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Ford, Richard - Tutto potrebbe andare molto peggio

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Popinga75
view post Posted on 16/2/2016, 10:20




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Trama: Frank Bascombe ha vissuto una vita non più avventurosa di quella di tanti altri americani. Giornalista sportivo, agente immobiliare, due matrimoni, due figli grandi che vivono lontano, molti traslochi. A sessantotto anni, Frank si è ritirato a vita privata, ha venduto la casa sull’oceano dove si era trasferito con la seconda moglie ed è tornato a Haddam, la città che forse racchiude il segreto di tutti i suoi dispiaceri.
L’uragano che un giorno d’autunno si abbatte sulla costa del New Jersey distruggendo la ridente stazione balneare dove Frank aveva creduto di poter esorcizzare i suoi fantasmi ne diventa in un lampo il principale evocatore. Il passato ritorna e parla con la voce di amici falsi, traditori o moribondi. Se la vita è davvero, come riflette Frank, “una questione di sottrazione graduale”, che altro ti resta quando una catastrofe naturale ti ha sottratto tutto, compresa la casa dove hai trascorso i migliori anni della tua esistenza? L’ultimo romanzo di Richard Ford è il bilancio, non privo di sorprese e di humour, di una vita che potrebbe non essere poi così diversa dalla nostra.

recensione: Se questo è stato il commiato di Frank Bascombe, allora sono un po’ deluso.
C’è sempre la profondità e la complessità (a volte pure eccessiva) delle riflessioni del protagonista, così come la precisa descrizione di alcuni aspetti della società americana. Però ritengo non sia all’altezza dei precedenti due romanzi della trilogia.
Mi trovo molto d’accordo con la teoria della vecchiaia come fase di “sottrazione graduale” e con le considerazioni sull’amicizia e sul matrimonio e a questo proposito ritrovo quel rapporto di latente antipatia e attrazione che ho per Bascombe, per il suo essere cinico e distaccato…forse perché temo di ritrovare quel che vorrei essere o che penso dovrei essere?
Citazione preferita “il matrimonio non è altro che una storia che ha la pretesa di essere l’unica storia”.
Arrivederci, Frank

Voto 7/10
 
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view post Posted on 16/2/2016, 10:35
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Oui, c'est moi

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view post Posted on 31/5/2022, 12:28
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Bomba d'acqua

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Frank non è stato il solo a passeggiare tra quelle macerie, tra quei frammenti di case, di ricordi, di vite.
Ho percorso con lui ogni suo passo, seguendolo ovunque la mente decidesse di condurlo.
Ho osservato attraverso i suoi occhi il disastro che il passaggio del tornado aveva lasciato dietro di sé, ripercorrendo le vicissitudini e le noie di un passato amaro che proprio tra quelle polveri sembrava risollevarsi. Ho avvertito la stanchezza fisica e mentale che sempre più lo riportava nel presente, ribadendogli – come solo i penetranti presagi sanno fare - quanto di somigliante vi fosse tra quella calamità naturale e la sua naturale decadenza.
Ho condiviso la sua amarezza per le delusioni ricevute, il rimpianto per quelle piccole cose che il lavoro e la superficialità di gioventù avevano permesso che si perdesse.
Ho sentito la sua ironia prendere forma in me insieme al suo cinismo, al suo distacco dalle situazioni, dalle persone, da un mondo alla deriva. E come solo accade quando si tocca da vicino una fine, o si avverte la propria ad un passo da sé, mi sono sentita travolgere, mutare e forse anche maturare insieme a Frank nel giudizio verso le persone che abbiamo incontrato, nel desiderio di guardare oltre, nel permetterci di mostrarci vulnerabili agli altri ricevendo in dono la possibilità di incontro con anime semplici e portatrici di serenità. 𝑪𝒐𝒔𝒂 𝒓𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍’𝒆𝒔𝒔𝒆𝒏𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 𝒄𝒊 𝒗𝒊𝒆𝒏𝒆 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒗𝒊𝒂? Questo libro aiuta a ricercare in sé un modo per comprendere ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che potremmo essere. Non è una lettura semplice, per lo stile, per tutto ciò che scaturisce in noi, per come conduce all’analisi delle macerie dell’esistenza a cui tutti noi prima o poi, in un modo o nell’altro, tocca assistere. Richard Ford per l’ennesima volta non delude, regalandomi una lettura profonda e riflessiva.
P.s. Ultimo capitolo di una quadrilogia
 
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