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Sjöwall, Maj; Wahlöö, Per - Roseanna , (Martin Beck #1)

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view post Posted on 20/10/2007, 08:24

Il generale inverno

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roseanna


Lento, cerebrale all'inizio, movimentato, d'azione il finale. Opera prima della coppia Sjowall/Wahloo scritta negli anni '60 e di recente ripubblicata in Italia. L'ambientazione è sicuramente diversa da quella a cui siamo abituati leggendo Simenon, Christie; radicalmente diversa da Camilleri. I fenomeni climatici incidono sui personaggi, sui colori sulla luce delle descrizioni. Personaggi un pò depressi, pochi inclini al sorriso e all'ira, colori che non si accendono mai, la luce fioca tipica delle lande nordiche. Persino la neve e il gelo che nei romanzi di noi latini sono sempre visti come un vento eccezionale è intrinseca nel loro modo di vivere. Molto televisivo. Si fa leggere.

Voto: 7,5/10

Qui altre informazioni

Edited by ~ Niniel ~ - 4/11/2016, 16:29
 
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wendy.moira
view post Posted on 16/9/2008, 12:26




Io a Roseanna invece darei un bell'otto. I poliziotti e in particolare Beck mi ricordano un po' la Vargas, poichè le loro vite sono parte integrante della storia. Lo svolgimento è coinvolgente, perchè alterna tratti di piattezza investigativa, durante i quali si lascia spazio ai personaggi piuttosto che all'indagine, a indizi decisivi che saltano fuori dopo pazienti ricerche: rende tutto più veritiero.
L'ambientazione è tipica della Svezia invernale: molto buia, molto cupa, tanta pioggia...ma anche tanto mistero :)
 
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Bukku
view post Posted on 28/4/2009, 13:33




Stavo per scrivere la recensione di 'Roseanna' e mi sono accorta che il nostro Lamp aveva già provveduto!

Spinta da un'annotazione di Camilleri che consigliava questi autori, ho comprato il loro primo libro e me ne sono innamorata! A parte un inizio che per i miei gusti era un po' troppo lento, poi la storia è decollata e l'ho trovata davvero splendida!
Mi ha colpito quanto un testo scritto nel 1965 sia per certi versi molto attuale ai nostri occhi: la componente sessuale viene trattata in modo molto esplicito (non so se in Italia negli stessi anni questo sarebbe potuto accadere ...), e in certi passaggi non ci rende conto di avere a che fare con una storia 'vecchia' di oltre 40 anni. E parimenti, fa sorridere pensare a loro senza cellulare, con tutta una serie di scomodità che oggi sarebbero impensabili ..

Un bel NOVE, e ora via con 'L'uomo che andò in fiume'! :)
 
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lorella9
view post Posted on 21/10/2011, 17:03




Ho letto anch'io l'annotazione di Camilleri e perciò ho insistito dopo Roseanna che non mi è piaciuto affatto.
Leggendo qui, inoltre, ho voluto darmi un'altra chance e sono felice di averlo fatto.
Sto leggendo il terzo ed ho intenzione di gustarmeli tutti!



 
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view post Posted on 6/1/2018, 17:16
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Tsunami spaventoso

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Finito ieri per il Rotatorio di gennaio e posso solo confermare quanto già scritto, su tutte quella del Lamp che esprime il mio stesso pensiero.
Sembra di iniziare con un adagio, per proseguire con l'andante e poi l'allegro, con ciò voglio dire che all' inizio il ritmo è lento, poi inizia a essere più veloce per terminare con un finale movimentato.
Mi è piaciuta la descrizione di una vita un po' malinconica di Martin Beck, dei suoi problemi coniugali, della mancanza di dialogo con la moglie, dei silenzi e del rifugiarsi nel lavoro che non è visto come un modo per "arrivare", ma come un'attività che gli permette di staccare dalla vita personale poco gratificante per concentrarsi in altri compiti. L' impressione è quasi che voglia fuggire da una realtà che non gli piace.
Molto moderno per l'epoca, non sembra quasi che sia ambientato negli anni 60, bei dialoghi che fanno capire quanto lavoro ci sia stato da parte dei 2 autori (per chi non lo sapesse i dialoghi sono la parte più difficile da creare in un romanzo),descrizioni meteorologiche suggestive, nell'insieme sicuramente una buona storia moderna.
Abbiamo iniziato bene con il Rotatorio.
 
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Fanfi
view post Posted on 9/1/2018, 09:47




Molto lento, poca azione, abbastanza classico nelle sue schematiche, buona descrizione psicologica dei personaggi, per decollare ci vogliono 150 pagine ovvero occorre arrivare a metá libro, non credo che leggeró altro della serie scritta a quattro mani
Nel complesso sufficiente
Voto 6/10
 
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view post Posted on 11/1/2018, 10:44
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Bomba d'acqua

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Lettura davvero piacevole, che non ho trovato nemmeno così lenta seppur di azione ce ne sia veramente poca e solitamente io preferisca polizieschi e thriller decisamente più incalzanti. Personalmente non ho risentito di questa lentezza che molti hanno segnalato, persa nelle varie descrizioni psicologiche che danno modo di delinearsi un'immagine ben chiara di Martin. Mi é dispiaciuto un po' il finale: quando sembra arrivare il bello, tutto finisce troppo in fretta
con una confessione quasi immediata che ti fa sperare in un "no, aspetta, ci sarà sotto per forza qualcosa d'altro". Una conclusione ad un caso che li ha tenuti sulla corda per anni, troppo semplicistica per i miei gusti
...ma a parte questo, un buon modo per iniziare il rotatorio ;) E sicuramente leggeró anche gli altri!
 
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view post Posted on 17/1/2018, 18:33
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"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"

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Assolutamente d'accordo con Lamp: la cornice nordica riesce a dare senso a questi personaggi così pacati, quasi sottotono emotivamente. Il romanzo si sofferma sulla caratterizzazione psicologica delle persone che costituiscono la trama narrativa rendendolo, necessariamente, lento ma, insieme all'ambientazione anni '60, ritengo siano i suoi punti forti. Anch'io, come Jess, avrei preferito un finale meno rabberciato..
 
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Spring80
view post Posted on 19/1/2018, 11:01




Ed eccomi qua a commentare la prima lettura “Rotante” del 2018. Roseanna è un libro lento, meditativo, da assaporare pagina dopo pagina. Neve, freddo, pioggia e scomodi mezzi pubblici fanno da cornice fino ad amalgamarsi completamente con la vicenda e il suo grigio protagonista, il commissario Martin, parte integrante della asfissiante atmosfera in equilibrio tra clima terribile e frustrazioni private. Il protagonista è un personaggio abbastanza complesso e interessante, introverso e rassegnato ad una vita familiare frustrante, un uomo invisibile che riesce a entrare ovunque senza essere visto; ma capace di una tenacia e di un’astuzia particolare che lo rendono un infallibile segugio, oltre che un ottimo lettore dell’animo umano. La vicenda si compone a piccoli passi, dalla A alla Z, dal ritrovamento del corpo di Roseanna alla scoperta del colpevole, e le indagini non solo sono interessanti ma anche ricche di particolari e descrizioni che le rendono veritiere, finchè il cerchio si chiude e con un finale piuttosto inquietante (soprattutto
l’attesa del maniaco che vaga intorno alla casa della vittima come un automa è abbastanza impressionante
) si arriva al colpevole, che il commissario aveva ben inquadrato da tempo e che con una trappola riesce a smascherare. Insomma che dire? Un bel giallo datato, un protagonista che ha un suo perché, ma…..la mia personale impressione è che si svolga bene ma si chiuda male. Nell’ultimissima parte del libro, dalla trappola del maniaco in poi mi ha dato l’impressione di non concluso, lasciandomi l’amaro in bocca. Nessun colpo di scena, nessuna spiegazione sullo svolgimento dei fatti prima e durante l’omicidio, un finale piatto con un colpevole che ci aspettavamo e un modus operandi che già sapevamo. Non so se sono riuscita a spiegarmi.
Comunque una buona lettura da un voto più che sufficiente

Edited by Hit_Man - 21/1/2018, 21:56
 
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Jezebel89
view post Posted on 21/1/2018, 20:43




Per tematica e linguaggio risulta molto moderno (a livello culturale e morale i nostri Paesi in quegli anni paiono distanti anni luce), per altri versi gli anni si sentono tutti.
Questo libro è lento e meditativo come l'investigatore Beck . Non è necessariamente un male; come diceva Spring, dà bene l'idea di come si svolga un'indagine, a differenza di altri gialli/thriller di taglio più cinematografico.
Non ho apprezzato molto il finale: la soluzione del caso mi sembra affrettata.
Non viene spiegata la modalità di come l'assassino si sia liberato delle prove. Le lenzuola? Le valigie? Sta Roseanna avrà avuto degli effetti personali. Boh.
Alla fine l'assassino se l'è giocata pure male.

L'ambientazione e il protagonista, con le sue vicende personali, devo dire mi sono risultati abbastanza deprimenti.
Per quanto mi riguarda guadagna la sufficienza, ma non credo che leggerò gli altri nove della serie.
 
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view post Posted on 21/1/2018, 21:58
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Spalatore di nuvole

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Spring, smetti di spoilerare per cortesia? :nonsifa: Si può fare una recensione anche senza rivelare per filo e per segno la trama, oppura usa gli spoiler, mi raccomando eh? :D
 
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Spring80
view post Posted on 22/1/2018, 06:33




Noooo....che cialtrona eh? Mo raccomando non leggete lei mie recensioni prima che la censura le abbia neutralizzate :circle:
Mi impegnerò hit, per gli spoiler :ok:
 
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Fanfi
view post Posted on 23/1/2018, 16:38




Va be’ anche se Spring spoilera... tanto la trama era talmente scontata🤣
 
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view post Posted on 31/1/2018, 09:40
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Grandinata estiva

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La prima cosa che m’è venuta in mente leggendo Roseanna (a parte quanto fossero belli i tempi in cui non c’erano telefonini, facebook e quant’altro) è che forse chi sostiene che un libro lo gusteremmo meglio se lo leggessimo nel periodo in cui viene scritto non ha poi tutti i torti.
Chiaramente in questo caso non sarebbe stato comunque possibile, il romanzo è del 1965 ma l’edizione italiana credo sia di una quarantina di anni dopo.
E allora ecco che può tornare utile un aggettivo, datato, che non dobbiamo (non dovremmo almeno) considerare nella sua sola accezione negativa.
Roseanna è certamente un libro datato ma non per suo demerito, 50 anni sono moltissimi e in un giallo si sentono dieci volte di più perchè sono cambiati i metodi d’investigazione.
La tecnologia, la scienza medico-biologica hanno assunto un ruolo sempre più preponderante tanto che quando ci troviamo di fronte a certi sistemi la prima cosa che ci viene in mente è “ma non potrebbero fare la propria del dna?”.
A questo punto la domanda è: tutto ciò può condizionare la lettura? Personalmente dico sì e se non altro perchè la tensione narrativa, il ritmo soprattutto, risultano fortemente penalizzati.
Allora, non potendo piegare un romanzo del 1965 a quelli che sono gli standard ai quali necessariamente dobbiamo oggi sottostare, non ci resta che provare a riavvolgere il nastro della nostra memoria e immaginare ( eh lo so è tosta) di essere lì in quel momento (magari non proprio in Scandinavia ma non è che allora in Italia ci fosse la prova del dna oso supporre).
E nel 1965 le indagini ahinoi si svolgevano così, gli indiziati venivano interrogati e in questo modo si cercava di arrivare alla confessione, i poliziotti comunicavano fra loro col telefono (magari pubblico) e i commissariati collaboravano inviandosi lettere.
Certo è difficile ma se per un attimo riuscissimo a compiere uno dei veri miracoli del nostro tempo che è quello di riappropriarsi della lentezza potremmo renderci conto perfino di quanto Roseanna possa esser a buon diritto considerato un romanzo addirittura seminale, di quelli in grado d’indicare la via.
E non a caso Lemaitre, bontà sua, lo ha omaggiato di una citazione in quella magnifica celebrazione del genere che è stata Irene.
Da leggere come sorta di piccola sfida personale, per vedere se ancora è possibile staccare la spina e indulgere qualche minuto al nostro passato...a volte, chissà, può esser cosa buona e giusta.
 
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Fanfi
view post Posted on 31/1/2018, 15:17




Non sono personalmente concorde con chi dice che bisogna fare astrazione e tuffarsi nel 1965
Il romanzo é lento ugualmente e scontato
Personalmente adoro i thriller « storici » tipo Ellis Peters ( ambientati medioevo) quindi son ben capace a non pensare a DNA o altro
E mi pare riduttivo pensare che i popoli scandinavi siano o fossero ( 1960) lenti e depressivi ...quindi rimango della primitiva idea che come giallo proprio « Roseanna » sia a malapena sufficiente.
 
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22 replies since 20/10/2007, 08:24   752 views
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