una Sarajevo che non conoscevo vista attraverso gli occhi di un poeta ubriaco, di una donna più sola di quanto sembri, di un fotografo di macchie di vita, di schiaffi veloci, che muove la storia; e poi la stessa città che cerca di presentarsi uguale a prima della guerra 16 anni dopo, vista attraverso gli occhi di un sedicenne che è nato li perchè forse il destino esiste anche se non è mai del tutto benevolo, e molte altre figure girano e si celano intorno ai protagonisti di questa storia piena di amore e dolore, di dolcezza e di violenza, di lacrime e pace: aiutano Gemma attraverso un lungo viaggio non solo concreto ma anche, e soprattutto, nel tempo che porterà a galla verità nascoste, passati bui e futuri incerti, o forse adesso, dopo sedici anni il passato ha risanato quelle ferite ancora aperte che si rimargineranno con l'odio e il dolore passato. odio e dolore causati dalla guerra, dalle sue brutture, da un inganno, da egoismi incompresi di una donna privata della verità che si è aggrappata a più uomini nella sua vita ma che, alla fine, è rimasta ancorata sempre allo stesso.
lo stile della Mazzantini mi era già piaciuto quando lessi "non ti muovere" , mi ha commossa anche questa volta, però ho trovato il colpo di scena finale, inizialmente disgustoso, eccessivo nel senso che avrebbe potuto addolcire la situazione invece che renderla ulteriormente così dura, però alla fine ho capito che ogni azione in questo modo prendeva un senso, una forma che lascia amarezza si, ma anche speranza.
una cosa che non mi piace di questa scrittrice è il tentativo di imbruttire le scene, per dare un immagine che riesce a rendere a livello "scenografico" ma non a livello emotivo, non so se riesco a spiegarmi, ma in alcune scene non ho potuto che provare questa non- emozione. tuttavia il libro mi è piaciuto, per l'ambientazione, per i personaggi, per il tema storico di fondo anche se a volte secondo me, soprattutto nella parte centrale, c'erano molte digressioni un po' noiose che però, devo ammettere, andavano sempre a parare in punti che riaccendevano l'attenzione.
per lisa:
perchè dici che quello fra Gemma e Diogo era un finto innamoramento? io ho trovato nel finale una vera e propria dichiarazione di amore, strano, fatto a suo modo, ma Diego ha fatto quello che per lui era più giusto, ha voluto riscattarsi, rivela il suo spirito eroico, la morte del bambino, del ragazzo fortunato, ma ha sempre amato Gemma solo che c'era un compito per lui, ho trovato bellissima e verissima la scena di Pietro che va sulla rocca e dice alla madre che ha capito perchè Diego si trovava li "perchè si vedeva l'Italia, volava tornare da noi"
7 /10