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Quando lo lessi, una quindicina di anni fa, seguii qualche suggerimento senza ricorrere ad una vera e propria guida. In sintesi:
- non cominciare dalla prima pagina: potrebbe diventare uno scoglio insormontabile. Per lo più si suggerisce di iniziare dal capitolo "un amore di Swann", sempre nel primo libro, una parte che è molto vicina all' ordinario modo di raccontare una storia e che più facilmente può appassionare. Finita quella parte (che è una sorta di "prequel") si può riprendere dalla prima pagina, sperando di essersi appassionati abbastanza da superare le sonnifere prime pagine in cui il narratore ci confida di rigirarsi la notte nel letto e di non riuscire a dormire (a differenza di molti lettori di queste prime pagine). - leggere qualcosa sul periodo di Proust: l' usanza sociale dei "salotti" dove l'alta borghesia si attorniava di raffinati intellettuali "divertendosi"- in una sorta di talk show ante litteram - alle dotte disquisizioni e querelle che inevitabilmente nascevano; come quel periodo della storia francese fu condizionato dall' affare Dreyfus ecc - leggere qualcosa della personalità dell' autore, che si ispira alla sua stessa vita ma ne cambia dettagli importanti: tace della sua omosessualità ma inserisce un personaggio omosessuale mostrando così di saperne molto di quel mondo (come era in quell' epoca); trasfigura il suo amore reale (per il suo autista, non proprio un amore prezzolato, ma insomma...) nell' amore per una ragazza stranamente indipendente per l' epoca ecc ecc Sapere che era (come il suo protagonista-narratore) ricco abbastanza da vivere di rendita in una società con un enorme divario sociale, tanto da far dire al suo narratore che, volendo, avrebbe potuto avere qualsiasi ragazza (ragazzo?) di cui si fosse incapricciato grazie al proprio denaro - sopportare con pazienza le lunghe disquisizioni sulla nobiltà francese (tema che doveva essere ben conosciuto per essere accettati nei salotti di cui sopra) ed i lunghi assurdi elenchi (che riesce abbastanza facile saltare, e lo si faccia tranquillamente senza rimorso alcuno) - capire he il libro non racconta una storia, condivide una sensibilità, l' idea sottostante è che, per scrivere, ad un autore non necessita una spiccata fantasia ma la sensibilità di cogliere tra gli innumerevoli accadimenti quotidiani ciò che solo la persona sensibile può trovare "straordinario". - l' opera ha un senso? Sì, e si può anche spoilerare senza che si perda il gusto della lettura... SPOILER (clicca per visualizzare) all' apice di un percorso esistenziale in cui non sembra che il narratore sia riuscito a dare un senso alla sua stessa vita, questi - proprio perché "bisognoso di senso" - decide di iniziare a scrivere le proprie memorie, cioè il libro che stiamo leggendo, in cui raccoglierà tutto ciò che ha colpito la sua sensibilità: storie, situazioni, riflessioni (anche troppe), eventi che riguardano lui o le persone che lo circondano o la società in generale, costruendo un' opera d' arte basata non su un intreccio fantastico ma sull' affastellarsi di eventi e di emozioni nella vita di una persona che da tutto traeva continui spunti di riflessione. Vale la pena di notare che ciò rende il libro "circolare" non solo perché finisce come inizia ma anche perché il tema che dà sostanza al libro è la stesura del libro stesso. Edited by sacha71 - 12/5/2024, 06:47 |