Pirati e bucanieri nel Mar dei Caraibi alla fine del 1600. Un romanzo storico d’avventura che mette da parte il romanticismo per raccontare un mondo crudele e spietato. Niente eroi ma tanti capitani, a loro modo, coraggiosi.La storia. Estate del 1685. Nelle acque del Mar dei Caraibi, alternativamente placide di bonaccia o sconvolte da tempeste tanto violente quanto brevi, incrociano i galeoni spagnoli carichi di ricchezze sconfinate da portare nella vecchia Europa, e le snelle fregate francesi. E poi ci sono loro. I “Fratelli della Costa”, pirati e bucanieri che, forti delle lettere di corsa concesse da Re Luigi XIV che li autorizza a solcare, salpando dalla loro base l’Isola di Tortuga, questi Mari alla ricerca dei galeoni e degli insediamenti spagnoli lungo la costa per depredarli e goderne delle ricchezze. Uomini violenti e spietati che sono consapevoli di vivere una vita breve e per questo approfittano di ogni istante per prendersi tutto quello che vogliono. Alcol, cibo, ricchezze, donne, schiavi, e vite umane. Questa è una piccola parte della loro storia, vista dagli occhi di Rogèrio de Campos, ex gesuita dal passato torbido arruolato a forza dal comandante pirata Lorencillo.
Quindi. Mah. A dispetto delle trecento piccole pagine, Tortuga è stata una lettura velocissima e, per certi versi, spiazzante. Colpa, come spesso capita, delle aspettative. Mentre infatti ero preparato a una storia di pirati piena di battaglie, abbordaggi, atti di coraggio, damigelle in difficoltà ed eroi pronti a salvarle, mi sono trovato di fronte a qualcosa di leggermente diverso. Dalla trama lineare, Tortuga è un libro comunque denso di “cose che succedono”, senza eroi e piena di persone vere che, per sopravvivere a quel mondo, dovevano per forza essere – chi in misura maggiore, chi in misura minore – spietate, cattive ed egoiste. Ma lascia il segno solo in parte, e non fa venire voglia di leggere il prequel (Veracruz) o il sequel (Cartagena), solo debolmente collegati a Tortuga. Certo, per chi ama incondizionatamente le storie di pirati, è una lettura quasi d’obbligo perché comunque dotta e storicamente attendibile.
Edited by ~ Niniel ~ - 29/11/2016, 13:26