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Strappare lungo i bordi

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view post Posted on 18/11/2021, 10:36
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Bomba d'acqua

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(Italia, 2021, distr. escl. Netflix; 6 episodi brevi).

Zerocalcare da il meglio di sé per questo suo debutto su Netflix (sarà anche il suo debutto sulla scena internazionale?).

Nel consueto stile l'autore racconta in prima persona una storia emotivamente "forte" al cui tema centrale arriva piano piano, come per pudore, divagando tra ricordi e osservazioni di vita quotidiana tanto godibili quanto non immediatamente attinenti a ciò cui si vuole andare a parare.

La sensibilità e la profondità ricordano il Nanni Moretti di Caro Diario, in una narrazione che si sviluppa con il linguaggio ed i riferimenti della cultura pop, con una capacità di emozionare con i sentimenti degna dei migliori anime giapponesi.

Qualche battuta o situazione è memorabile

come il graffito gigante sul muro della periferia romana - "Amare le donne è da froci"



Raccomandatissima a chiunque ami le opere "riflessive" sulla natura e sui sentimenti umani, da vedere tutta d' un fiato (del resto la durata complessiva è quella di un normale film).
 
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view post Posted on 23/11/2021, 07:55
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Grandinata estiva

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CITAZIONE (sacha71 @ 18/11/2021, 10:36) 
(Italia, 2021, distr. escl. Netflix; 6 episodi brevi).

Zerocalcare da il meglio di sé per questo suo debutto su Netflix (sarà anche il suo debutto sulla scena internazionale?).

Nel consueto stile l'autore racconta in prima persona una storia emotivamente "forte" al cui tema centrale arriva piano piano, come per pudore, divagando tra ricordi e osservazioni di vita quotidiana tanto godibili quanto non immediatamente attinenti a ciò cui si vuole andare a parare.

La sensibilità e la profondità ricordano il Nanni Moretti di Caro Diario, in una narrazione che si sviluppa con il linguaggio ed i riferimenti della cultura pop, con una capacità di emozionare con i sentimenti degna dei migliori anime giapponesi.

Qualche battuta o situazione è memorabile

come il graffito gigante sul muro della periferia romana - "Amare le donne è da froci"



Raccomandatissima a chiunque ami le opere "riflessive" sulla natura e sui sentimenti umani, da vedere tutta d' un fiato (del resto la durata complessiva è quella di un normale film).

Sono tutt'altro che un fruitore di cartoni animati, qualche volta li guardo ma sinceramente non li vado cercando.
Ho voluto vedere Strappare lungo i bordi (e mi scuso per la definizione di cartone animato che presumibilmente rende poco l'idea di Zerocalcare, o magari si diciamo che non ho le nozioni giuste per saperlo) incuriosito da questo tuo commento, dall'ambientazione e dal linguaggio usato nella serie, ma anche come reazione ad una recensione di Guja Soncini, penna solitamente apprezzabile, che in tutta sincerità ho trovato pessima ma che probabilmente è soltanto la punta di un iceberg di un retropensiero sulla romanità che cova da tempo.
La sensazione peraltro è che il saper scrivere porti molte persone ad una sorta di delirio di onnipotenza e da li a farla fuori dal vaso il passo è spesso breve.
Beninteso ogni cosa può piacere o meno ci mancherebbe, ed anche la cadenza romana non è stata creata allo scopo di poter essere amata da tutti, ma è che proprio quando sento qualcuno pronunciare le due paroline magiche "i romani" tendo ad inalberarmi (eufemismo) perché poi fondamentalmente è la generalizzazione che m'intristisce e non tanto il fatto che per alcuni "i romani" ( tutti?) si esprimano in un linguaggio strascicato, è il dover sentire ancora quei luoghi comuni penosi per cui se sali su un taxi a Roma è consigliabile esprimersi in romano perché se parli italiano (giustamente Roma è fuori della penisola) il tassista ti costringerà a fare un giro più lungo per raccattare qualche spicciolo in più.
Che poi alla fine, curiosamente, tutti questi personaggi che esprimono, in ogni occasione, il loro sviscerato amore per "i romani" si sentono in dovere di precisare di aver vissuto per lunghi anni a Roma, come se ciò conferisse in automatico una conoscenza della città che neppure chi ci vive dalla nascita potrà mai vantare...e salvo poi attaccare a piagnucolare perché quattro o cinque persone, non di più, su Instagram o Twitter le hanno risposto che in fondo esistono i sottotitoli.

Ad ogni modo, entrando nello specifico della serie, mi è piaciuta moltissimo, ho apprezzato anch'io come Sacha l'approcciarsi con estrema delicatezza al nocciolo della questione, personalmente fino all'ultimo episodio non ho capito dove si volesse andare a parare, ho colto meno sinceramente gli eventuali paralleli con Caro Diario (ma generalmente io tendo sempre ad individuare poco certi riferimenti) se non forse con l'ultimo dei tre episodi in cui era strutturato quel film, episodio che rimane a mio parere il momento più intimista nella filmografia di Nanni Moretti.
Ho apprezzato molto anche la scelta di dare voce alla generazione degli anni 80, se vogliamo la più complessa dell'ultimo mezzo secolo, totalmente depurata delle certezze ideali di cui si era nutrita la precedente e brutalmente messa di fronte a quel senso di precarietà che oggi purtroppo è la normalità ma che allora provocava vuoto e smarrimento.
E la cosa più bella, almeno a me è sembrata tale, è la quasi totale assenza di commiserazione nei personaggi della serie, semmai un'ironica presa di coscienza di un quotidiano che per tutti noi da anni è un film già visto e ampiamente replicato.
Il tutto condito da un disincanto spesso esilarante, indimenticabile la trovata della lobby vichinga che s'è comprata Trenitalia per dare un senso all'assurdo sbalzo termico fra l'interno dei treni e la temperatura esterna.
Da vedere assolutamente, secondo me.
 
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view post Posted on 23/11/2021, 16:06
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Bomba d'acqua

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Per dirla tutta il primo punto di riferimento che mi è venuto in mente è stato Marcel Proust poi ho deciso di "scendere" un tantino ma forse si è perso il senso del mio riferimento al modo proustiano di trasformare in letteratura qualsiasi esperienza che abbia colpito la nostra sensibilità, di scavare nel nostro vissuto per trarne fuori le emozioni che ci hanno reso ciò che siamo e condividerle con gli altri.
Molto proustiano è anche raccontare di un alter ego letterario a cui attribuire le emozioni dell' autore e che al tempo stesso è e "non è" veramente l'autore, andando oltre la semplice autobiografia o al proprio diario minimo (alla Moretti, o alla Ginzburg se preferite).

Ho letto solo stamane della polemica sul linguaggio, e quasi in contemporanea ho saputo che la prima casa romana di Pasolini era a Rebibbia, chissà a quante poche centinaia di metri dalla casa dove qualche anno dopo sarebbe nato e cresciuto Zerocalcare.

Il romanesco scritto da Pasolini piace perché è "rotondo", popolaresco, ha un fondo di bonarietà. Quello di Zerocalcare non ha niente di popolaresco, è uno slang giovanile, il parlare quasi a bocca chiusa dei suoi personaggi ne denota la sfiducia nel mondo che li circonda, come se con quelli al di fuori del proprio mondo non valesse la pena di comunicare.

Io credo che la polemica nasca da un certo modo idealizzato della vecchia sinistra di vedere ceti popolari in un' aura buonista, una società di persone unite in una supposta "solidarietà sociale" (di classe se preferite) e fondamentalmente animate da buoni sentimenti. Non proprio il mondo de "Il principe degli sgambetti", insomma.

Il mondo di Zerocalcare è innanzitutto generazionale (i vecchi, se in scena, comunque non ne fanno parte) e vuole essere a suo modo "globale", sicuramente somiglia ai giovani delle periferie francesi o americane più di quanto non somigli a quel mondo che Pasolini ha immaginato nei suoi libri e che forse in quei termini non è mai esistito.
 
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view post Posted on 1/5/2022, 10:32
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Oui, c'est moi

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linkato (grazie Lulysa)
 
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view post Posted on 3/3/2024, 15:45
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Grandinata estiva

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Anche a me è piaciuta tantissimo, e mi ha anche un po' commosso. :cuori:
 
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4 replies since 18/11/2021, 10:36   108 views
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