Letteratura post coloniale

A margine del caso Zaki ho scoperto l'esistenza di questa branca ufficialmente codificata degli studi letterari, quella detta post-coloniale.

Pur non avendo alcuna simpatia per alcuna corrente espressiva orchestrata dall' alto e confondendo, nella mia infinita ignoranza, certe "mode", soprattutto nelle rappresentazioni cine-televisive, con il puro e semplice "politicamente corretto", mi intriga l'idea di per sé che il fenomeno possa avere dei marcati elementi di spontaneità mentre non sono mai stato felicissimo di produzioni letterarie palesemente eurocentriche nella visione del mondo.

Ciò che mi piacerebbe sapere è se ci sono realizzazioni "mature" di questa corrente, romanzi (e quant' altro) che si possano considerare post-postcoloniali, in cui cioè la visione eurocentrica, in tutte le sue manifestazioni, è realmente superata e non semplicemente "mimata" in una letteratura che apparentemente rifiuta l'eurocentrismo ma continua a veicolare valori strettamente occidentali ma considerati "Positivi".

Insomma un "vero" post colonialismo che abbia superato non solo i palesi disvalori più o meno razzisti ed i (presunti) valori più tradizionali legati alla visione del mondo di una Europa cristiana ma che non dia per scontato che i nuovi valori "occidentali" come la democrazia rappresentativa, lo stato di diritto, la laicità dello stato e delle istituzioni, la parità di genere, il diritto di scegliere il genere di appartenenza ecc si possano oggi considerare "universali" e che quindi gli altri popoli si debbano "allineare".

Edited by sacha71 - 23/7/2023, 06:26