Grandinata estiva
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| In effetti è un po' complesso tenersi al passo con le nuove uscite se non altro perché sia librerie tradizionali che negozi online (Amazon, Ibs, etc.) tendono, per ragioni facilmente comprensibili, a privilegiare le uscite degli scrittori più conclamati,voglio dire se esce un romanzo di Ken Follett o Stephen King è difficile non venirlo a sapere, poco manca che qualcuno venga a bussarti a casa per comunicartelo. Per gli autori che non sono stati ancora baciati dal dono della celebrità le cose vanno un po' diversamente, se poi si tratta di emergenti molto spesso non emergono a meno di farsi parte diligente ed offrire il loro libro in lettura a destra e a sinistra con la speranza, spesso vana, di creare un passaparola online che li faccia uscire dall'anonimato.
Ma in generale c'è a mio parere anche da parte del lettore medio una scarsa attenzione per il nuovo. In questo periodo, che è notoriamente dedicato ai bilanci dell'anno precedente, mi capita spesso, girando ad esempio su Instagram, d'imbattermi in blogger che pubblicano (con tanto di foto di libri incolonnati, sparsi sul tavolo a mò di mise en place, o più semplicemente ammucchiati alla male e peggio) la lista dei loro migliori libri del 2021. Ebbene quasi sempre fra i migliori del 2021 trovo Dickens, Tolstoj, Nabokov, Steinbeck...che insomma sicuramente parliamo di mostri sacri ma definirli i migliori del 2021 è un po' come dire "la più bella partita vista nel 2021 è Italia-Germania 4-3". Non c'è da sorprendersi quindi se addetti ai lavori decidano di offrire scarso spazio al nuovo a meno che non sia garantito dal nome altisonante, probabilmente hanno capito che al lettore medio delle novità interessa il giusto, non poco, il giusto.
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