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| Curiosando la lista degli utenti collegati ne ho trovato uno che stava leggendo Ho sceso, dandoti il braccio di Montale e mi è tornata in mente quella che è una delle mie poesie preferite, sempre di Montale: La Casa dei doganieri. Voglio condividerla con voi... personalmente la adoro... forse anche perchè rispecchia molto il mio trascorso ed il mio presente... Tu non ricordi la casa dei doganieri sul rialzo a strapiombo sulla scogliera: desolata t'attende dalla sera in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri e vi sostò irrequieto.
Libeccio sferza da anni le vecchie mura e il suono del tuo riso non è più lieto: la bussola va impazzita all'avventura. e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna la tua memoria; un filo s'addipana. Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana la casa e in cima al tetto la banderuola affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola né qui respiri nell'oscurità.
Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende rara la luce della petroliera! Il varco è qui? (Ripullula il frangente ancora sulla balza che scoscende ...)
Tu non ricordi la casa di questa mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.Dio quanta verità in queste parole... piango ogni volta...
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