Dai radiosi anni della Germania di Bismarck a quelli devastanti della Seconda guerra mondiale, la famiglia Effinger attraversa quasi un secolo di storia e turbolenze nel cuore pulsante dell’Europa. Gli amori, le sofferenze, le rivoluzioni politiche, ma anche gli arredi, gli abiti da sera, i caffè, i teatri: Gabriele Tergit, in un trionfo di voci e immagini minuziose, racconta il perduto mondo ebraico berlinese. La saga degli Effinger ha inizio con Paul e Karl – figli del capostipite Mathias, orologiaio a Kragsheim – che da un piccolo paese si dirigono alla volta della Berlino cosmopolita per cercare fortuna. Ambiziosi e irrequieti, mecenati talentuosi e sensibili, ardenti patrioti e prussiani, in poco tempo gli Effinger riescono a guadagnarsi la fama di abilissimi imprenditori e a diventare una delle famiglie più importanti della città. Ma dopo la Prima guerra mondiale, le loro certezze borghesi cominciano a sgretolarsi e piano piano anche le loro splendide feste non possono più nascondere l’antisemitismo sempre più dilagante e brutale. Un classico in corso di pubblicazione in tutto il mondo.
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Questo libro scritto nell’immediato dopoguerra ebbe difficoltà a trovare un editore in Germania per ovvi motivi, il nazismo era ancora un bruciante ricordo e l’Olocausto un argomento scomodo, la gente voleva dimenticare.
Nel ‘51 venne pubblicato ma ben presto anche dimenticato ebbe pochi e tiepidi riscontri, persino gli ebrei credenti tedeschi attaccarono la Tergit, essi si sentivano molto più prussiani e non si riconoscevano o non volevano riconoscersi in quanto rappresentato dalla scrittrice.
E’ stato riproposto in Germania nel 2019 ed ha avuto finalmente il giusto riconoscimento, ed ora è in stampa in numerosi paesi compresa l’Italia a cura di Einaudi.
Si tratta di una storia familiare di ben quattro generazioni, la storia della famiglia Tergit a cui lei ha cambiato i nomi, è un storia corale, ma alcuni personaggi emergono più di altri, fra questi è Paul, che proviene da una modesta famiglia e ha tre fratelli e due sorelle.
Paul pragmatico, serio, frugale e anche un po’ ingenuo nella sua convinzione che “il governo non mente mai” fonda una fabbrica di automobili a Berlino insieme al fratello Karl, che a differenza di Paul, ama la bella vita e sposa la Annette la figlia del prestigioso Goldschimdt, con la quale conducono una vita all’insegna di bei abiti, feste, ricevimenti. La fabbrica e il quartiere degli operai da loro fondato sarà infine espropriato dai nazisti.
I personaggi sono tanti, sarebbe impossibile senza scendere nei dettagli parlare di tutti loro, ognuno di essi è ben rappresentato e rappresenta le varie mentalità ed orientamenti dell’epoca che era in pieno fermento di idee e ideologie, se la lettura è resa fluida e dinamica dalle azioni, dagli accadimenti e dai dialoghi, la parte centrale è un po’ appesantita dall’approfondimento delle varie teorie politiche e sociali che circolavano all’epoca e che poi si sono piegate al nazismo.
La Tergit non indugia in sentimentalismi neppure nei momenti più tragici della famiglia più orientata a far emergere la parte storica, economica e sociale, si va dal capitalismo e marxismo, ai vari orientamenti religiosi e filosofici, all’emancipazione della donna, alle differenze generazionali e culturali.
Gli Effinger, un’epopea.
Edited by Lulysa - 5/3/2024, 11:02
