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(USA, 2024, distribuzione Netflix) Ritorna la grande F.S. in un mercato ormai dominato dal fantasy e dall' immaginario distopico, il ritorno avviene prendendo ispirazione dai romanzi della trilogia del cinese Cixin Liu, in particolare dal primo di cui questa prima stagione della serie porta il titolo. Sinossi Il tema è un classico, il primo incontro con una specie aliena, che si rivela immediatamente ostile ed iper-tecnologica, come pure un classico è la resistenza dell' umanità ad una invasione che sembra inevitabile che, anzi, è già iniziata, vuoi con il controllo delle menti, vuoi con tecnologie di controllo a distanza delle leggi fisiche. Tecnologie che fanno sentire immediatamente presente un nemico che ancora si trova in viaggio a centinaia di anni (intesi come tempo non come anni luce) di distanza. Pure classico è l' impianto narrativo, dove si mescolano iniziative governative ed intergovernative delle grandi potenze della terra alle storie personali di singoli personaggi, la cui individualità - c' é da scommetterlo fin dall' inizio - farà la differenza; fresca ed innovativa è invece l'inventiva dell' autore, ed intendo con ciò semplicemente riportare la mia impressione personale: di f.s. no ho digerita molta ma devo ammettere che la maggior parte delle invenzioni narrative messe in scena mi sono sembrate assolutamente originali. La serie fa seguito ad una analoga produzione televisiva cinese, di cui ho visto i primi episodi consentendomi qualcuna delle riflessioni che seguono. Commento alla prima stagione. Inutile dire che rispetto all' originale si è un po' seguita la moda corrente, aumentando il ruolo attivo dei personaggi femminili (c'é invece una sola scienziata, se non erro, nell' originale) e rappresentando un mondo multietnico - cosa peraltro scontata spostando l' ambientazione dalla Cina in Occidente. Grande enfasi viene data alla premessa narrativa, ambientata nella Cina della rivoluzione culturale, dei cui eccessi e violenze è vittima uno dei personaggi chiave della storia, che matura la assoluta sfiducia nell' umanità e sceglie di parteggiare attivamente per gli alieni, di cui non sa praticamente nulla, ma che spera possano essere un fattore di miglioramento per l'umanità. Il resto della storia (quanto meno nella prima stagione) si sviluppa più o meno al tempo presente e vede in scena un esiguo numero di giovani scienziati prima vittime delle azioni interdittive degli alieni tese a bloccare lo sviluppo della scienza sulla terra poi protagonisti nella impostazione scientifica della resistenza e nella ideazione tecnologica che la consente. Il ritmo è piuttosto serrato, i personaggi accattivanti, gli stereotipi e le cose già viste limitate al minimo, insomma quanto meno sul piano narrativo e della regia ci sono gli elementi per piacere agli appassionati de genere e non solo. Messaggi? Forse una interpretazione in chiave metaforica è possibile, se ricordiamo che l' opera nasce come romanzo popolare in Cina dove ha avuto grande successo e diffusione. L' umanità che rischia l'invasione potrebbe essere il popolo cinese, gli alieni invasori gli occidentali, che si avvalgono della loro superiorità tecnologica e capacità di insinuarsi nel cuore dei cinesi stessi con le proprie idee, paradigmatico il fatto che a "chiamare" gli alieni è la vittima di un eccesso di brutalità della società cinese stessa, e che la vera lotta si sviluppa sul piano della ricerca tecnologica, nella quale gli alieni possono vantare un enorme vantaggio iniziale che vogliono mantenere bloccando l' enorme velocità con cui i terrestri (quindi i cinesi) sviluppano invece la propria di tecnologia. Ignoro se nelle successive stagioni (=successivi romanzi della trilogia) ci sarà ancora spazio per una simile interpretazione, ma non dimentico che lo spirito cinese, a differenza di quello occidentale, ripiegato nell' autocritica, è quello di un popolo paradossalmente "giovane" - in termini di tecnologia ed energie creative sicuramene lo è - ancora molto sensibile all' orgoglio nazionale ed alla ricerca di una propria maggiore affermazione nello scenario mondiale. |