(USA, 2024, regia di Denis Villeneuve)
Il film non è autonomo: è appunto la seconda parte della storia iniziata con il film precedente, storia che si concluderà con la parte tre non ancora uscita.
Gli sviluppi di questa seconda parte sono numerosi: se la prima parte più che altro presentava i personaggi e cominciava a dipingere l' universo narrativo" (popoli, pianeti, istituzioni, costumi ecc) senza sviluppare troppo la storia, qui invece la si porta parecchio avanti.
Sul piano realizzativo il film è, nel suo genere, ineccepibile, forse un po' soverchiante è la parte sonora, con grande uso di quei colpi di basso che si percepiscono più sulla pelle del corpo che non con le orecchie, mi sento quindi di raccomandare la scelta di una sala con un buon impianto audio perché se l' impianto della sala dovesse essere gracchiante la visione sarebbe particolarmente penosa.
Non posso dire di conoscere le intenzioni dell' autore del romanzo, non avendolo letto, quelle degli autori del film sembrano orientate alla attualizzazione della storia: gli autoctoni del pianeta desertico sono chiaramente ispirati ai popoli nomadi di medio oriente e nord africa, la "spezia" che attire l' avidità degli invasori stranieri richiama il petrolio di cui i citati Paesi sono ricchi, la casata degli Arkonnen è disegnata ispirandosi ad un Paese europeo fascistoide, quella degli Atreides ad Paese, sempre europeo, ugualmente colonialista ma meno ciecamente crudele, violento e sopraffattore dell' altro. l' Impero invece - pur richiamandosi alla struttura del Sacro Romano Impero sembra piuttosto alludere ad una super potenza come gli USA. Se accettiamo questa interpretazione lo scenario non sarebbe del tutto "politicamente corretto", perché a
redimere i popoli del deserto dalla pelle scura è chiamato un personaggio dalla pelle chiara, che riecheggia un po' la figura di Lowrence d' Arabia, replicando così il mito dell' uomo bianco chiamato dal destino a guidare alla vittoria tribù di nativi dalla pelle scura molto bellicosi, con uno smisurato senso dell' onore, una visione superstiziosa del sacro ecc ecc
Ugualmente in bilico tra modernità e pregiudizio il ruolo della donna, pari all' uomo solo negli eserciti ribelli, relegata a ruoli da dama medioevale un po' per tutto il resto.
Nel complesso un buon film , che non annoia nonostante la lunga durata. Inutile "consigliarne" la visione, essendo questa preclusa a chi non ha visto la parte 1 e praticamente obbligatoria invece per chi la parte 1 l' ha vista.