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I commenti dei lettori della catena

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view post Posted on 26/4/2013, 14:22

Il generale inverno

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Apro il post in attesa dei commenti di voi lettori...
 
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view post Posted on 7/5/2013, 12:28
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Tsunami spaventoso

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Commento personale:
“Il generale alla fermata del tram” è il secondo romanzo di Prinelli che ho avuto occasione di leggere, e vi ho trovate confermati tutti i punti di forza del primo, “Il cane del Santo”.
La profonda conoscenza della storia locale, ma non solo, permette all’autore di costruire una godibilissima - ed assolutamente plausibile - vicenda che trae spunto da fatti realmente accaduti.
La medesima competenza consente inoltre di condire la storia con tutta una serie di aneddoti e riferimenti che arricchiscono di molteplici sfaccettature la lettura.
Il tutto con la grande ironia che sembra essere una delle peculiarità di questo autore.

Ottima la caratterizzazione dei personaggi e, in particolare, trovo che sia veramente azzeccata l’idea di affibbiare a ciascuna delle figure di rilievo un soprannomei - consuetudine sicuramente molto diffusa all’epoca e che ancora oggi sopravvive nei centri più piccoli - non dimenticando di spiegarne dettagliatamente la genesi.

Il tema di fondo del romanzo appare essere lo scontro tra due diversi modi di vivere il proprio tempo, come conseguenza delle proprie passioni politiche e della propria cultura, e anche questo “conflitto” viene ben rappresentato dall’autore.
Si tratta di un aspetto che consente di inserire a buon titolo il libro nel medesimo filone del miglior Guareschi, a mio dire quello di Don Camillo.

Uno dei passaggi che mi ha divertito maggiormente:

“Sfroso, al secolo Diomiro Pozzi, doveva il proprio soprannome a un’arte tutta sua. Riusciva a viaggiare, immancabilmente, senza pagare. […]
Era, piuttosto un erede di Giovanni V, che, giunto a Roma carico di doni per il Papa, chiese in contraccambio di poter entrare gratuitamente nei locali pubblici: bastava dichiararsi cittadini del Portogallo e le porte si aprivano. Mai, in città, ci furono così tanti lusitani come in quegli anni.”


Voto:
8,5/10
 
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view post Posted on 29/5/2013, 16:29
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Tempesta tropicale

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Lettura per me piacevolissima, Il Generale conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, il talento di scrittore del nostro boss.
Il romanzo è denso di ironia, con alcune situazioni altamente umoristiche e di spunti storici; sono bellissime le caratterizzazioni dei personaggi, fotografati con i loro difetti e le loro piccole manie, al punto che alcuni potrebbero essere il classico esempio di maschera letteraria. Questa volta, però, c’è anche una divertente contrapposizione politica tra due personaggi che a me (così come già detto da J.P. Jones) ha ricordato molto le ambientazioni di Guareschi, soprattutto per la loro fortissima connotazione territoriale.
Lo stile è come al solito garbato e qui si sono un po’ ridotti i richiami dialettali, che forse potevano inibire i non lombardi dall’avvicinarsi alla lettura di questo autore.
Se mi posso permettere, mi aspetto in futuro un ulteriore salto di qualità: un romanzo più corposo, con situazioni maggiormente articolate e meno caratterizzato da brevi flash di eventi, ma da uno sviluppo più organico della storia: il nostro boss, ne sono sicura, ne è pienamente in grado.
Un’ultima nota legata al formato del libro: è davvero comodissimo, mi ricorda molto il formato della Sellerio, che per me è in assoluto il più pratico, e inoltre ha una qualità della carta piacevolissima al tatto.
Voto:
8/10
 
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view post Posted on 12/8/2013, 23:51
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Spalatore di nuvole

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Sono rimasto favorevolmente colpito dall'ultimo romanzo del "com'ante", mi pare che alla lunga, e nonostante sia fortemente caratterizzato con i luoghi che descrive, stia assumendo un respiro letterario più ampio, in grado perciò d'essere proponibile non più come romanzo geograficamente di nicchia ma da somministrare ad una platea più vasta e con molto probabile profitto.
La prosa dell'autore s'arricchisce, le descrizioni dei personaggi acquistano vigore e carnalità, l'affresco delle vite è palpabile nell'atmosfera che quasi si respira dalla location proposta, i tratteggi e gli accenni storici forniscono alla scena una veridicità nitida e scintillante.
Certo non tutti i personaggi hanno egual profondità, alcune figure rimangono bidimensionali mentre forse avrebbero preteso delineazione maggiore; abbastanza scontato l'evolversi del canovaccio, non è difficile intuire il "mistero" dietro l'esito della scommessa, la soluzione proposta è priva di sotterfugi, ciononostante ritengo sia scelta azzeccata poiché non era soltanto il mantenimento di una suspense la ragion d'essere del romanzo.

Voto 7/10
 
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3 replies since 26/4/2013, 14:22   62 views
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