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I commenti dei lettori della catena

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J.P.Jones
view post Posted on 7/5/2013, 12:28 by: J.P.Jones
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Tsunami spaventoso

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Commento personale:
“Il generale alla fermata del tram” è il secondo romanzo di Prinelli che ho avuto occasione di leggere, e vi ho trovate confermati tutti i punti di forza del primo, “Il cane del Santo”.
La profonda conoscenza della storia locale, ma non solo, permette all’autore di costruire una godibilissima - ed assolutamente plausibile - vicenda che trae spunto da fatti realmente accaduti.
La medesima competenza consente inoltre di condire la storia con tutta una serie di aneddoti e riferimenti che arricchiscono di molteplici sfaccettature la lettura.
Il tutto con la grande ironia che sembra essere una delle peculiarità di questo autore.

Ottima la caratterizzazione dei personaggi e, in particolare, trovo che sia veramente azzeccata l’idea di affibbiare a ciascuna delle figure di rilievo un soprannomei - consuetudine sicuramente molto diffusa all’epoca e che ancora oggi sopravvive nei centri più piccoli - non dimenticando di spiegarne dettagliatamente la genesi.

Il tema di fondo del romanzo appare essere lo scontro tra due diversi modi di vivere il proprio tempo, come conseguenza delle proprie passioni politiche e della propria cultura, e anche questo “conflitto” viene ben rappresentato dall’autore.
Si tratta di un aspetto che consente di inserire a buon titolo il libro nel medesimo filone del miglior Guareschi, a mio dire quello di Don Camillo.

Uno dei passaggi che mi ha divertito maggiormente:

“Sfroso, al secolo Diomiro Pozzi, doveva il proprio soprannome a un’arte tutta sua. Riusciva a viaggiare, immancabilmente, senza pagare. […]
Era, piuttosto un erede di Giovanni V, che, giunto a Roma carico di doni per il Papa, chiese in contraccambio di poter entrare gratuitamente nei locali pubblici: bastava dichiararsi cittadini del Portogallo e le porte si aprivano. Mai, in città, ci furono così tanti lusitani come in quegli anni.”


Voto:
8,5/10
 
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3 replies since 26/4/2013, 14:22   63 views
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