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Oui, c'est moi
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| Manfredi lascia, per il tempo di un romanzo, i suoi eroi greci e latini e ci conduce all’inizio del ‘900 in una pianura tra l’Emilia e la Romagna, a casa dei Bruni, una numerosa famiglia di contadini che lavorano una terra di cui non sono proprietari, e che ogni inverno ospitano nella grande stalla uomini e donne che cercano rifugio per una o più notti, ripagando la famiglia con favolose storie raccontate nelle lunghe veglie innevate. Una famiglia forte, unita, i Bruni, con a capo Callisto e la Clerice, rispettivamente arzdour e arzdoura (letteralmente reggitore e reggitrice) di quel microcosmo. Sotto la loro saggia guida i nove figli crescono sani e diritti finchè la Grande Guerra li porta lontani per farne dei soldati. A questa prima partenza ne seguiranno delle altre, sia gioiose che dolorose, che cambieranno l’equilibrio dell’Otel Bruni (come viene chiamato il cascinale dei protagonisti, per quella loro vocazione all’ospitalità); la Seconda Guerra Mondiale poi, con lo “strascico” partigiano darà un’ulteriore scossa ai rami dei Bruni, portando la narrazione fino alla comparsa dei nipoti. Per ogni componente di questa famiglia, Manfredi ha una parola, facendo diventare questo libro, quasi un romanzo corale, in cui ognuno ha una voce e un’eco che si riverbera in ogni pagina. Non eroi, non illustri personaggi, ma uomini comuni che amano la propria terra e le proprie radici. In tanti punti del racconto è stato bello perdersi, durante la raccolta dell’uva, della trebbiatura, la preparazione di un matrimonio, la lavorazione della canapa…modi e tempi tanto diversi da oggi. Mi è piaciuto intrufolarmi nella stalla ad ascoltare le favole e i racconti che ravvivavano le lunghe sere invernali. Scrittura lineare, scorrevole, inframezzata da frasi in dialetto (sempre cmq tradotte nella riga successiva); emerge in filigrana l’accuratezza della documentazione sulla vita contadina nel lungo arco temporale della narrazione. Una pecca ce l’ha, però. L’ultima 60ina di pagine perde di fascino, la trama si fa più confusa e il finale è troppo breve. La narrazione che aveva proceduto armoniosa, si fa frettolosa…un vero peccato.
Voto: 7/10…ma gli darei 6 per il finale raffazzonato
LinkatoEdited by ~ Niniel ~ - 24/11/2016, 21:36
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