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Bomba d'acqua
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| La serie si caratterizza per il riuso di alcuni elementi narrativi come:
>i personaggi >l' universo in cui i personaggi si muovono, con le sue brave "regole"
Se prendiamo ad esempio la serie Montalbano, è evidente quante pagine si risparmano ogni volta per non dover intrudurre non solo il protagonista ma anche i vari comprimari (Fazio, Catarella ecc) con relative mogli / compagne, storie di background ecc ecc, a tutto vantaggio del ritmo narrativo e della possibilità di andare subito al punto essenziale della narrazione.
Lo stesso vale per lì "universo" Vigata: sappiamo che ci sono due famiglie mafiose che stanno sullo sfondo e solo raramente entrano nella narrazione, sappiamo che c'é a Montelusa un questore che può essere raggirato in determinati modi ecc ecc
Non a caso la serialità è fortemente presente nella letteratura di genere, appunto nel giallo, nel fantasy, nella fantascienza ecc letteratura in cui il contenuto strettamente narrativo prevale sulla eleganza (che comunque ci può essere) della narrazione, le digressioni, le riflessioni dell' autore ecc ecc
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La cosa assume un aspetto leggermente diverso se parliamo di seriaità televisiva. Il tempo di un film standard (90-100 minuti) è talmente esiguo che credo che ormai sia assodato che difficilmente lo si può paragonare ad un romanzo (nonostante spesso il film sia un tentativo si trasposizione di un romanzo magari molto corposo come Anna Kareneina) e che la maggior parte delle volte il contenuto narrativo è paragonabile ad un racconto breve.
La complessità di un romanzo la ritroviamo invece in una stagione di una serie televisiva (da 6 a 10 ore, talvolta anche di più, di filmato) quindi il paragone con la serialità in letteratura porta considerare una serie di "tot" stagioni equivalente ad una serie di "tot" romanzi, come del resto normalmente avviene.
Alle serie pluristagionali si applica quindi il ragionamento fatto in apertura sulle serie letterarie.
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