Il silenzio angosciante della (quasi) quarantena

Mi è sempre piaciuto abitare in una zona scarsamente rumorosa, anche se - week end a parte - non manca quel brusio di fondo di motori elettrici, dei condizionatori, di quel tantino di traffico e chissà cos' altro di rumoroso la nostra civiltà non riesce a non produrre nemmeno in zone tutto sommato tranquille.

Ora niente, nulla, zero.

Un lieve acufene cui normalmente non faccio mai caso più di tanto è l'unica cosa che mi riempie le orecchie... chiusa perfino la sede operativa di una agenzia che si occupa di sicurezza (anche loro in telelavoro?) che spesso parcheggia qui nel piazzale inconfondibili auto vistosamente colorate, sembrano tutti spariti nel nulla.

Ho aperto la finestra, si sente solo qualche auto che passa sulla strada principale poco lontana e stramaledetti uccellini che cinguettano sugli alberi sotto il cielo sereno.

Ridatemi i rumori, l'inquinamento, il brulicare di vita che mi faceva sognare giornate come questa come momenti di paradiso, avrò un' eternità per stare in silenzio...

...ieri mi è venuto un pensiero malsano: se ci fosse un aldilà dove si conservasse memoria di questa vita, e se dovessi (destino non voglia!) finirci in questi giorni, sarebbero questi i ricordi delle mie ultime giornate vissute nel pieno delle forze?

... l'ultima consolazione che forse resta è che se siamo ancora qui non siamo in un posto peggiore e tutto questo abbastanza presto si spera che passi...

Qui c'è ancora troppo rumore, se volete vi regalo la mia vicina fastidiosa!