| Anche io ho finito, oggi, "Blaze". Prima del commento finale vorrei aggiungere altre cose che mi sono piaciute in aggiunta alle note scritte qualche giorno fa. Molto intenso il passaggio in cui Blaze tenta di uccidere Joe (pag. 204): la descrizione del bambino che ha difficoltà a respirare sotto il guaciale stretto da Blaze ma che, nonostante questo, non piange, anzi dopo un pò sorride e si mette a succhiare il pollice è, al contempo, tremenda e tenera ed è questo, secondo me, il passaggio chiave che fa decidere a Blaze di occuparsi di lui per sempre (naturalmente, da questo commento, si evince come stia trattando un romanzo come un evento accaduto realmente...). Molto esplicativa, nella descrizione del futuro carattere da ricco di Joe, la frase di George (p. 205) quando dice a Blaze " ...(George), se tu prendessi fuoco, non sprecherebbero una goccia di piscio per spegnerti". Tenera, poi, la spiegazione di Bluenote, a dei ragazzi stagionali, di come funzioni il Capitalismo (p. 232): neanche i professori di economia avrebbero potuto rendere meglio l'idea del profitto con parole tanto semplici ma estremamente chiare. Significativo, a pag. 277, il pensiero di Blaze rispetto al fatto che, se la polizia riuscisse a toglierglielo di mano, il piccolo Joe subirebbe un ulteriore rapimento: come a dire che ormai per il piccolo la famiglia è Blaze...Molto cinematografica la scena, a pag. 330, in cui Blaze viene colpito dalle pallottole e, quasi in slow-motion, King descrive Joe che sfugge dalle braccia di un Blaze cascante in cui allunga la propria grande mano e Joe quella piccola per aggrapparsi a qualcosa, ed alla fine le due entità si trovano ("Le dita minuscole si strinsero intorno al pollice di Blaze"), quasi in una riedizione del capolavoro di Michelangelo nella Cappella Sistina in cui la mano dell'uomo si protende verso quella di Dio (non voglio essere blasfemo, sia chiaro, è solo che una immagine mi ha ricordato l'altra...). Infine come non apprezzare, proprio alla fine (pag. 332), il momento in cui King descrive il pianto di Joe all'approssimarsi di un viso "sbagliato" in contrapposizione implicita/esplicita a quello "giusto" di Blaze...Dunque, dopo tante note positive, il mio giudizio finale dovrebbe essere in toto positivo: e invece, vi stupirò! Proprio perchè, praticamente per 4/5 questo libro è, secondo me, latore di moltissime descrizioni emotive tra i pochi personaggi principali, proprio perchè King è riuscito a far diventare simpatico ed intelligente un criminale dal cervello un pò rallentato, proprio perchè alcuni passaggi hanno un'intensità poetica notevole, stride molto il finale così veloce, povero e poco articolato che, in pratica, si risolve in una decina di pagine. Chiaramente, con un pò più di esperienza, King avrebbe trattato la fine in modo assai diverso e non lasciando, almeno in me, un senso di incompiutezza. Tuttavia, nonostante, questo, quando penserò a questo libro, la prima immagine che mi verrà in mente e che mi porterò in futuro sarà sempre quella di un Blaze protettivo nei confronti di un debole proiettando in Joe tutto l'affetto verso un minus che avrebbe voluto per sè, e questo lo reputo un grande merito (e capacità) del Re.
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