Grandinata estiva
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| Il 2021 è stato un anno in cui ho letto meno del solito (che già non è molto), nemmeno posso accampare come scusa il sempre valido crampo del lettore nel senso che ho avuto crampi più generalizzati (quelli del tipo non mi va di fare una beneamata m...... e magari il problema fosse solo leggere o scrivere). Come se non bastasse ho anche letto non benissimo, tanta roba bruttina, pesante, scritta maluccio, e di certo ben pochi capolavori. Classifica che ovviamente risente di tutto questo per cui magari tra i migliori figureranno titoli che alcuni probabilmente inserirebbero fra i peggiori o fra i deludenti. Per i peggiori invece nessun problema, anzi ho dovuto fare una discreta scrematura e ne ho scelti tre ma avrebbero potuto essere venti...diciamo che per i tre in questione si potrebbe persino modificare la dicitura in "i miei peggiori con velato suggerimento all'autore/autrice di prendersi un anno sabbatico, dedicarsi ad altro, aprire una polleria etc." Ma vado senza ulteriore indugio di lista:
I miei migliori in ordine di apprezzamento
1) Il Visconte di Bragelonne - Alexandre Dumas Hai detto il titolo del libro, hai detto l'autore, hai detto tutto. Che aggiungere? Sublime
2) La famiglia Winshaw - Jonathan Coe Se esistesse come genere il romanzo completo La famiglia Winshaw andrebbe portato ad esempio. Da leggere senza se e senza ma, possibilmente centellinandolo
3) Il potere del cane - Thomas Savage Il più bello, sicuramente, fra quelli fuori della mia giurisdizione, sebbene ami il western ma più visto attraverso le immagini di un film che non assaporato attraverso le pagine di un libro
4) Non stiamo tutti al mondo nello stesso modo - Jean Paul Dubois Una scoperta piacevolissima, l'ennesimo gioiello letterario fuoriuscito dalla Francia. Potente e malinconico, con un titolo fra i più belli di sempre
5) Figli dello stesso padre - Romana Petri Un bellissimo romanzo italiano, coinvolgente come lo sanno essere tutte quelle storie in cui i protagonisti potremmo essere noi
6) Lontano dagli occhi - Paolo Di Paolo Un bel libro, scritto soprattutto splendidamente, un esempio di come ancora oggi la parola scritta possa emozionare il lettore persino al di là delle storie che racconta
7) Il treno dei bambini - Viola Ardone Un bel libro che ha saputo commuovermi, letto probabilmente nel momento giusto perché poi a volte è importante riuscire a leggere un libro nel nostro periodo migliore per accoglierlo
8) Usciti di Senna - Michel Bussi Un maestro del genere, soprattutto uno dei pochi i cui romanzi iniziano e finiscono, senza appendici, e vivaddio
9) Il pianto dell'alba.Ultima ombra per il Commissario Ricciardi - Maurizio De Giovanni Una citazione doverosa per chi è riuscito nell'impresa di farmi leggere dodici romanzi con lo stesso personaggio
10) Vivere - Yu Hua Sicuramente non il mio libro della vita ma trovo che a volte bisogna pure "accontentarsi" di riconoscere l'importanza di un'opera senza pretendere che ci appassioni o resti nella nostra mente in saecula saeculorum
E veniamo ai miei peggiori
1) La cena di Natale di Io che amo solo te - Luca Bianchini Sarà che ormai devo aver contratto una forma d'idiosincrasia per gli scrittori malati di presenzialismo televisivo e siccome in tal senso Bianchini se la gioca alla grande con Cazzullo per lui il primo posto nella mia personalissima graduatoria arriva quasi in automatico. Senza dimenticare che il libro è bruttino e trattandosi di sequel si porta dietro anche il peggio del primo episodio
2) Prima che tu venga al mondo - Massimo Gramellini Altro dei facenti parte della nutrita schiera di scrittori che si dividono fra fatiche letterarie (fatiche doppie, per loro e per noi che incautamente li leggiamo) e televisive. Gramellini si eleva una spanna sopra gli altri per il vezzo di atteggiarsi all'Oracolo di Delfi. Qui si produce, rivolgendosi al figlio che deve nascere, in una filippica di 150 pagine che provocano nel lettore un tale reflusso gastroesofageo che neppure un intero flacone di Gaviscon sospensione orale riuscirebbe a lenire con efficacia
3) Questione di Costanza - Alessia Gazzola Lei almeno in televisione si vede poco, certo ci sono le fiction tratte dai suoi romanzi il che in teoria è pure peggio, ma di contro scrive molto e forse proprio questa produzione abbondante l'ha portata a mio parere a perdersi un po' per strada. Ormai si è abbastanza attestata su romanzetti leggibili ma nient'altro, la sensazione è che da un po' scriva sempre la stessa storia cambiando come in questo caso la location. Troppo poco, certamente, ma comunque abbastanza per meritarsi un posto sul mio personalissimo podio
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