CITAZIONE (nottibianche @ 28/4/2020, 15:18)
... rimane una lettura d'elite. ...
La poesia è una di quelle arti
stroncate dalla rivoluzione artistica del '900, oggi la quasi totalità della produzione musicale "colta" (cosiddetta
classica), delle arti figurative (scultura, pittura ed altre forme espressive affini), di parte della letteratura (non tutta per fortuna!) e chissà quante altre arti che non mi vengono in mente sono diventate astruse, incomprensibili ai più, apparentemente legate ad una élite di fruitori generalmente sospettati di essere persone che si atteggiano da "intenditori" per secondi fini...
...io credo che l'espressione artistica contemporanea sia lì dove nessuno la cerca, le persone comuni non citano le poesie, citano i versi della canzoni (si fa perfino nei romanzi!), non citano l' Iliade e l'Odissea ma Star Wars e Tarantino, quando pensano alla rappresentazione del bello gli viene in mente la moda o il design non ciò che è esposto nei musei di arte contemporanea...
...uno dei paradossi della poesia è la fine dell' uso della metrica da parte di molti poeti contemporanei e l'uso di evitare qualsiasi "declamazione" o peggio qualsiasi cadenza metrica quando si leggono i classici, come se la metrica fosse una cafonata da nascondere (ed all'orecchio contemporaneo forse lo è)...
...a tutto questo si aggiunge che la sbornia ottocentesca di poesie in tutte le salse, da quelle puramente romantiche a quelle di impegno civile o religioso ecc ecc ci ha un po' vaccinati e che quel vaccino in fondo è ciò che ci somministra la scuola obbligandoci a studiare vecchi tromboni (geniali, magari) come Carducci confermando così quella che sembra essere la regola generale della persona che aspira ad essere colta: passare gli anni migliori a studiare stupidaggini ed il resto della vita a liberarsene per arrivare a
connettersi con cio che, in quel mondo di pensieri "alti", lo interessa veramente.