Libridine - Il miglior forum di libri e lettori d'Italia, recensioni, consigli di lettura

King, Stephen - Dolores Claiborne

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 19/10/2014, 17:13
Avatar

Tifone apocalittico

Group:
Libridinosi
Posts:
5,252
Location:
Me/Ud

Status:


King-Stephen-Dolores-Claiborne

Trama:

Dolores Claiborne è un'anziana rompiscatole yankee che adesso si trova a doversi discolpare, davanti alla polizia, per la fine misteriosa di Vera Donovan, la ricca invalida di cui era la governante. Ma a Little Tall Island molti si chiedono ancora cosa sia realmente successo in quel giorno spettrale di trent'anni prima -che coincise con un'eclissi totale- in cui morì suo marito. Per difendersi, Dolores si lancia in un racconto trascinante, un avvincente monologo in cui ripercorrere la sua tormentata e terribile esistenza.

Commento:
Il libro è un monologo lungo più di 250 pagine ma leggerlo non stanca nè annoia. Dolores, nel discolparsi dell'accusa di omicidio, va indietro nel tempo e racconta del suo matrimonio infelice e di come tristemente lei stessa ne ha posto fine. E' una tragedia nella tragedia, ma la drammaticità dell'accaduto viene smorzata grazie alla sapidità ed alla verve con cui viene narrato. Buon grado di interesse per la storia dal principio alla fine.
Voto 4/5

Edited by Lulysa - 24/9/2022, 14:04
 
Top
Mara_z
view post Posted on 20/10/2014, 15:25




è uno dei romanzi che amo di più di King, ed è ottima anche la trasposizione cinematografica (L'ultima eclisse) interpretato da una grande Kathy Bates.

aggiunto indice
 
Top
view post Posted on 5/5/2015, 16:47
Avatar

Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.

Group:
Libridinosi
Posts:
24,487
Location:
Bologna

Status:


La storia non sarebbe originale se non fosse scritta come un lungo monologo sgrammaticato, raccontato come testimonianza a propria discolpa dala protagonista del romanzo, accusata di aver ucciso la propria datrice di lavoro, una donna ricca e inferma, da anni bloccata su una sedia a rotelle e senza più memoria di se stessa.
La narrazione segue il filo dei ricordi di Dolores, la protagonista, attraverso anni di umiliazioni e lotte... per la propri sopravvivenza e per quella dei figli.
Sull'eco de Il gioco di Gerald, con cui condivide l'eclissi e le visioni che collegano le protagoniste dei due romanzi nei loro momenti più potenti e viscerali, le tematiche sono l'incesto e la violenza familiare, con il spazio dato ai problemi di alcolismo... tematica presente spesso negli scritti di King.
Un tocco horror è presente anche qui, ma solo un accenno che può essere accantonato da chi non ama il genere, ma quel tanto che basta per fare da collegamento all'universo fantastico creato da King.
Una lettura che parte in sordina, ma che coinvolge e trascina, al punto da non trovare più faticoso seguire il flusso di pensieri e parole, quasi si fosse a propria volta presenti durante la deposizione.

Un piccolo gioiello, trasposto (anche se un po' modificato) in un buon film con la solita Kathy Bates.
 
Top
view post Posted on 5/5/2015, 19:32
Avatar

Tempesta tropicale

Group:
Libridinosi
Posts:
3,035
Location:
Pisa

Status:


Romanzo splendido. In cima alla classifica dei miei King
 
Top
marcostraz
view post Posted on 7/5/2015, 16:33




Una delle mie letture giovanili, ed una delle mie prime letture di King (avevo 14-15 anni), per cui non posso che averne un ricordo molto positivo ed affettuoso...
 
Top
view post Posted on 3/2/2017, 13:23
Avatar

Tempesta tropicale

Group:
Libridinosi
Posts:
4,031

Status:


Prima di iniziare la lettura ho scelto un libro di King a caso: ero quindi inconsapevole di quello che mi aspettava.
Il romanzo mi é piaciuto tantissimo per il modo in cui affrontano temi difficili.
Ho adorato le due protagoniste e la loro amicizia così al di là del normale.
Credo che sia diventato uno dei miei libri preferiti del Re!
 
Top
view post Posted on 2/12/2017, 16:12
Avatar

Grandinata estiva

Group:
Member
Posts:
1,690

Status:


Immaginiamo uno che non abbia mai letto Stephen King, e un bel giorno decida di farlo pensando che è ora, e che, dietro prezioso suggerimento, decida d’iniziare con Dolores Claiborne.
Immaginiamo che (la stessa persona) non ami i romanzi scritti sotto forma di monologo, detesti (letteralmente) ogni libro che non sia adeguatamente suddiviso in capitoli (forse perchè nella vita ha sempre cercato dei punti di riferimento e avendoli raramente trovati pensa “cavolo almeno nei libri!”) e soprattutto abbia sempre fuggito (più o meno come la peste) tutte quelle opere che un pò si piccano di essere scritte in modo approssimativo, con i tempi sbagliati, le “consecutio” creative semplicemente per rendere al meglio il linguaggio di un/una protagonista la cui provenienza non sia esattamente l’Accademia della Crusca.
E immaginiamo pure che (sempre la medesima persona, vedi come può ridursi uno che a 53 anni, quasi 54, non abbia ancora letto King) sia un convinto (ai limiti della ferocia) assertore della teoria secondo cui l’immaginazione di un lettore non debba porsi limiti e allora tutto sommato ben vengano i semianalfabeti che conversano in modo colto e forbito visto che siamo noi a doverli interpretare, comprendere, svuotare di una cultura meramente convenzionale per riportarli alla loro realtà.
Perchè poi, diciamolo, gli scrittori che vogliono toglierci l’immaginazione sai che palle.

Figuratevi poi la reazione quando, (sempre il soggetto in questione) nel momento in cui iniziasse a leggere, si rendesse conto che il romanzo è effettivamente un monologo, dove non esistono capitoli e la protagonista si esprime come sostanzialmente dovrebbe esprimersi una persona del suo rango.
Una serie d’improperi del tipo :
“ma chi me lo ha fatto fare!”
“c’è gente che è arrivata a 80 anni senza aver mai letto King ed è morta comunque serena”
“se sopravvivo a 200 e passa pagine di monologo giuro che mi leggo tutta la serie Beautiful di Jamie McGuire (oh, 5 tomi mica pizza e fichi)”
“la prossima volta che stilo una classifica dei più sopravvalutati dell’ultimo mezzo secolo devo ricordarmi d’inserire Stephen King fra gli Oasis e Paolo Sorrentino”


Poi però la persona in questione (io e magari s’era capito) il libro lo ha finito.
E quando arrivi in fondo ad un romanzo di questo tipo e ti accorgi che lo avresti potuto leggere in due ore ti saltano tutti i parametri perchè se uno scrittore ti prende non ci sono monologhi o suddivisioni in capitoli che tengano, potresti pure fare a meno di usare il segnalibro perchè dove lo hai lasciato semplicemente ti rimane stampato in mente.
Rifletti sul fatto che ad un certo punto pensavi di aver capito dove s’andasse a parare e invece poi ti rendi conto che non solo non avevi capito niente (e fin qui poco male) ma il crescendo è tale che oltre ad essere felice di non aver capito nulla vorresti aver capito meno ancora per non rovinarti la sorpresa.
Ora io mi rendo conto che consigliare la lettura di un romanzo di Stephen King possa essere abbastanza scontato, dargli un voto (io che do un voto a King è risibile, suvvia) perfettamente inutile e allora come chiudere?
Chapeau e alla prossima.
 
Top
6 replies since 19/10/2014, 17:13   139 views
  Share