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London, Jack

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mahfuz
view post Posted on 17/2/2009, 22:58




Jack London
Nato a San Francisco (in California) nel 1876, figlio illegittimo (secondo Clarice Stasz e altri biografi) di un astrologo ambulante irlandese, William Henry Chaney, e di Flora Wellman figlia di un ricco inventore dell' Ohio. Il padre si disinteressò del figlio, anche perché 8 mesi dopo la nascita la madre si risposò con John London, contadino vedovo con due figli. Jack venne cresciuto dalla madre e dal padre adottivo.
Dopo aver finito la scuola elementare nel 1889, frequentando compagnie poco raccomandabili, tra ladri e contrabbandieri, iniziò a passare da un lavoro all'altro. Dopo numerose esperienze lavorative, tornò a Oakland per frequentare la Oakland High School, dove partecipò alla redazione del giornale scolastico, "The Aegis". Nel 1896 riuscì ad entrare all'Università della California, che lasciò nel 1897 a causa di problemi finanziari. Il 25 luglio di quell'anno partì per unirsi alla Corsa all'oro del Klondike: è in quella regione che scriverà i suoi primi racconti di successo.
Tutta la sua vita fu infatti caratterizzata da esperienze lavorative diverse coerentemente con lo stile di vita hobo: fece lo strillone di giornali, il pescatore clandestino di ostriche, il lavandaio, il cacciatore di foche, il corrispondente di guerra russo-giapponese, l'agente di assicurazioni, il coltivatore e, appunto, il cercatore d'oro prima di diventare uno scrittore di successo. Come scrittore riuscì ben presto a diventare uno tra i più prolifici, famosi e meglio retribuiti del suo tempo. In tutta la sua carriera letteraria scrisse oltre 50 volumi.
Dopo il successo del suo romanzo più famoso Il richiamo della foresta si dedicò interamente alla scrittura trattando i temi sociali che preferiva; anche se poco noto sotto questo aspetto al grande pubblico, tra gli appassionati di fantascienza i suoi racconti di questo genere sono spesso citati come dei classici e precursori di genere; in numerosi racconti ricorre il tema del 'giorno dopo' descrivendo un'umanità ritornata ai primordi o in procinto di farlo, anticipazioni della 'guerra batteriologica' (contro una Cina divenuta enormemente popolosa e commercialmente concorrenziale).
In questo periodo aderì al socialismo battendosi in difesa delle fasce deboli della società. Anticipò Kerouac con il romanzo itinerante On the road (cronaca di un viaggio per l'America in automobile) e, per molti versi, Hemingway. Ormai affermato ebbe fortuna come cronista, di politica (seguendo la rivoluzione messicana come inviato sul campo), sportivo (boxe,argomento trattato anche in alcuni racconti come 'Una bistecca'), e d'attualità: il suo incipit scritto dopo il terremoto di San Francisco ha fatto epoca.
Nel 1910 comprò il Beauty Ranch, a Glen Ellen, Sonoma County, California, dove morì nel 1916 prematuramente a soli 40 anni, probabilmente per un'overdose, di cui si è dibattuto a lungo sulla volontarietà o meno.
Un recente studio realizzato negli Stati Uniti da medici della Division of Nephrology and Hypertension della University of North Caroline School of Medicine ha dimostrato che lo scrittore in una fotografia presenta sul viso i segni di una dermatite da mercurio; poiché il metallo veniva utilizzato nella terapia della sifilide, è verosimile che possa essere stata la causa della morte di Jack London.
La sua idea di socialismo era molto romantica e volubile. Le sue idee politiche e sociali possedevano una grandissima vitalità e potenza, ma poggiavano su basi confuse e tutto sommato, ingenue. La fortuna che ebbe la narrativa londoniana ne è la conferma. È stato, e probabilmente è ancora, l'autore anglosassone più tradotto all'estero, le sue opere di denuncia sociale facevano propaganda e incontrarono fortuna nei paesi del blocco sovietico, la celebrazione della forza fece sì che fosse uno degli autori più diffusi nelle biblioteche per ragazzi nell'Italia fascista del ventennio. Le sue convinzioni della necessaria affermazione della razza superiore contribuirono al suo successo nella Germania hitleriana. Ma quanto erano confuse le sue idee, maggiormente pretestuose e grossolane erano le interpretazioni che ne facevano questi regimi. Interpretandolo con parzialità London può essere un entusiasta paladino del progresso o un fervente ambientalista.
La sua prosa rimane una delle più potenti e solide della narrativa americana.

Romanzi
Il figlio del lupo (The son of the wolf, 1900)
Il richiamo della foresta (The call of the wild, 1903)
Il popolo degli abissi (1903)
Il lupo di mare (1904)
La partita (1905)
La strada (1907)
Zanna Bianca (1906)
Il tallone di ferro (1907)
Martin Eden (1909)
Radiosa aurora (1910)
La valle della Luna (1913)
John Barleycorn (1913)
Il vagabondo delle stelle (1915)
La piccola signora della grande casa (1916)
Il figlio del sole (The son of the sun)

fonte:wikipedia


 
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view post Posted on 18/2/2009, 10:18
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Oui, c'est moi

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Ricordo ancora quando nei primi anni delle elementari lessi "Il richiamo della foresta".........indimenticabili le emozioni che provai......... :wub:
 
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Spondilodisciteinfettiva
view post Posted on 18/2/2009, 14:41




L'opera di London che ho amato maggiormente è stata : "Il vagabondo delle stelle".
A parte il titolo, finalmente tradotto senza vaghe arbitrarietà dall'inglese, il tessuto connettivo di questo splendido viaggio ha un nome: Libertà.
Rinchiuso nei sotterranei di un carcere di massima sicurezza americano, costretto al dolore più violento da una camicia di forza finalizzata all'annullamento, il protagonista incomincia a "viaggiare" attraverso la visione idealistica di Platone.
Egli vede finalmente con gli occhi della mente.
E percorre spazi temporali e siderali infiniti.
Risuona, sullo sfondo, il monito spinoziano che recita :"Dell'intelletto umano, ovvero, della Libertà".
 
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mahfuz
view post Posted on 18/2/2009, 18:10




oltre a "richiamo della foresta", capolavoro assoluto, ho letto e riletto "zanna bianca" e "martin eden".
secondo me London in italia non è valutato come dovrebbe e non capisco il perchè
 
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Spondilodisciteinfettiva
view post Posted on 20/2/2009, 22:17




CITAZIONE (mahfuz @ 18/2/2009, 18:10)
oltre a "richiamo della foresta", capolavoro assoluto, ho letto e riletto "zanna bianca" e "martin eden".
secondo me London in italia non è valutato come dovrebbe e non capisco il perchè

Perché il livello medio della cultura italiana, in questo periodo, rasenta l'indicibile.
 
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view post Posted on 27/3/2024, 12:30
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Giornata di sole

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Un grande autore classico le cui opere resteranno intramontabili; "Il richiamo della foresta" è sicuramente il mio preferito.
 
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