Libridine - Il miglior forum di libri e lettori d'Italia, recensioni, consigli di lettura

Mazzantini, Margaret - Nessuno si salva da solo

« Older   Newer »
  Share  
Marika1982
view post Posted on 19/4/2011, 10:22




Trama da Ibs.it

Nessuno si salva da solo - M.Mazzantini

Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all'aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico. La passione dell'inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Delia e Gaetano sono ancora giovani, più di trenta, meno di quaranta, un'età in cui si può ricominciare. Sognano la pace ma sono tentati dall'altro e dall'altrove. Ma dove hanno sbagliato? Non lo sanno. Tre anni dopo "Venuto al mondo", Margaret Mazzantini torna con un romanzo che è l'autobiografia sentimentale di una generazione. La storia di cenere e fiamme di una coppia contemporanea con le sue trasgressioni ordinarie, con la sua quotidianità avventurosa. Una coppia come tante, come noi. Contemporaneamente a noi.

Recensione

Parto dicendo che sulla Mazzantini ho idee contrastanti. Ho adorato molto Venuto al mondo ma Non ti muovere non particolarmente.
Questo nuovo libro, non mi è piaciuto granchè. La solita storia di un amore finito, di una famiglia distrutta, di bambini che soffrono e genitori egoisti che si fanno gli amanti. L’unico aspetto originale è forse il metodo narrativo utilizzato: una sequenza di flash back. I due ex coniugi si trovano a cena in un ristorante per parlare e definire le cose legalmente per la separazione. Iniziano a discutere e a ricordarsi eventi passati e così piano piano cresce la storia e si forma l’idea di quello che tra loro era successo in passato.
Mi è piaciuta la scena finale del vecchietto. Non dico altro. Sappiate solo che è la parte che dà il titolo al libro e per me è l’unica cosa che si può salvare in questo romanzo.

Voto: 5/10
 
Top
Mara_z
view post Posted on 19/4/2011, 10:41




insomma, ci sono un po' di luoghi comuni duri a morire ...

linkato
 
Top
Marika1982
view post Posted on 19/4/2011, 10:42




Sì un po' troppi forse.....non mi ha lasciato molto alla fine...
 
Top
°lisa°
view post Posted on 19/4/2011, 13:51




Buono a sapersi...Grazie!
 
Top
littlecleo
view post Posted on 19/4/2011, 18:34




azz..e io che volevo comprarlo..mmm..ho bisogno di altri pareri adesso, prima di buttarmi nell'acquisto..
 
Top
view post Posted on 5/5/2011, 20:42
Avatar

Tempesta di neve

Group:
Member
Posts:
22,347
Location:
Mondo Parallelo

Status:


cavoli io l'ho appena preso XD comunque ormai lo leggerò
 
Top
Marika1982
view post Posted on 5/5/2011, 20:48




Mi dispiace.....magari a te piacerà....
 
Top
view post Posted on 5/5/2011, 20:51
Avatar

Tempesta di neve

Group:
Member
Posts:
22,347
Location:
Mondo Parallelo

Status:


vedremo^^
l'esperienza mi insegna che la lettura è un viaggio diverso per ogni lettore...
 
Top
Marika1982
view post Posted on 5/5/2011, 20:58




Concordo ;)
Aspetto di leggere le tue impressioni allora :)
 
Top
cat72
view post Posted on 18/3/2012, 14:44




"Delia e Gaetano erano una coppia. Ora non lo sono più, e stasera devono imparare a non esserlo. Si ritrovano a cena, in un ristorante all’aperto, poco tempo dopo aver rotto quella che fu una famiglia. Lui si è trasferito in un residence, lei è rimasta nella casa con i piccoli Cosmo e Nico.
Delia e Gaetano sono ancora giovani – più di trenta, meno di quaranta, un’età in cui si può ricominciare. La loro carne è ancora calda e inquieta. Sognano la pace ma sono tentati dall’altro e dall’altrove.
Ma dove hanno sbagliato? Il fatto è che non lo sanno. La passione dell’inizio e la rabbia della fine sono ancora pericolosamente vicine. Cresciuti in un’epoca in cui tutto sembra già essere stato detto, si scambiano parole che non riescono a dare voce alle loro solitudini, alle loro urgenze, perché nate nelle acque confuse di un analfabetismo affettivo. Eppure parole capaci di bagliori improvvisi, che sanno toccare il nucleo ustionante dei ricordi, mettere in scena sul palcoscenico quieto di una sera d’estate il dramma senza tempo dell’amore e del disamore".


Che Margaret Mazzantini mi piaccia in modo indiscutibile è un dato di fatto. Che fin'ora non mi abbia mai deluso, anche.
Ho affrontato questo libro da poco e non è stato facile, perchè ho ritrovato in alcuni passaggi me stessa e la fine di una storia
importante. Come sempre la Mazzantini entra nelle viscere del lettore e non perdona. Non sconta nulla, non addolcisce la pillola.
E' la storia di TUTTI.
 
Top
Mara_z
view post Posted on 18/3/2012, 19:02




ciao Cat, prima di inserire una recensione controlla per favore che non sia già presente nell'indice della Piccola Biblioteca, in tal caso aggiungi il tuo commento
 
Top
view post Posted on 13/6/2012, 17:36
Avatar

Tsunami spaventoso

Group:
Libridinosi
Posts:
7,310
Location:
torino

Status:


"Non ti muovere" mi è piaciuto tanto. Questo lo trovo una ripetizione in sintesi, hanno gli stessi contenuti. Separazione, matrimonio distrutto a causa dell'amante di lui e del rapporto deteriorato nel tempo. Bambini in mezzo... bambini piccoli che non si sa bene come hanno percepito questo distacco forzato dal padre. Forse bene, forse non lo hanno percepito proprio perchè non faceva tanto il padre, boh. La trama consiste in una serie di flashback che portano il lettore a rivivere tutti i passaggi di questa storia d'amore: l'esplosione della passione, la ricerca di un rapporto stabile, la costruzione di una famiglia, la fiamma che si spegne col tempo, i litigi, le corna, la separazione, il dolore e la stabilizzazione.
Io sinceramente non credo di aver afferrato appieno la "mission" di questo libro, se voleva andare a parare da qualche parte o se voleva solo raccontare di questa storia, del rischio che ricorrono tutte le storie. Questo processo diciamo che purtroppo è lo specchio di molte realtà attuali. Forse può essere un supporto per quelle famiglie che si sono spezzate, forse vuole dire a queste persone che il dolore passerà e che torneranno ad interessarsi alla vita, all'esterno, a relazionarsi col mondo. Infatti nel procedere della lettura i toni si smorzano, passano da "rosei"(l'innamoramento) a arrabbiati (deterioramento, "è colpa tua se..") per rasserenarsi sul finale. E questo potrebbe essere l'unico pregio di questo romanzo...

voto 6
(solo per lo sforzo interpretativo che ci ho fatto sopra)
 
Top
view post Posted on 26/8/2020, 14:00
Avatar

Grandinata estiva

Group:
Member
Posts:
1,690

Status:


Nessuno si salva da solo, nemmeno la Mazzantini con questo romanzo mi verrebbe da osservare.
Forse sarà stata una sua precisa scelta ma francamente mi è difficile ritrovare nella mia esperienza di lettore una coppia di personaggi indigesti come i protagonisti di questo romanzo, e nemmeno si tratta di mancanza di empatia perché questi due verrebbe davvero voglia per tutta la durata del libro di prenderli a tortorate, per usare un'espressione regionale in grado di rende maggiormente l' idea rispetto al più "lieve" randellate.

Lei, Delia, se non altro ha la giustificazione di un percorso complesso, figlia di genitori separati, ha dovuto combattere con un'anoressia che le ha lasciato segni anche fisici.
Lui, Gaetano detto Gae ( già uno che si fa chiamare Gae tanto normale non deve essere), è talmente concentrato sull'obiettivo di fare esclusivamente il comodo suo da suscitare come pensiero più amichevole nei suoi riguardi "ma questo in base a quale misterioso criterio ha scelto di mettere al mondo due figli? ".
D'altronde già come la Mazzantini ce lo illustra è abbastanza indicativo "Anche lui aveva un discreto zaino pieno di me... sulle spalle e non vedeva l’ora di svuotarlo ai piedi di una ragazza come lei"...si perché la finezza nelle descrizioni è una delle colonne portanti del romanzo.

Che poi a vederla la Mazzantini sembra una figura così eterea, non la penseresti mai in grado di metterla sul piano del linguaggio da caserma e invece, mi duole dirlo, sembra proprio trovarcisi d'incanto, da quando ci mette a parte di una sua personalissima teoria sul fascino discreto dei batteristi "suonava la batteria, e questo lo rendeva uno da baci sul c..." ad uno dei momenti topici del romanzo in cui filosofeggia sulle funzioni fondamentali della cultura "È quello che un libro, un film dovrebbero fare... darti un calcio e tirarti più lontano possibile dalla tua me..."
Il bello è che abbiamo trascorso un decennio, o forse più, della nostra vita a stigmatizzare quelle pellicole italiane anni 70 in cui il turpiloquio gratuito si alternava alle scene della doccia osservata elegantemente dal buco della serratura per poi scoprire che ci eravamo sbagliati.
La volgarità è importante, oserei dire essenziale, per rafforzare i concetti, e la Mazzantini, le va oggettivamente riconosciuto, in questo senso ti spalanca un mondo andando a toccare vertici inarrivabili. ..come definire altrimenti la riscoperta di bisogni fisiologici troppo spesso accantonati o posti ai margini dalla letteratura :
" Lui pis..... senza alzare la tavoletta, lei si sedeva e si bagnava. Bastava quello a farle odiare la vita."
Addirittura odiare la vita mi pare eccessivo però alla seconda volta che lo faceva tirargli appresso la tavoletta mi sarebbe venuto automatico.
" Come sceneggiatore aveva una certa abilità a pis..... battute con un buon ritmo."
E dagli, ma un pensierino ad un'orinocoltura proprio no?

Che uno poi potrebbe chiedere ragionevolmente, ma tutto il libro è così?
Tutto il libro è così, io ho estrapolato qualcosa cercando di edulcorare con i puntini di sospensione perché poi in fondo siamo in un forum di lettori ma le 189 pagine sono un concentrato di questi, chiamiamoli così, "rafforzamenti dei concetti" mescolati a momenti certamente più alti perché poi la Mazzantini non è una sprovveduta.
E in fondo le due figure che ci propone sono ancora oggi, anzi più che mai, fortemente attuali, e la domanda quasi d'obbligo è quando siamo diventati così?
Quando abbiamo smesso di interrogarci in modo inoffensivo come in Ecce Bombo " Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?", dove tutto sommato era ancora prevalente un minimo di attenzione verso il prossimo, e siamo passati senza indugio al menefreghismo più totale di tutto e di tutti che ancora oggi ci attanaglia e che può essere sintetizzato nell'odierno " La scelta era tra lo starsene a casa da solo come uno sfigato e andarsene in discoteca a ballare appiccicato agli altri senza mascherina"

Nessuno si salva da solo non è secondo me il resoconto di una coppia come tante che si sfalda quanto la certificazione di come oggi sempre di più una coppia sia la somma di due singoli che, spesso egoisticamente, cercano di trasferire i propri problemi, le amarezze, le nevrosi, sulle spalle dell'altro senza nemmeno provare, oppure si ma con poca convinzione, a farsi carico di quelli del partner.
È un romanzo che certo non induce all'ottimismo, non trasuda speranza, ed è pure noiosetto.
Perché allora leggerlo?
Francamente non lo so.
 
Top
12 replies since 19/4/2011, 10:22   280 views
  Share