Ho iniziato a guardare da poco l'anime di
Dororo (si trova sottotitolato su Amazon Prime).
Si tratta di un remake di una serie del 1969 tratta da un manga di Osamu Tezuka della quale avevo visto una parte tempo fa. Ero curiosa di come fosse stata realizzata questa nuova versione e devo dire che è stata una bellissima sorpresa.
A grandi linee la trama è questa: un signorotto padrone di un vasto territorio fa un patto con alcuni demoni in cambio di ricchezza e potere (soprattutto fertilità delle sue risaie) e in cambio promette il corpo del suo primo figlio. Quando il bambino nasce i demoni si prendono così 12 parti del suo corpo (48 nella versione del manga) e rispettano il patto. Il bambino, deforme all’inverosimile, viene abbandonato. Più o meno per caso, viene trovato da un dottore che decide di occuparsi di lui, lo adotta, gli dà un nome, Hyakkimaru, e prepara delle protesi per sostituire le parti mancanti.
E qui troviamo una grande differenza con l’anime del ’69. Diciamo che ora, per quanto possibile in una storia del genere, c’è stato un lavoro più realistico nel tracciare il personaggio Hyakkimaru.
Nel manga e nella prima serie, Hyakkimaru vedeva, sentiva, parlava normalmente grazie a dei poteri dati dal suo stato pur non avendo gli organi che glielo permettevano, le protesi sembravano normali parti del corpo. Diciamo che sembrava un ragazzo normale con un brutto carattere, era un po’ il bello e dannato come si usava una volta.
In questa versione è molto diverso; non parla, non sente rumori, odori, non ha sensibilità su gran parte del corpo. Non avendo occhi non vede, ma può leggere le anime delle persone e distinguere gli umani dai demoni. Non comunica realmente con nessuno, ma in qualche maniera riesce a relazionarsi l’uomo che gli fa da padre.
Hyakkimaru ha una capacità innata di attirare i demoni per cui l’uomo gli insegna in qualche modo a difendersi, impianta due spade nelle protesi delle braccia. Ovviamente presto si scopre che potrà riavere indietro le parti mancanti del suo corpo sconfiggendo i demoni che le hanno prese e parte da solo per cercarli. Durante la strada incontra un orfanello, Dororo, che inizia a viaggiare con lui facendogli un po’ da guida e un po’ da spalla.
Inizia quindi l’avventura che mi aspettavo: Hyakkimaru uccide demoni e, quando incontra quelli giusti, recupera parti del suo corpo e Dororo lo affianca come bambino tutto fare e ci fa sorridere con un po’ di comicità.
Quello che invece mi aspettavo meno è stato l’approfondimento psicologico del ragazzo. In un episodio lo vediamo ferito, ma appena vede un demone corre a combatterlo comunque, non si rende conto che prima dovrebbe curarsi, sa che lì c’è un demone e deve sconfiggerlo. Non è l’eroe senza macchia e senza paura, è più simile a un animale che segue l’istinto, e a un bambino lasciato solo che cerca di arrangiarsi. Riacquista l’udito e ne è spaventato perché non capisce cosa sono i suoni che improvvisamente sente nella testa, poi piano piano comincia a distinguere le voci dai rumori. Non può capire cosa gli dicono le persone, ma comprende il loro stato d’animo dal tono della voce. Fa davvero molta pena e molta tenerezza.
Insomma, per adesso mi sta piacendo tantissimo; oltre all’intreccio della storia, dove ogni personaggio ha qualche dramma da nascondere, sto amando tantissimo come hanno reso Hyakkimaru, che mi piace moooolto di più rispetto alla versione anni ‘ 60.
Attached Image: Dororo_2019-cover