| Anche io vado in ordine sparso! Valeria, alla fine mi sono attenuta a 10 titoli, magari aggiungo qualcosa strada facendo se mi sentissi troppo in colpa ad aver tagliato!!!! E grazie a tutti quanti, senza di voi forummini tante belle letture non le avrei intraprese!
I migliori 10 del 2018:
Benedizione di Kent Haruf Un autore che è un crescendo, una scoperta, un’ intima emozione ogni volta. Un libro che parla di niente e di tutto, della malattia e la morte di un uomo qualunque ma che, pagina dopo pagina, diventa un trattato assoluto sulla vita di ognuno di noi: le gioie, i dolori, le sconfitte e la resa dei conti. Pagine impalpabili di fitte emozioni.
Viva l’imperatore di Natoli Un potente narratore capace di metter su carta un poema cavalleresco degno del migliore periodo cortese ma in chiave attuale: un canto medievale capace di affascinare i lettori oggi non è cosa da poco. Duelli, amor cortesi, rapimenti e perfino una crociata sono gli ingredienti vincenti di un poema composto da cavalieri senza paura e con un po’ di colpe che però gli perdoniamo per le prodezze dimostrate; da donne pudiche e donne malvagie, ma soprattutto da l’amato Stupor Mundi, Federico II.
La pelle di zigrino di H. De Balzàc Storia drammatica, vissuta sempre sull’orlo dell’epico: il protagonista Raphael non fa mai niente che sia banale, o semplice o misurato e sarà all’apice della disfatta interiore che incontrerà la sua pelle di zigrino, il talismano capace di soddisfare i suoi desideri e di distruggerlo allo stesso tempo; perché troppo sarebbe se potesse esaudire ogni volontà senza pagare un prezzo, e il prezzo sarà la gemma più preziosa: la vita stessa. Bellissimo
Uomini e topi di J. Steinbeck Il mondo visto dagli ultimi, dagli invisibili, da coloro che possiedono solo la loro vita e la loro dignità. Niente c’è da inventare quando si narra solo ciò che è umano, tra bassezze e meravigliose vette dell’animo, senza mai cadere nel patetico o nello scontato, ma solo nel reale, che talvolta può essere epico anche tra i disgraziati. In fondo senza Steinbeck che mondo sarebbe?
Potete perdonarla? di A. Trollope Una meravigliosa panoramica della vita nel periodo Vittoriano, tra cacce alla volpe, ereditiere e gentiluomini viziosi sepolti dai debiti. Un romanzo potente dominato da figure indimenticabili, simbolo ed esempio di un’epoca ma soprattutto umanamente immortali. Cambieranno abiti, usanze e magari sentimenti animalisti, ma l’animo umano è sempre lo stesso, carico di pregi e difetti, di meraviglie e di mancanze. E allora chi non perdonerebbe la fredda Alice, l’antieroina più piacevole che abbia incontrato?
Il gigante sepolto di K. Isghiguro Romanzo difficile, sottile ed impalpabile. Un mondo fuori dal tempo e avvolto dalla nebbia, privato dei ricordi se non della vaga forma di essi. Un libro intelligente, una metafora forte sul mondo moderno, dove superstizione e pregiudizio possono prendere il sopravvento fino a monopolizzare la mente degli esseri umani, “prigionieri di un vecchio drago capace di spargere nebbia e ignoranza”.
Le anime morte di Gogol Un rocambolesco viaggio nella Russia Zarista tra assurdi proprietari terrieri; una speculazione ai danni di anime di contadini morti e sepolti; un picaresco susseguirsi di situazioni al limite del grottesco in questo capolavoro di Gogol, un gran libro e un immenso affresco di un mondo talmente decadente che per forza doveva cambiare. Divertente e malinconico allo stesso tempo, peccato l’incompiutezza che non toglie comunque meraviglia alla storia
La paga del soldato di W. Faulkner Libro difficile, fatto di attimi, di sensazioni, di parole appena pronunciate, di atmosfere stagnanti e di un dramma che si compone attimo dopo attimo. Libro che va assaporato un poco alla volta, perché il suo incedere è lento ma potente, e finisce per travolgere il proprio lettore. Storia della guerra, ma soprattutto degli strascichi di essa, del dolore di chi subisce una perdita o indirettamente vive un trauma. Credo sia impossibile commentare questo libro, perché non è fatto di vicende ma di essenza.
L’orologiaio di Everton di Simenon Ho letto molto di Simenon quest’anno e rammento solo bei libri, ma questo è quello che mi è arrivato maggiormente dritto al cuore. Un piccolo libro profondo come gli abissi dell’animo umano; il tema tanto caro a questo autore, e cioè il riscatto violento dalla convenzione imposta, esposto in modo forte, forse crudele, ma quanto mai reale. Quel che si direbbe “un giorno di straordinaria follia” visto come la personale battaglia dell’animo che si ribella ad un mondo imposto; eppure ingiustificabile.
I viceré di De Roberto Lo indico per ultimo ma è stato forse il miglio libro dell’anno. Una meravigliosa saga familiare tutta siciliana che attraversa tre generazioni Catanesi tra guerre di potere; faide intestine alla famiglia; tradimenti e amori, il tutto dominato dalla meravigliosa e terribile pazzia della dinastia dei Viceré, perché il sangue viene sempre fuori, sia quello legittimato o meno. Sul grido quanto mai attuale di: “Adesso che è fatta l’Italia pensiamo ai fatti nostri” chiudo la mia classifica delle bellissime letture del 2018
|