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Matsumoto, Seichō - Tokyo Express

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view post Posted on 8/4/2018, 14:18
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Spalatore di nuvole

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Marsurotto-Seicho-Tokyo-Express



Trama:
da adelphi.it
In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jūtarō, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.

Edited by phra - 3/3/2024, 00:28
 
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Fanfi
view post Posted on 9/4/2018, 08:31




Scorre veloce come un “treno” questo bel poliziesco giapponese, un vero Tokyo express!!!
Voto 10/10
 
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Jezebel89
view post Posted on 9/4/2018, 17:22




Un doppio suicidio che potrebbe nascondere qualcosa di più losco di una tresca, due poliziotti molto diversi ma entrambi tenaci e un libretto degli orari del treno a farci da guida in questa vicenda.
Una bella inchiesta che solo un giapponese avrebbe potuto scrivere.
Infatti con i (dis)servizi Trenitalia col cavolo che l'assassino avrebbe potuto essere sicuro di alcunché riguardo agli arrivi e alle partenze dei treni. :P
 
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Spring80
view post Posted on 12/4/2018, 09:14




Ho letto il Rotatorio del mese "Tokyo Express" velocemente, anche perchè lo stile dell'autore è abbastanza scarno, lineare, freddo e preciso come i treni nipponici (che per esperienza personale ho riscontrato essere pure puliti ai limiti dell'asettico). Ed è lo stesso sentimento che mi ha suscitato questo romanzo, chiaro ma asettico. Probabilmente è un mio personale limite verso gli scrittori giapponesi, a parte Murakami che però di queste caratteristiche nipponiche ne possiede poche, di non emozionarmi, di non incollarmi alle pagine, di arrivare in fondo senza alti nè bassi. Forse sono troppo confusionaria e prolissa per apprezzare la loro linearità, è come se, ad un puntualissimo treno lindo, su cui puoi rimetter l'orologio calcolando quattro minuti di visione ad ampio orizzonte su due treni a fianco, io preferissi un simpatico capriccioso intercity su cui indovinare il ritardo.
Insomma, io voto trenitalia e questo romanzo purtroppo non mi ha lasciato proprio niente, e i due investigatori di cui non ricorderò mai il nome mi hanno lasciato la serenità di poterli dimenticare senza troppo dispiacere.
Pao, non me ne volere, io sono da bestione Russo 800 pagine e via :davero:

Voto: 5 (ma per mio approccio, non per mancanze del libro)
 
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view post Posted on 19/4/2018, 09:16
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Tifone apocalittico

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E' stata certamente una buona lettura, un buon esempio di come con studio ed intelligenza si possa metter su una trama non proprio semplicissima dove, senza lasciare al caso nemmeno il minimo dei dettagli, tutto si incastra, tutto funziona, tutto torna.
Avendo scarsissima familiarità con la linguistica nipponica ho dovuto fare una fatica boia per cercare di tenere a mente e focalizzare nomi di città e persone (indispensabile se non si vuole perdere il filo del discorso...); questo dovermi imporre un grado massimo di attenzione ha richiesto uno sforzo che in qualche modo ha tolto una parte di serenità e piacere alla lettura, purtroppo.
7/10

Edited by dany2376 - 19/4/2018, 10:51
 
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view post Posted on 24/4/2018, 07:48
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I have a dream

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Fantastico libro! Mi ha tenuta incollata alle pagine, mi ha fatta impazzire perché non riuscivo a venire a capo della soluzione e quando finalmente ho letto il capitolo finale ho potuto finalmente mettermi il cuore in pace. Un libro sensazionale. Mi è davvero piaciuto tantissimo.
Devo dire comunque che mi trovo d'accordissimo con lo spoiler di Jez :D :P

Il mio voto al libro è 9/10 e ne consiglio la lettura.
Ho letto che l'autore, pressoché sconosciuto in Italia, è famosissimo in Giappone e addirittura pare venga etichettato come il Simenon nipponico. Mi trovo pienamente d'accordo con questo paragone
 
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view post Posted on 25/4/2018, 23:34
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Tsunami spaventoso

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Iniziato e terminato in poche ore, questo giallo nipponico ha un suo indiscutibile fascino mitigato però da una scansione precisa e talvolta anche un po' fastidiosa sugli orari dei treni e sulle distanze tra le varie città del Giappone; che per chi come me non è precisamente un conoscitore esperto della geografia giapponese, risulta abbastanza disorientante.
Indubbiamente c'è una trama ben congegnata in sottofondo, un colpevole a cui non si penserebbe mai e un investigatore degno del miglior Sherlock Holmes, ma nonostante comprenda che tutto si basa proprio su quegli orari, c'è qualcosa che mi frena nel dare un giudiizio entusiastico, forse come ha scritto la nostra PrimaVera c'è una freddezza di sottofondo nei romanzi giapponesi che non riesce a farmeli sentire emotivamente vicini.
 
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view post Posted on 26/4/2018, 12:43
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"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"

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la trama è avvincente ma il prolungato e dettagliato soffermarsi su orari e luoghi dei treni ha fatto sì che l'interesse andasse scemando. Solo il finale è riuscito a ridare vita ad una mente assopita e a dare un po' di pathos a personaggi dominati da una razionalità disarmante.
 
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view post Posted on 30/4/2018, 17:23
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Bomba d'acqua

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Libro che ho apprezzato tantissimo per la sua scorrevolezza ma anche per la capacità dello scrittore di tenerti incollata alla vicenda dall'inizio alla fine con veramente tanti dubbi che solo all'ultimo istante hanno trovato una risposta. Amo gli autori giapponesi, e sebbene questo sia distante dalle letture giapponesi che solitamente faccio, non mi ha per nulla delusa, anzi! Venire trasportata in quel mondo è stato immediato e non vedo l'ora di leggere altro di suo! Grazie Pao ;)
 
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view post Posted on 1/5/2018, 00:24
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Spalatore di nuvole

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Recensione:
Libro pessimo sotto tutti i punti di vista.
Anzitutto c'è da capire che razza di genere sia, visto che ha un ritmo troppo compassato anche per un giallo, denso soprattutto di iterazioni quasi l'autore dubitasse di memoria ed intelligenza del lettore.
Poi, lo stillicidio continuo sino al dolore fisico degli orari dei treni, un vero invito a bruciare qualche pagina di inutile ribadire, sancire, replicare, puntualizzare.
Tante pagine in meno avrebbero fatto la fortuna di questa storia, la cui trama è così piatta, banale e scontata da essere tirata come un chewing-gum per raggiungere un minimo sindacale di pagine senza essere derubricato a racconto.
Andare avanti, quando si è a un punto morto, ad "improvvise intuizioni", è la morte del romanzo giallo, significa incapacità di costruire una trama funzionante e dei meccanismi oliati di logica e senso della narrazione; deplorevole anche la povertà di linguaggio, per la quale ogni volta che l'investigatore si scontrava con un momento di impasse, era sempre "molto deluso".
Merita una menzione a parte per i due capitoli finali, due lunghi "spiegoni" per farci stare tutto ciò che l'autore non era stato capace di inserire nello scorrere della storia, cosa che ha definitivamente affossato il ritmo e la verve narrativa.
Un prodotto del genere è degno di un romanzo d'appendice, con espressioni alate e frasi ad effetto che deliziano le "anime belle", ma un giallo non si scrive così.

Voto 4/10
 
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Devadasiss
view post Posted on 5/5/2018, 10:16




Ho trovato questo libro molto scorrevole e ad un certo punto mi sono appassionata anche io all'elenco e gli incroci degli orari dei treni. L'unica cosa che non mi è piaciuta è il fatto che tutte le scoperte fatte dal commissario di Tokyo vengono spiegate nelle ultime 5 pagine del libro. Inoltre il fatto che continuasse a sentirsi "deluso", "dietro una parete rocciosa" cominciava a far sentire anche me in un vicolo chiuso! Il fatto che l'autore ripetesse queste frasi ogni volta che il commissario non riusciva a trovare uno spiraglio nelle sue indagini, mi ha un po' infastidita.
A parte queste sensazioni spiacevoli, devo dire che mi è piaciuto leggerlo, non sono una veterana dei gialli, ma questo scrittore ha catturato la mia attenzione ed è proprio questo che cerco da un libro, per questo il mio voto è 6,5/10.
 
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view post Posted on 8/5/2018, 15:16
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Grandinata estiva

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Anche stavolta in ritardo col commento, mi scuso.
Uno di quei libri che quando arrivi alla fine senti il bisogno moderatamente impellente di leggerne le recensioni non foss’altro perchè dopo averlo letto, almeno a me, sorge spontanea la domanda: ma sono limitato io oppure? Oppure.
Vabbè scherzo naturalmente, di sicuro sono limitato io (figuriamoci Matsumoto potrebbe essere il nome come il cognome e per me non cambierebbe nulla, questo per rendere l’idea) ma probabilmente è la cultura giapponese a limitarmi comunque torno alle recensioni di cui sopra: anch’io ho letto di quest’autore come del Simenon giapponese.
Niente da eccepire (d’altronde di Simenon ho letto un libro, che faccio eccepisco pure?) ci mancherebbe se non fosse che per natura diffido di definizioni del tipo i Radiohead italiani, il Maradona turco, lo Stanley Kubrick messicano (magari col sombrero).
Trovo estremamente limitativo questo genere di accostamenti (di sicuro per la copia ma spesso anche per l’originale) ma la morale, personalissima, che ne avrei tratto in caso contrario è: “ Simenon? No grazie, stasera ho già un impegno magari un’altra volta”.

Seconda riflessione (sfugge anche a me quale fosse la prima ma procedo), Tokyo express è un romanzo del 1958 ed io, lo giuro, adoro le storie scevre dalle frenesie dei nostri tempi, i ritmi compassati, le atmosfere rarefatte di un passato irrimediabilmente perduto.
In questo caso però, lo confesso, non sono stati pochi i casi in cui mi son detto :” ma non c’è uno smartphone? Un tablet? Un qualsiasi attrezzo con cui ascoltare un pò di musica con le cuffiette? Una qualunque cosa che vivacizzi ‘sto mortorio?
E il problema non è neanche la scarsa credibilità per noi italiani di una storia basata sul meticoloso passaggio in orario dei treni, sì probabilmente Trenitalia non sarà il top della puntualità ma personalmente (ad esempio in Trentino) i mezzi di trasporto generalmente non sgarrano, voglio dire il problema non mi sembra tanto il trovarsi di fronte a situazioni irriscontrabili nella nostra realtà quanto un generale piattume da cui non si riesce ad uscire fuori prima di un epilogo giunto, almeno per me, oltremodo agognato.

Quanto al giallo in sè non c’è tantissimo da sviscerare, insomma il colpevole (o almeno quello che ha un comportamento sospetto) si capisce dopo tre pagine, le motivazioni rimangono invece poco comprensibili ma lì magari è la mentalità che ci frena...già un comportamento atto ad ispirare un eventuale suicidio è scarsamente digeribile in una cultura così poco propensa alla dignità come la nostra figuriamoci certe dinamiche sentimentali di alcuni protagonisti.

Ultimissima riflessione: più che gli orari dei treni (quelli bene o male alla fine li avevo quasi metabolizzati) a stroncarmi sono stati i nomi (persone, treni, località),
che dire Fukuoka o Shinjuku sono roba da far venir voglia d’andar a scaricare un autoarticolato ricolmo di mattoni.

E passiamo ai voti:
5 al romanzo, 4 a me per la mia atavica incapacità di assorbire qualsivoglia parvenza di cultura giapponese, 8,5 (quando ce vò ce vò) a chi si è magari battuto con vigore per far si che solo tre degli oltre trecento romanzi di questo prolifico autore (di qui forse il parallelo con Simenon, l’ho letto in una recensione non è farina del mio sacco) venissero pubblicati in Italia.
 
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view post Posted on 22/4/2022, 09:07
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Di sole e di gatti

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Non ho letto questo libro per il rotatorio ma per caso, ma vorrei lasciarvi la mia recensione lo stesso. A me è piaciuto moltissimo. Concordo in parte con Hit sulla questione spiegoni finali, ma del resto, perché allungare il brodo (alla maniera nostra mi verrebbe da dire) quando orami il colpevole era già stato identificato (anche solo per mancanza sostanziale di altri sospetti)? Ad ogni modo ecco la mia recensione, che riprende il pensiero messo anche su Goodreads.
Non leggo molto spesso libri polizieschi. Li ho sempre trovati un po' noiosi e sostanzialmente tutti uguali (non odiatemi). Quindi non so bene perché mi sia decisa a leggere questo libro. Forse semplice curiosità, forse il fatto che fosse già lì su Storytel in un momento in cui non avevo in programma altro da leggere. È stata una ottima lettura. Una lettura goduriosa devo dire!
La trama è molto semplice e con la stessa cristallina semplicità il lettore viene accompagnato nei passaggi di questa trama lineare. Una mattina su una spiaggia vengono ritrovati i cadaveri di due persone, un uomo e una donna, molto composti. Non ci sono segni di lotta. Non sono persone del luogo, ma turisti arrivati in treno. Nei loro corpi si rinviene del veleno. Caso risolto: doppio suicidio per amore. Del resto lui era un funzionario del Ministero e lei una accompagnatrice che lavorava in un ristorante famoso di Tokyo. Senonché uno degli agenti locali, Torigai Jūtarō, trova nelle tasche dell'uomo morto lo scontrino della carrozza ristorante del treno e scopre che l'uomo si è seduto da solo al tavolo: un solo coperto, vi trova scritto. Quindi si chiede, come mai due persone innamorate che sono intenzionate a suicidarsi dovrebbero stare separati, in una situazione come il pranzo, in cui in genere, anche solo per il piacere della compagnia l'uno dell'altra, ci si siede insieme? Questa considerazione l'agente la comunica ad un giovane investigatore di Tokyo, Mihara Kiichi. Da qui partono una serie di indagini, realizzate soprattutto dall'investigatore che lo porteranno alla soluzione del mistero.
Quello che mi ha colpito di questo libro è la logica cristallina che porta l'investigatore a svelare piccoli indizi e a collegarli. Tutto sembra concatenarsi perfettamente in un puzzle ben congegnato ma non mancano momenti in cui si dubita dei sospetti. L'ho trovato appassionante e brillante. L'unica pecca è il finale, un po' frettoloso ma credo che questo fosse voluto. Una volta svelato un certo numero di indizi era inutile allungare troppo il libro, ormai il/i colpevole/i era diventato più chiaro.
Lo consiglio assolutamente sia agli amanti del genere sia alle persone che come me non lo frequentano spesso. Ho adorato tutte le speculazioni sui treni e sui diversi orari, veramente una idea geniale!
 
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view post Posted on 2/3/2024, 14:38
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Tempo da lupi

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Giallo-thriller sopraffino.
Il paragone che da più parti viene fatto con Simenon è quantomai calzante.
In tutto il romanzo rimane alta la suspense e con pochi tratti, con frasi brevi, dialoghi secchi ed espedienti narrativi come lettere, telegrammi e schemi, vengono riportate le vicende e le intuizioni dei due investitori protagonisti del libro e fra loro lontani (non solo geograficamente…)
Tutto si gioca su orari di treni, possibilità di coprire certe distanze ed alibi o presunti tali.
Ma essendo un giallo non mi va dì svelarvi la trama.
Il libro scritto nel 1958 mi ha fatto immergere nelle atmosfere di quegli anni, anche per quanto riguarda mezzi di trasporto e di comunicazione. Inoltre, mi ha fatto conoscere e capire un po’ di più il Giappone, le sue usanze e le distanze chilometriche che separano le varie celebri località nipponiche.


Voto 8/10
 
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13 replies since 8/4/2018, 14:18   432 views
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