rischia di chiudere il lettore in una "bolla" specie se i suoi riscontri ulteriori sulle notizie (tiggì, dichiarazioni dei politici sui social e quant' altro) afferiscono tutti alla stessa area politica.
view post Posted: 27/4/2024, 05:56 Perfect blue - Cinema e SerieTV
locandina

(Giappone, attualmente distribuita in sala l' edizione restaurata in alta definizione)

Il primo film di Kon Satoshi, dopo circa 27 anni è stato restaurato e rilanciato con ottimo successo, tanto che possiamo considerarlo uno dei film del momento.

Definito semplicisticamente come primo psico-thriller in formato anime (se preferite: un cartoon giapponese per adulti), come genere si colloca tra Dario Argento e David Lynch - lo dico solo per chiarire di cosa stiamo parlando, non perché ci siano evidenti debiti di Satoshi nei confronti di altri, leggo anzi (ma non mi è chiara la tempistica) che Lynch sarebbe stato influenzato da Satoshi piuttosto che il contrario.

Di sicuro Satoshi è l'anti-Miyazaki per eccellenza, favolistico ed inguaribilmente romantico quest' ultimo, ruvido ed incline al noir il primo.

Confesso di avere rispolverato la vecchia versione pre-restauro del film, che pure avevo già visto così tanti anni fa da non averne ormai quasi più memoria, non so quindi se mi sono perso qualcosa per quanto riguarda la qualità (però non mi sembrerebbe il tipo di disegno che trae vantaggio dall' alta risoluzione) ma, almeno per le mie capacità di concentrazione, avere la possibilità di vederlo due volte (tempo permettendo) dà la possibilità di scoprire qualche particolare in più di una rappresentazione piuttosto complessa.

Film raccomandato agli appassionati del cinema per sé stesso, a coloro che sanno che gli anime non sono solo storie di guerrieri invincibili tra f.s. e fantasy, agli amanti dei gialli un po' contorti girati con scene fuorvianti per cui ti stai sempre a chiedere se ciò che hai appena visto si suppone essere, dal punto di vista della protagonista, sogno, allucinazione, recitazione, fantasia o realtà.

Chi nel cinema cercasse messaggi sociali / culturali / politici si potrà tranquillamente astenere, anche se in fondo una visione "etica" c'é, nei tormenti della protagonista in merito ai compromessi che deve accettare per sviluppare il suo percorso di successo come attrice...

...successo e serenità che, molto laicamente e realisticamente, alla fine raggiunge comunque nonostante i propri dubbi sull' opportunità di mostrarsi in scene erotiche e posare nuda per una rivista.
view post Posted: 26/4/2024, 13:17 Giornali e riviste su phone, tablet e pc con tessera della biblioteca - Forum libero dove parlare di quello che si vuole
Aggiornamento: anche su windows si può installare la applicazione pressreader, che - almeno ad una prima prova eseguita - funziona come l' app del telefonino, mantiene cioè il login (e quindi la autorizzazione alla lettura) anche chiudendo l'app e spegnendo / riaccendendo il computer. Anche in questo caso ritengo che, passata una settimana si debba rifare il login tramite la piattaforma bibliotecaria, avendola però installata oggi non sono in grado di confermarlo fin d' ora.
view post Posted: 25/4/2024, 20:21 Giornali e riviste su phone, tablet e pc con tessera della biblioteca - Forum libero dove parlare di quello che si vuole
Per molti non è certo una novità ma qualcuno che non rinnova da un po' l'iscrizione alla biblioteca, come me fino a ieri, magari se l' é persa: gli iscritti alle biblioteche pubbliche aderenti alla alla MLOL (media library online(*)), in possesso della particolare tessera che dà diritto all' accesso alle risorse digitali (**) possono accedere ad una "edicola digitale" che consente di leggere i principali quotidiani italiani ed internazionali ed anche moltissime riviste, senza sottoscrivere i relativi abbonamenti.

Le istruzioni da seguire non sono le stesse per tutte le piattaforme bibliotecarie, la MLOL comunque si appoggia alla piattaforma PRESSREADER per cui le modalità di lettura risultano alla fine essere le stesse, e queste comprendono sia sfogliare le pagine più o meno come con un PDF (con possibilità di zoom e quant' altro per leggere con dimensioni adeguate di caratteri) oppure come testo di un singolo articolo che da solo occupa tutto lo schermo in modo da renderne più agevole la lettura.

E' anche possibile iscriversi alla piattaforma pressreader e scaricare la relativa app per telefonini e tablet ed accedere all' edicola digitale direttamente con quella, senza dover accedere alla piattaforma della propria biblioteca, quindi svincolandosi dal browser internet.

Qui si trova la descrizione della procedura per l'attivazione dell' accesso tramite app pressreader, descrizione prodotta da CSBNO (biblioteche del nord ovest), ed è la stessa che io stesso ho seguito facendo riferimento ovviamente alla piattaforma del mio sistema bibliotecario invece che al CSBNO citato nel testo.

Unico inconveniente (che non ho ancora verificato di persona): la procedura di riconoscimento tramite MLOL va ripetuta periodicamente, perché a riconoscimento avvenuto l'accesso è consentito per soli sette giorni; presumo che lo scopo di questo vincolo sia quello di impedire l'uso del servizio agli utenti la cui iscrizione bibliotecaria fosse nei sette giorni scaduta e non rinnovata.





(*) qui c'é l' elenco delle biblioteche aderenti

(**) le biblioteche della mia città (Roma), ma credo un po' tutte, offrono gratis la tessera per il solo prestito bibliotecario e con pagamento di 10 euro l'anno quella che dà diritto ai servizi aggiuntivi come appunto l'accesso alle risorse digitali
view post Posted: 18/4/2024, 08:05 The morning show - Cinema e SerieTV
locandina

Prodotto di punta di Apple TV, questa serie con cast stellare (vedi locandina) è ambientata nella redazione giornalistica e nella direzione di una rete televisiva "tradizionale", imbastendo con molta abilità storie avvincenti sui temi di attualità nelle varie stagioni, così nella prima stagione siamo alle prese on i temi del "me too" (molesti ecc sui luoghi di lavoro) e del politicamente corretto, nella seconda stagione la fa da padrone la crisi del Covid, nella terza lo strapotere della "nuova economia" digitale ed i suoi rapporti con i medi a tradizionali, teoricamente sulla via del tramonto ma in pratica ancora oggetto delle mire espansionistiche dei nuovi magnati.

Scrivo queste note dopo aver visto la terza stagione, una delle meglio riuscite (sicuramente migliore della seconda sul Covid), con una trama che mette in scena di tutto un po': intrighi, inganni, storie d'amore, tormenti familiari, sommovimenti politici ecc

Poteva venirne fuori un minestrone invece le varie sottotrame si mantengono compatte fino ad avere ciascuna la sua logica conclusione in un funale ben orchestrato e senza troppe forzature.

Sul piano del messaggio etico sociale va detto che questa stagione è un po' una sviolinata al sistema dei media americani, dipinto (ma per quanto ne so potrebbe anche essere così) come governato da alti ideali etici stampati nella coscienza dei giornalisti, con una gestione delle notizie basata sul rigoroso vaglio delle fonti con un pignolo "fact checking" che lo renderebbe poco o nulla permeabile a fake news di ogni genere "a differenza di twitter" (letterale).

Senz' altro noi italiani avremmo molto da imparare da loro anche se mi sembra improbabile che le cose siano poi così limpide, anche solo nelle coscienze dei giornalisti se non nel prodotto finale complessivo, come se da loro non ci fosse interferenza tra opinioni preconcette dei giornalisti ed interpretazione dei fatti per non parlare dell'abitudine (che non può essere solo italica) a distorcere sistematicamente le notizie fino a trasformare alcune testate (ovvio che mi riferisco all' Italia più che agli USA e di certo non alla serie) in mero "giornalismo di opinione", in cui il desiderio di condizionare il pubblico nella direzione dell' area politica di riferimento azzera la (presunta) etica giornalistica di aderenza ai fatti.
view post Posted: 17/4/2024, 08:03 Moro, Renato - Storia di una maestra del Sud che fu madre di Aldo Moro - La nostra piccola biblioteca
CITAZIONE (Ines Genova @ 16/4/2024, 09:19) 
... non lo menziona mai ...

Occorre ammettere che l'autore sta semplicemente parlando della propria nonna, ma chiunque abbia deciso di mettere il nome di Aldo Moro nel titolo (forse l'autore stesso, forse l'editore come a volte accade) ben sapeva che sarebbe stato quel nome a far risaltare il libro sugli scaffali e che molti (certo non tutti) lo hanno acquistato per questo.

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Il film da me citato purtroppo non è disponibile per lo streaming al momento (fonte: justwatch) trattandosi di un classico degli anni '70 potrebbe essere disponibile il DVD in qualche biblioteca, ammesso di avere ancora in casa un dispositivo adatto alla riproduzione. Il trailer è su Y.T. Il film è ispirato ad un romanzo di Sciascia dallo stesso titolo, se ne parla qui: https://libri.forumcommunity.net/?t=57843151
view post Posted: 16/4/2024, 07:15 Moro, Renato - Storia di una maestra del Sud che fu madre di Aldo Moro - La nostra piccola biblioteca
Non del tutto off topic: i nostri vecchi ricordano che Aldo Moro da vivo non era affatto trattato - da amici e nemici - come un santo di quelli stampati sui santini che una volta si davano in parrocchia.

Era un uomo politico complicato (letteralmente, all' epoca fu famosa la sua metafora delle "convergenze parallele") certo la sua (così dicono) apertura alla cooptazione dei comunisti nella classe dirigente del Paese quando le cose poi finirono tragicamente lo portò sugli altari laici ed il resto è storia che tutti conoscono.

Per comprendere il clima all' epoca di "Moro da vivo", quando su di lui si poteva fare satira e raccontare barzellette senza rischiare l'accusa di blasfemia, è interessante vedere il film Todo Modo, di cui si disse - nonostante le smentite ufficiali - che il personaggio interpretato da Gian Mia Volonté fosse appunto ispirato allo statista democristiano.

Potrebbe essere un interessante spunto di riflessione sul tema della estrazione educativa (anche materna, immagino) da cui possa essere uscito un tale personaggio.
view post Posted: 12/4/2024, 07:48 Il mondo dietro di te - Cinema e SerieTV
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(USA, 2023, prod. e distr. Netflix)

Un cast stellare (Julia Roberts in prima fila) ed una fattura complessiva di qualità per essere un film nato per la distribuzione streaming (ignoro se siano stati fatti passaggi in sala, ma non sembra quella la destinazione).

Ispirato da un romanzo apocalittico (recente, del 2020) il film tratta della fragilità della società che abbiamo costruito in questi ultimi decenni rispetto ad eventuali attacchi ostili.

E' vero che nel film c'é molto altro, che bene o male si cercano di approfondire gli aspetti umani, ma alla fine ciò che resta allo spettatore è il senso di insicurezza derivante dal vivere in un mondo in cui basta un attacco hacker (o più attacchi coordinati e ripetuti) per lasciarci tutti al buio, senza comunicazioni (nemmeno quelle tradizionali radio-televisive ed i telefoni della rete fissa), senza denaro (ormai soppiantato dai sistemi elettronici), con il sistema dei trasporti e dei rifornimenti bloccato, addirittura senza segnaletica sulle strade - ormai resa inutile dal generalizzato uso del GPS:

Si stenta a credere che il significato sia proprio quello, un invito in buona sostanza a rinforzare (virtualmente) i muri che difendono la nazione, essendo evidente che l' attacco nel film è contro gli USA in particolare (*).

E' forse un segno dei tempi, della svolta che vede anche la politica cosiddetta "progressista" di fronte allo scoppio delle ultime due guerre "vicino a noi" (Europa), sostenere la necessità di riarmarsi?

Leggo che tra i produttori esecutivi ci sarebbero Barack e Michelle Obama, proprio i paladini del multilateralismo e della società "aperta", ed è una partecipazione che mi fa riflettere.


(*) particolare rivelatore: un magnate "bene informato" avrebbe fatto trasferire il suo denaro "altro" prima del disastro, e dal film non si evince in alcun modo che non ci sia un "altrove" immune dal disastro
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