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King, Stephen - Doctor Sleep

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view post Posted on 8/2/2014, 10:07
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la Prof ♥

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King-Stephen-Doctor-Sleep

Cominciamo con un bel “ecchescatole” in cui chiuderei volentieri tutti coloro che da anni non fanno che prendere la penna (si fa per dire: se molti di costoro dovessero scrivere tutto ciò che scrivono a mano, scoprirebbero la fatica di farlo e taglierebbero sulle cavolate, cioè non scriverebbero affatto) per lamentare quanto è diverso King oggi dagli anni 80. Bella scoperta: e voi, invece, siete uguali a come eravate 10 o 20 anni fa? Mi viene il sospetto di sì e questo spiegherebbe molte cose che vanno a detrimento di voi criticoni.
Miei cari colleghi FL, King è cambiato (è ben diverso, cito a memoria, dall'ubriacone che scrisse Shining e sono pronta a scommettere che in un angolino della vostra inarrivabile mente vi piacerebbe rivederlo ubriacone pur di poter dire: riecco King!) e siamo cambiati, nei casi più fortunati, noi. Io, sulle nuove lunghezze d'onda dello Zio, mi ci sono seduta come su un trono. Non ci riuscite? Fuori dalle scatoline!

(il senso è: se siete arcisicuri che non vi piacerà, perché perder tempo e soldi e poi ammorbarci?)

Io non avevo nessuna curiosità di sapere cosa ne fosse stato di Wendy o Danny, se devo essere sincera, e quando ho saputo che sarebbe uscito un libro a questo tema, un po' di apprensione mi è venuta, ma, secondo me, King ha superato la prova eccellentemente.
E non è vero che questo, come ho letto in giro, è un libro privo di un tema centrale al contrario dei soliti classici kinghiani (l'amicizia, il lutto, etc.); c'è un tema grosso come una casa e sarà che mi tocca personalmente da vicino, ma come si fa a non vederlo? Redenzione: un tema scomodo, perché ai più non piace nemmeno vederli, i propri errori, figuriamoci prenderne atto e porvi rimedio. Siamo sempre così compassionevoli con noi stessi, così indulgenti, e di volta in volta la colpa è della famiglia, del partner, della scuola, del SISTEMA (ODDIO, IN CHE MONDO VIVIAMO!!!), e molte volte è vero o è parzialmente vero, ma non siamo mai tutti povere Ifigenia che vengono sgozzate per un favorevole viaggio, altrettanto spesso aiutiamo il boia a sistemare comodamente la corda o peggio andiamo incontro ai nostri sbagli sorridendo radiosamente. E quasi mai rimediamo ai nostri errori, considerando fatto quel che è ormai stato fatto e, in fondo, sbagliare è umano e noi siamo umani, giusto, amici e vicini?
Questo è il tema del romanzo e ce n'è a palate di roba da scrivere in merito. A parte questo, King è riuscito – compito non facile – a riaccostarsi alla materia originale del romanzo con molta buona grazia e, ancora una volta, a descrivere persone invece che personaggi, che è la cosa che gli riesce così dannatamente bene. Abra e Concetta sono due bellissimi personaggi, non vedo proprio perché ridirne. La prima parte del romanzo è migliore dell'ultima: se devo trovare un difetto posso dire solo che l'esito finale è stato troppo “facile”, o forse io l'ho trovato tale perché, fosse per me, il libro avrebbe potuto non finire mai e io avrei continuato a leggere felice.
Lo dico sempre, a mia parziale giustificazione, che io leggerei King con gusto anche se scrivesse le etichette dello shampoo (giusto per introdurre una variatio al concetto “lista della spesa”) e questo era vero, è e sarà vero finché la charis kinghiana continuerà ad essere versata su di noi (se conoscete questo rimando letterario, sappiate che vi stimo), ma so riconoscere la differenza tra un Joyland e un Doctor Sleep.
Una cosa ancora: questo romanzo mi ha commosso.

p.s. Non avrei voluto scriverlo perché conosco già a menadito i pregiudizi che un mio parere suscita nell'intellighenzia de noantri che domina certi ambienti, ma quei “cuccuma”, quegli “assolutamente sì” e soprattutto quei “manco” (questi ultimi usati a profusione senza considerare neppure l'esistenza dei “neanche” almeno alternandoli, anche se sarebbe andata male ugualmente) che non si sentono neanche a Barivecchia da Cassano, mi hanno veramente guastato la lettura. Non mi interessa com'è scritto in originale (anche se il mio amico madrelingua americano mi deluciderà in merito), le traduzioni si fanno nella lingua d'arrivo. Siccome un signore di dubbio gusto (anche linguistico, dunque) ha pubblicamente sfottuto sulla sua bacheca FB la recensione di un lettore di Doctor Sleep, con la tipica spocchia di chi troppo sa (troppo per noi poveri bifolchi), spero che riservi a me lo stesso nobile e coraggioso trattamento, perché io possa riderci su. Lo considererei un grande onore.

Edited by Lulysa - 24/9/2022, 14:01
 
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view post Posted on 8/2/2014, 14:13
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Bomba d'acqua

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Che dire, Sabi? La recensione di un'amante del Re come sei tu è sempre un bel leggere, non vedo l'ora di posare le mie grinfie su quest'altra storia di vita!!!
 
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view post Posted on 8/2/2014, 15:20
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Grazie! ma niente di che: il romanzo merita! mi è piaciuto veramete tanto!
 
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view post Posted on 8/2/2014, 19:26
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Tempesta tropicale

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L'ho comprato!!
 
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view post Posted on 8/2/2014, 19:30
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Spalatore di nuvole

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Si vede quando la Sabi insuffla il fuoco della passione nelle sue recensioni!^^

Segnalo che è stato aggiunto il link, la Sabi travolta dalla verve Kinghiana :lol: non l'aveva fatto presente...
 
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view post Posted on 9/2/2014, 12:13
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diamolo per scontato U_U
 
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view post Posted on 9/2/2014, 16:18
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Attenzione alla Sabi alle prese con King....morde!!! :D

Scherzi a parte, adoro queste recensioni appassionate!!
 
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Mara_z
view post Posted on 10/2/2014, 12:40




bella recensione Sabi! condivido le tue considerazioni anche se ancora non l'ho letto, ma è già nella mia wish list!
 
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view post Posted on 13/2/2014, 17:45
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Biting's excellent.
It's like kissing.
Only there's a winner.

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Finito ieri sera e devo dire che sono soddisfatta.
Non è un sequel, come temevo... non amo i sequel intesi come "mi è piaciuta tanto la storia che ne voglio una quasi identica che porti avanti qualcosa che è già chiuso (e bruciato)".
... così poi posso lamentarmi che è un doppione e che poteva essere scritto meglio/diverso/altro...

King porta avanti le paure dell'americano medio (alcool, violenza familaire & co) e quelle legate all'epoca moderna (paura di morire da soli, disgregazione della comunità) oltre al solito discorso del "diverso" che per integrarsi deve nascondere le "qualità" che lo rendono speciale.

Ci sono i soliti riferimenti al passato e anche al presente... e non capisco perché, se i riferimenti ai miti della giovinezza di King possono andare bene, quelli dell'epoca moderna invece sono ritenuti da tanti come dei punti a sfavore... i tempi passano e trovo giusto far lascaire un sengo anche alla passioni dei gggiovani d'oggi, anche se sono meno cool di quelle dei vecchi tempi.

Mi sono piaciuti quelli del True Knot (Vero Nodo in italiano o qualcosa di più esotico?) e mi hanno fatto venire molto in mente i cattivi di una puntata del telefilm "Torchwood"...
Quella con i componenti di un circo, che riprendono vita dalla pellicola di un vecchio filmino. Loro assorbono l'anima delle persone in modo da avere sempre spettatori... e la conservano in una fischetta d'argento... una delle puntate che mi inquieta più delle altre.

Non credo che la somiglianza sia voluta... o forse sì?
Però mi è piaciuto trovare un punto di riferimento antecedente alla pubblicazione.

A mio parere tutto si è incastrato bene, dando spazio ai ricordi di Dan (e quindi agli incubi dell'Overlook), senza diventare un clone ripetitivo.
 
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view post Posted on 2/3/2014, 08:50
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Tempesta tropicale

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Anche a me è piaciuto molto.
Sono d'accordo con la Sabi: il tema di questo libro é la redenzione.
Ho trovato Dan un personaggio fantastico: ha dovuto scendere negli abissi per poi risalire e diventare un uomo,
Mi sono piaciuti molto anche i personaggi secondari uno su tutti Billy che accoglie un mal ridotto Dan e lo accompagna in modo silenzioso ma presente nel corso della sua vita, quasi come un secondo Dick.
Mi è piaciuto anche il percorso temporale: la storia abbraccia tanti anni e personaggi inizialmente separati per poi ricongiungersi in modo perfetto.
 
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marcostraz
view post Posted on 6/5/2014, 11:18




Recensione:

C'è da premettere una cosa: secondo me è difficile fare un paragone con Shining, sia da un punto di vista generale che da un punto di vista personale...dal punto di vista generale, è sempre difficile scrivere il seguito di un classico, ancor di più a decenni di distanza...ma ve lo immaginate oggi Umberto Eco che scrive il seguito del Nome della Rosa? E' ovvio che è una cosa complicatissima, e che si presta facilmente il fianco a critiche...di questo va dato atto a King di non aver avuto paura di rischiare, specialmente considerando che proprio lui credo sia uno dei pochi scrittori al mondo che potrebbe tranquillamente vivere di rendita...ma c'è anche un aspetto personale che rende difficile il paragone: come è stato detto, in 30 anni è cambiato King, ma siamo cambiati noi...io lessi Shining tanti anni fa, quando ero molto giovane, ed è evidente come il ricordo sia annebbiato sia dalle nebbie del tempo (sono passati quasi una ventina di anni), sia dal fatto che anche io sono inevitabilmente una persona diversa da allora...quindi penso che questo libro alla fine vada giudicato a sè stante...premesso questo, Doctor Sleep è un buon libro...d'altronde, ormai con King si va sul sicuro: lui è quello, lo conosciamo, ed oramai è una "macchina" (da non intendersi in maniera negativa) che ci garantisce una media qualitativa sempre di un cero livello...ed infati Doctor Sleep non si discosta da questa media, in cui sono riscontrabili i pregi e i difetti di King...come sempre infatti, ancor prima dell'azione, il punto focale di tutta la storia è il rapporto tra i personaggi, sia quelli buoni che quelli cattivi, e questo è uno dei grandi punti di forza di King, se non il vero suo grande punto di forza a mio avviso, insieme alla caratterizzazione dei personaggi...dall'altra parte, difetta un pò quando l'autore tende a dilungarsi un pò, forte della sua capacità narrativa e di "affresco"...un pò come quei grandi giocatori che spesso gigioneggiano in giocate di fino invece di concretizzare...oltre al solito difetto di un finale forse troppo immediato...quelle che restano sono invece le ultime due o tre pagine, veramente coinvolgenti e comoventi, e che da sole meritano mezzo voto in più...

Voto: 7/10
 
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view post Posted on 6/5/2014, 13:06
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Bomba d'acqua

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Anche questa volta, forse anche per avere affrontato letture più lievi per tutto quest'anno, prendere in mano un King è stato un po' come tornare a casa, ma non solo:ha richiesto una manciata di pagine per riabituarmi alla sua densità. Pochi scrittori penetrano il lettore come riesce a fare lui e quasi nessuno rende i personaggi tanto veri e affini a chi legge pur nelle loro straordinarietà: Dan e Abra sono buoni ma senza la pretesa di essere perfetti, anzi, i loro difetti hanno parte fondamentale nella vicenda. La storia mi è piaciuta molto, questa volta si combattono i propri spettri, in tutti i sensi, insieme ai protagonisti; anch'io ho trovato il finale troppo veloce
e facile, mi aspettavo una maggior sofferenza
e forse l'avrei voluto un po' più lungo; anch'io come al solito detesto i nomi e le espressioni che sanno così di finto, come Papà Corvo, cuccuma, eccetera (anche se devo dire che solo in Joyland erano giunti a livelli insopportabili, tanto da rovinare quasi la lettura...ma solo quasi!), ma nonostante questo, il romanzo è stupendo, non avrei potuto immaginare uno svolgimento diverso. Dolcissimo quanto lieve
l'intervento di Jack sul finale, l'ho trovato molto commovente
.
Insomma, Steve, sarai stato anche drogato e alcolizzato quando hai compiuto i tuoi più grandi lavori, ma anche da sobrio sei sempre il numero uno!!!! :wub:
 
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view post Posted on 2/12/2014, 18:40
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The purple Witch

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Leggendo questo libro ho trovato per la prima volta un errore del Re, e sono rimasta così :??:

Non se n'è accorto nessun altro, a quanto pare, ma Dan a inizio libro si sveglia nel letto di una donna con i postumi di una sbornia colossale, si alza e va nudo in bagno, dove cerca qualcosa per il mal di testa, e una volta trovate le pasticche "se le mette in tasca" :blink:

Inizialmente ho pensato che magari mi era sfuggito qualcosa dal momento in cui si era svegliato nudo a quando intasca le pillole, ma poi King continua dicendo che Dan esce pian piano dal bagno, raccatta silenziosamente i vestiti di terra e se ne va alla chetichella.

Ok, anche un Re può sbagliare, ma possibile che nessuno fra quelli pagati per correggere, stampare, tradurre ecc se ne sia accorto? In effetti è possibile, considerato che anche alla maggior parte dei lettori nel mondo è sfuggita questa cosa :P

Per concludere, dando un apporto costruttivo a questo thread, anche a me è piaciuto molto questo libro, che in effetti (almeno per quanto ho potuto leggere in rete) è stato criticato più che altro per essere stato il sequel di Shinig e quindi ad esso paragonato, nonostante sia in effetti tutt'altro.
Non sono d'accordo con questo genere di critiche perché il fatto di sapere che Dan è il vecchio/piccolo Danny ci fa meglio capire i suoi trascorsi e quindi il personaggio, ma in effetti è la sua nuova vita, iniziata nel dramma e proseguita nei problemi di dipendenza fino alla sua vera rinascita, dovuta per l'appunto alla redenzione e alla disintossicazione, il tema di questa storia, del tutto a sé stante.
In quest'ottica ho letto il romanzo e l'ho apprezzato, e se proprio devo fare un appunto lo farei per i "cattivi"... ecco forse non proprio così cattivi, o magari troppo stupidi per poter anche solo aspirare a fa vincere il male.
 
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view post Posted on 2/12/2014, 22:28
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In effetti non l'avevo notato, ma credo che sia perché questi per me sono dettagli irrilevanti. Non sono proprio capace di registrarli. Vedo solo i grossi buchi delle trame, altrimenti la mia è proprio cecità in questi casi

Quello che dici sul male è condiviso da molti; io trovo che il male sia spesso molto stupido e ho trovato quelle caratterizzazioni assai realistiche.
 
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view post Posted on 25/1/2015, 11:30
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Dio li fa, Chuck Norris li distrugge, Mc Gaiver li aggiusta

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Letto.
Resto perplesso, per una serie di motivi.
Primo, il confronto con Shining è impietoso. Assieme ad It, Le notti di Salem ed alcuni racconti di A volte ritornano Shining è uno dei romanzi del Re che maggiormente mi hanno fatto cagare sotto. Questo è eccitante come la valeriana. Riesumare Dan Torrance per questa vicenda mi è sembrata un'operazione che puzza molto di furbata per vendere. Se fosse stato un romanzo semplice sarebbe stata una cosa, però Doctor Sleep può avere il lancio di "seguito di Shining".
Lo so che non bisogna fare paragoni, che Doctor Sleep e Shining siano due romanzi differenti, però credo sia impossibile non fare paragoni. Anche solo per il cognome che porta il protagonista principale.
Secondo, i personaggi. I cattivi sono degli sfigati pazzeschi. Metà di questi

muoiono uccisi dal morbilli. Che cazzo


e la granze cattivona, viene eliminata come se niente fosse. Non m'incazzavo così tanto dalla fine de "La torre nera" il che è tutto dire.
Terzo, il problema della luccicanza. I poteri dello Shining sono aumentati a dismisura. Dallla semplice telepatia ora vediamo telecinesi, visioni dei trapassati, possessioni psichiche eccetera.
Quarto: il tema di Torrance che aiuta ed assiste i vecchietti nel trapasso poteva essere sviluppato meglio, mentre la vera protagonista è Abra, descritta benissimo (in fondo King è magistrale nel narrare la psicologia dei bambini e degli adolescenti, assai meno nelle interazioni adulte, rileggetevi It e ditemi se non è vero) e percepita come vera dal lettore. Il resto è contorno.
Doctor Sleep si riduce quindi ad un'agiografia sperticata dell'Anonima Alcolisti (comprensibile, visto che ha salvato la pelle a King stesso), poi come romanzo può piacere o meno. A me ha lasciato parecchio perplesso.

VOTO: 5,5
 
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