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Wharton, Edith - L'età dell'innocenza

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view post Posted on 21/11/2020, 07:22
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Grandinata estiva

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Descrizione:

Uscito nel 1920, "L'età dell'innocenza" vale alla sua autrice, Edith Wharton, il premio Pulitzer: sarà la prima donna a vederselo assegnare. Il libro è una critica spietata alla convenzionalità dell'alta società newyorchese: una vera aristocrazia immobiliare in cui le famiglie sono le stesse da generazioni, le donne un ornamento e gli uomini non fanno nulla neppure quando fingono di andare in ufficio. I ricchi personaggi dell'"Età dell'innocenza" vivono tutti nello stesso quadrilatero di strade, e d'estate si spostano tutti quanti a Newport. Sono sempre insieme, sono privilegiati e severi al contempo, e non concepiscono l'esistenza di un mondo fuori dal loro. Il mondo, ovviamente, progredisce, cambia e rischia di lasciarli indietro. Ai cancelli della vecchia New York premono l'aristocrazia imprenditoriale e bancaria - i Morgan, i Lehman, i Guggenheim -, gli operai migrati dall'Europa e soprattutto stili di vita dinamici e aggressivi. Il protagonista del romanzo, Newland Archer, è un giovane raffinato che nella prima parte vediamo emanciparsi lentamente dai valori della vecchia New York ma che poi si trova costretto a sposare una donna che non ama assolutamente.




Commento:

Le convenzioni sociali, argomento sempre attualissimo, i comportamenti giusti da assumere e quelli sbagliati, quali atteggiamenti vanno tenuti in pubblico e quali invece è preferibile limitare al privato.
Oggi, in modo molto semplicistico, tendiamo a ridurre il tutto ad un paio di paroline abusate "politically correct" ma un tempo era diverso, davanti ad argomenti del genere si potevano scrivere libri e che libri!
L'età dell'innocenza compie un secolo proprio in questo devastante 2020, ma come si suol dire cento anni e non sentirli, Scorsese nel 1993 ne trasse un film bello quanto discusso, non pochi vi colsero una sorta di gattopardesco "omaggio" ai fasti della società americana di fine ottocento più che una trasposizione fedele di un romanzo i cui intenti celebrativi di un'epoca sembravano soltanto la punta di un iceberg... In realtà, o almeno a parer mio, Scorsese realizzò una delle sue opere più sontuose cogliendo peraltro in pieno le istanze di uno dei finali più belli che la letteratura di genere potesse minimamente concepire (chi ha letto il libro e non avesse visto il film guardi soltanto il finale, facilmente accessibile, che personalmente reputo cinematograficamente indimenticabile) .

Detto ciò veniamo più in concreto al romanzo, purtroppo faccio sempre molta fatica ad utilizzare il termine capolavoro (devo riconoscere di avere una sorta di repulsione simile a quella di Fonzie che in Happy days non riusciva proprio a dire "ho sbagliato") ma in questo caso se di capolavoro non si tratta penso che ci avviciniamo molto.
Una cosa colpisce sopra ogni altra ed è il non detto, una sorta di sottobosco di pensieri che non diventano mai parole, o meglio il dialogare attraverso i silenzi:

"Voi non vi chiedevate mai niente, no? E non vi dicevate mai niente. Stavate semplicemente seduti a guardarvi e facevate supposizioni su cosa vi passasse per la testa."

Ma nell'Età dell'innocenza il "non" ha un'importanza fondamentale, il non detto, il non chiesto, il non amore, il non incontro (quest'ultimo è la summa dell'opera).
In pochi altri romanzi possiamo respirare così nitidamente la fine di un'epoca, la sensazione di decadenza è palpabile, eppure proprio tutto ciò che è destinato a sparire ci appare come qualcosa d'insormontabile, qualcosa contro cui persino l'amore in grado di sfidare il tempo non può che soccombere:

"Tu, tu, tu», gridò Ellen, con le labbra che le tremavano come quelle di un bimbo sul punto di piangere."

Per quanto mi sforzi fatico a pensare ad un passaggio dal lei al tu così struggente, chi non ha letto il libro assapori ogni virgolettato di questo capitolo.
Ma sarà ineluttabilmente il non amore a trionfare, le convenzioni avranno la meglio concedendo al massimo ai due protagonisti una sorta di ravvicinato distacco:

" Ellen aveva deciso di stargli vicino, purché lui non le chiedesse di avvicinarsi di più; e dipendeva da lui farcela restare, al sicuro ma a distanza."

Da leggere senza se e senza ma, provando magari a sovrapporre le convenzioni sociali di ieri con quelle di oggi perché le epoche si chiudono ma alcune frasi non perdono una stilla del loro valore:

"La differenza è che questi giovani sono sicuri di ottenere tutto quello che desiderano e che noi quasi sempre eravamo sicuri del contrario. Solo mi chiedo ... se si è così sicuri in anticipo di avere una cosa, è possibile mai che per questo il cuore batta con tanta violenza?"

Siamo davvero certi che trasferendo queste parole del romanzo ai più vicini anni 60 o negli 80 oppure, perché no, ai giorni nostri non assumerebbero il medesimo significato?

Edited by Lulysa - 30/10/2022, 21:58
 
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Spring80
view post Posted on 21/11/2020, 21:10




Massy ma lo sto leggendo pure io! Ormai lo finisco e poi leggo il tuo commento
 
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view post Posted on 21/11/2020, 22:02
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Grandinata estiva

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Quasi un mini gdl in tempo reale praticamente :D
 
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Spring80
view post Posted on 22/11/2020, 07:17




Vero! Il primo esempio di Gdl telepatico Wi-Fi
 
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Spring80
view post Posted on 24/11/2020, 10:00




L’età dell’innocenza è un libro che ho sempre agognato leggere e che non ho mai letto. Probabilmente è anche un bene che abbia aspettato la maturità per cimentarmi in questa avventura, visto che questa creatura della Wharton è tutto meno che facile e immediata nella comprensione. La storia in sé sarebbe la più antica del mondo e gli ingredienti sono tra i più sfruttati della letteratura: una società convenzionale, un matrimonio pressoché imposto dalle circostanze e poco felice, un amore vero che però non può essere coronato dalla felicità coniugale. Fino a qui tutto già visto, ma la genialità della Wharton non sta nell’originalità della storia ma nello svolgimento dei fatti, negli intrecci tra i personaggi, nella caratterizzazione di questi ultimi, nell’espressione del non detto, degli sguardi, dei particolari che si annodano l’uno all’atro in maniera indecifrabile ed inconscia fino a esplodere nel destino. Lo definirei un romanzo iceberg: nelle oltre 300 pagine della Wharton poco è il narrato rispetto al pensato, nascosto, messo a tacere e creato per fornire una barriera. Newland, il protagonista, vittima e artefice di un mondo fatto di convenzioni accettate e coltivate da una società che si autoproclama avanguardista rispetto alla vecchia Europa ma che in realtà è ben più gretta e ipocrita (ho trovato veramente ipocrita il loro proclamare la libertà di scelta della persona da sposare, o il fingere di essere estremamente impegnati nel lavoro, o addirittura il diritto al divorzio, scelta che comporta l’annientamento sociale), oltre che estremamente ignorante in fatto di arte e cultura rispetto al vecchi continente, nuota come un pesce in questo mondo a cui appartiene, con tanto di club, amicizie ben scelte e fidanzata perfettamente intonata alle circostanze, finchè capisce che esiste un altro mondo possibile, e lo comprende grazie all’arrivo di Ellen Olenska, la cugina della moglie. Ellen è più Europea che americana, vorrebbe divorziare da un marito pessimo (per questo è piuttosto americana), ama l’arte, si sente soffocare dalle piccole ipocrite convenzioni sociali di un mondo veramente piccolo e soffocante senza nessuno sfogo o trasgressione possibile e ricambia l’attrazione di Newland, ma non fino al punto di ribaltare un sistema forte e asserragliato, ormai troppo radicato e che non comporterebbe innescare solo una battaglia ma una guerra. E allora si amano, si allontanano, si cercano, ma non se lo dicono, lo accennano, assaporano un sogno ma non sconvolgono un mondo, i cui paladini sono i più inattesi, quali la dolce educata e timorata May, che in realtà è più vicina alla Diana cacciatrice a cui la paragona visivamente il fidanzato che all’innocente, ingenua e verginale fanciulla che vede la gente.
Tutto ciò farebbe pensare ad una strepitosa vivace e colorita Ellen, vittoria delle arti sull’appiattimento ipocrita della pallida May; ma in realtà questa sfida è perdente da ambo i lati a mio parere. Ellen in realtà è più sognata che viva, è più fuga che battaglia, è più parole negate che dette. L’ho trovata un equivalente della Lara del ben famoso Dottor Zivago: una di quelle donne della tribù delle terribilmente affascinanti che fanno sognare agli uomini che le intercettano di poter dominare il mondo riuscendo a conquistarle ma che in realtà spargono solo rovina e tessono tele talmente annodate da non trovarne mai più la via di fuga. Insomma Ellen è una vittima del sistema e artefice di totale confusione coi suoi continui cambiamenti, sinceramente ho molto stentato a trovarla simpatica o appassionante, ho ritenuto fin dall’inizio che sembrasse nata per lanciare il sasso e ritirare la mano. Forse alla fine è più degno di attenzione Newland, che il suo dovere lo svolge con dignità, e probabilmente finisce per rendersi conto che Ellen era solo un sogno, che non avrebbe potuto risolversi in realtà (e infatti decide di non rivederla).
Insomma un gran libro, non aspettate troppo a cimentavi con lui
 
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view post Posted on 24/11/2020, 10:49
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Bomba d'acqua

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Bella recensione, mi cimenterò presto! Dopo aver letto sue opere minori è il momento di leggere il suo capolavoro.
 
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Spring80
view post Posted on 24/11/2020, 11:09




Decisamente sì. Sinceramente è da leggere.
Cosa hai letto della Wharton?
 
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Mara_z
view post Posted on 24/11/2020, 16:59




Se posso della Wharton consiglio Bucanieri

L’età dell’innocenza è uno di quei libri che voglio rileggere, la Wharton poi mi fa sempre venir voglia di leggere H. James sono autori che non mi stancano mai
 
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Spring80
view post Posted on 24/11/2020, 17:18




Mara già segnato! Grazie del consiglio.

Assolutamente L'età dell'innocenza da rileggere, ho l'impressione che sia uno di quei libri che più volte si legge più sfaccettature si trovano
 
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view post Posted on 24/11/2020, 18:33
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Bomba d'acqua

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CITAZIONE (Spring80 @ 24/11/2020, 11:09) 
Decisamente sì. Sinceramente è da leggere.
Cosa hai letto della Wharton?

Ho letto Etan Frome, Per un figlio, i racconti de La collezione Raycie e altri della serie dei fantasmi.
 
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Spring80
view post Posted on 24/11/2020, 21:25




CITAZIONE (Donleavy @ 24/11/2020, 18:33) 
CITAZIONE (Spring80 @ 24/11/2020, 11:09) 
Decisamente sì. Sinceramente è da leggere.
Cosa hai letto della Wharton?

Ho letto Etan Frome, Per un figlio, i racconti de La collezione Raycie e altri della serie dei fantasmi.

Ethan Frome mi è piaciuto moltissimo; gli altri li leggerò, la serie dei fantasmi tra l'altro credo di averla
 
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view post Posted on 25/11/2020, 08:52
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Bomba d'acqua

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CITAZIONE (Spring80 @ 24/11/2020, 21:25) 
CITAZIONE (Donleavy @ 24/11/2020, 18:33) 
Ho letto Etan Frome, Per un figlio, i racconti de La collezione Raycie e altri della serie dei fantasmi.

Ethan Frome mi è piaciuto moltissimo; gli altri li leggerò, la serie dei fantasmi tra l'altro credo di averla

Dev'essere molto bello anche " I Ragazzi". L'ho comprato tempo fa ma non l'ho ancora letto.
 
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view post Posted on 25/11/2020, 19:38
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Giornata di sole

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Sembra davvero da non perdere, tra l'altro ho scoperto che per questa opera le è stato conferito il Pulitzer, ed è stata la prima donna a riceverlo.
 
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12 replies since 21/11/2020, 07:22   154 views
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