Posts written by -Bobbi-

Grazie per i suggerimenti!
Intanto ho cominciato in contemporanea due libri di Roberto Calasso: Le nozze di Cadmo e Armonia, letto al liceo, di cui conservo un ottimo ricordo, ma che ho bisogno di rileggere e son convinta di apprezzare di più dopo la laurea, e K. in omaggio al mio autore preferito dell'adolescenza, Kafka (assieme a Wilde)

Velocissima! Del resto si fa leggere che è un piacere!

Bene! Buona lettura!

Dubito fortemente che avremo tutto questo agio di spostarci per diletto, anche in autunno, se è vero che stanno valutando di ripartire con l'odiosa didattica a distanza, a scuola, a settembre.
Spero però che sia fattibile

Iniziato e finito in due giorni il classico di Bassani, Il giardino dei Finiz-Contini. Ad un quarto pensavo che l'avrei abbandonato, poi mi ha preso e alla fine l'ho trovato bello.

Finito! Finora quello che mi è piaciuto di più delle cronache del Barsetshire. Temevo di incontrare troppo clero, dopo l'overdose del precedente, invece solo un rapido scorcio.
Molto molto piacevole e con personaggi interessanti.
Non ci si può non innamorare del dr. Thorne

Qualcuno l'ha cominciato? Io sabato. Dopo un paio di capitoli introduttivi e un tantino didascalici (un difetto di Trollope a cui ho fatto l'abitudine, ma che non riesco a farmi piacere è l'eccessiva presenza della voce dell'autore in prima persona) la storia è partita, i personaggi sono già ottimamente delineati e il sipario è aperto sulla scena..

Finito il libro del GdL Classic, veramente bello e molto toccante...
Riesco a leggere poco, nonostante l'isolamento, ma ho deciso che devo mettermi d'impegno

Io vedo in giro più anziani che giovani. Alcuni di costoro sono anche perfettamente consapevoli, solo che essendo quasi del tutto soli, ritengono che di qualcosa si debba pur morire e preferiscono godersi le belle mattine e rischiare che chiudersi in casa per tentare strenuamente di strappare due anni alla sorte.
Quando dico soli intendo che non debbono preoccuparsi di essere veicolo del contagio per altri. So che non dovrebbero e capisco anche chi dice "eh, ma possono infettare la cassiera se vanno a fare la spesa", però onestamente almeno in cuor mio non riesco a dar loro torto

Calvino credo ci abbia scritto parecchio.
Sicuramente un libro scritto l'anno scorso non può essere un classico, perché senz'altro dipende, come suggerisci, dalla ricezione (meno automaticamente dalla diffusione, altrimenti saremmo messi male se ogni best seller fosse considerato o considerabile un classico; ma sicuramente non si può del tutto escludere dalle caratteristiche del classico).

Per me personalmente un classico è un libro che ha sempre qualcosa da dire, in qualunque momento della vita individuale (e magari dice cose diverse se lo leggi a 15, 35, 55 anni) e in qualunque momento storico. Un libro che veicola sensazioni, pensieri, comportamenti, sentimenti, riflessioni, etc. valide sempre e comunque a dispetto dell'epoca in cui sono stati scritti. Un classico è un libro in cui autore e lettore comunicano attraverso il filo rosso dell'humanitas, quello che ci rende sempre gli stessi attraverso lo spazio e il tempo.

Io vivo in un paesino, ma persino qui si sente la differenza tra i giorni normali e questi.
La prima sera dopo il decreto sono stata fermata dai carabinieri che stavano controllando. Ho dichiarato che andavo in pizzeria take away nello stesso paese e mi hanno lasciato andare (era la verità).
I controlli dovrebbero essere fatti e gli scemi puniti.
Perché qui c'è tanta gente che si sta sacrificando tantissimo, anche a prezzo della propria sanità mentale, e questi deficienti rischiano di invalidare tutto

Io ne vedo poca comunque, ma in effetti ormai che siamo in casa e non c'è altro da sapere se non la mera conta dei morti e dei contagi, la tentazione è forte e penso che ci proverò, quantomeno.

Posso dirti che l'esperienza sta insegnando parecchie cose, in primis che purtroppo la formazione a distanza (intendo a scuola, immagino che a livelli universitari sia molto più efficace) è una toppa che tappa l'urgenza e nulla di più. Ci consente di lavorare e soprattutto di dare agli studenti una parvenza di normalità, di cui presumibilmente hanno bisogno, ma per quanto riguarda l'efficacia, temo sia ben poca.

La mia scuola si era già dotata di una sua piattaforma e tutti la usavamo per integrare la didattica in presenza senza problemi. L'intera didattica, invece, traballa vistosamente.
Registro videolezioni, qualche volta faccio lezioni in videoconferenza, ma i primi a cui non piace sono proprio i ragazzi.
Abbiamo tutti gran voglia di abbracciarci e di sgridarci a vicenda...da vicino.

Citare la Repubblica come fonte autorevole è una baggianata, a meno che essa non citi delle vere autorità.
Spero che come "informazione" le persone si sforzino di andare un gradino più su di qualsiasi fonte giornalistica, o meglio più addentro.
Se poi non lo fanno, pur essendo (buon) Internet e biblioteche aperti a tutti, è loro esclusivo demerito. Smettiamola di giustificare sempre tutti, magari con la scusa della scarsa istruzione, perché chiunque voglia può avvicinarsi a testi di una media complessità che trattano temi importanti.

Effettivamente la Neroni merita parecchio!