| Il 2012 è stato un anno davvero ottimo per quanto riguarda la lettura. La mia lista è sicuramente molto più breve della maggior parte delle vostre, ma personalmente, ne sono pienamente soddisfatta. Tuttavia, avendo letto 26 libri contro gli oltre 90 di alcuni di voi, ho pensato, invece di scegliere i dieci migliori libri dell'anno, di optare per una top five. Mi è dispiaciuto lasciare fuori dalle prime cinque posizioni alcuni romanzi (uno su tutti, Persuasione della Austen, che reputo in assoluto il suo miglior libro), ma una scelta dovevo pur farla... I cinque libri di seguito, sia chiaro, benché numerati, non sono da considerarsi necessariamente in ordine di preferenza, perché (tranne che per la prima posizione, su cui non ho dubbi), stilare una classifica sarebbe troppo difficile e, probabilmente, dieci minuti dopo, cambierei idea. Detto questo, ecco a voi, i cinque migliori libri del 2012
1. Jane Eyre - Charlotte Brontë
In assoluto la migliore lettura dell'anno appena trascorso, nonché uno dei più bei libri che abbia mai letto. Un avvincente romanzo di formazione, narrato in prima persona, introspettivo, profondo, e brillante, con un intreccio affascinante, mai noioso. Una bellissima storia d'amore, appassionata, priva di stucchevolezza, romanzata ma, nello stesso tempo, umanissima. Una protagonista meravigliosa (probabilmente la migliore creatura letteraria che abbia incontrato) e dei personaggi caratterizzati in modo straordinario, con una psicologia complessa e dei caratteri ricchi di sfaccettature. Finale scontato? Forse, ma a me è piaciuto così com'è: almeno nei romanzi è bello, ogni tanto, giungere, dopo tante difficoltà, al classico "vissero felici e contenti".
2. Il mulino sulla Floss - George Eliot
Romanzo profondo e complesso. La storia di una famiglia, di una ragazza dalla sensibilità non comune, e di un disperato ed insoddisfatto bisogno d'amare e d'essere amata. Un sofferto atto d'accusa verso una società ipocrita e piena di pregiudizi, incapace di riconoscere il bene e pronta a condannare chi si discosta dai rigidi parametri imposti da un gretto moralismo. Un romanzo che ha ancora tanto da insegnare e su cui far riflettere, anche ai giorni nostri.
3. Cime Tempestose - Emily Brontë
Romanzo di passioni assolute, amori e odii distruttivi, dove il paesaggio, e soprattutto la brughiera dello Yorkshire, divengono interpreti dei sentimenti dei protagonisti. Una saga familiare coinvolgente, con personaggi indimenticabili (nel bene e nel male) e lontani da qualsiasi stereotipo. Un romanzo originale ed unico nel suo genere, con alcune tra le migliori descrizioni che abbia mai letto. Sebbene, durante la lettura, il mio rapporto con questo racconto, sia stato piuttosto contrastato, a posteriori posso dire di considerarlo senz'altro come una delle letture da cui sono rimasta più colpita. Un'opera che dopo oltre centosessant'anni, mantiene intatta tutta la sua forza ed il suo fascino.
4. La vita di Charlotte Brontë - Elizabeth Gaskell
L'affascinante storia, narrata con sensibilità e partecipazione, attraverso lettere ed aneddoti, della famiglia Brontë e di un caso letterario unico nella storia. Elizabeth Gaskell mostra non solo la Charlotte scrittrice, le sue ambizioni e la lotta per raggiungere il successo, ma anche la Charlotte donna, figlia, sorella, amica e moglie. La splendida biografia di un'autrice straordinaria, ma soprattutto, il ritratto toccante e coinvolgente di una donna che è impossibile non ammirare.
5. Camera con vista - E.M. Forster Romanzo solare, fresco, ricco d'ironia, narrato con toni leggeri, ed ambientato in una luminosa Firenze d'inizio Novecento. Un inno alle bellezze della vita e dell'amore. Un'opera che, concentrandosi apparentemente su una semplice storia d'amore, costituisce in realtà un'intelligente e piacevolissima satira di una società bigotta e antiquata. Camera con vista è anche un romanzo di formazione con personaggi realistici e attentamente rappresentati sotto il profilo psicologico. Un romanzo raffinato, semplice solo in apparenza, dove, dietro ogni parola, si nasconde un significato più profondo e dove, i livelli di lettura sono molteplici. La miglior lettura dell'estate 2012 e l'opera che mi ha fatto cambiare idea su Forster dopo un'esperienza deludente di alcuni anni fa con Casa Howard.
Benché le letture dell'anno appena trascorso siano state tutte di qualità, ho pensato di stilare una breve classifica (e questa volta si tratta di una classifica vera e propria) dei libri meno belli. Non si tratta di un vero giudizio negativo, perché ciascuno dei libri che indicherò, in realtà, ha un suo valore, e nessuno di essi può essere definito brutto; è piuttosto una classifica dei tre romanzi che, per quanto ineccepibili sul piano stilistico, per varie ragioni, non ho apprezzato pienamente. Eccovi, quindi, i tre libri che mi sono piaciuti meno:
1. Mansfield Park - Jane Austen La storia di Fanny Price, adottata dai ricchi zii e allevata per diventare, secondo i canoni della femminilità del tempo, una perfetta donna oggetto: debole, passiva, arrendevole, insicura, timorosa, asessuata, incapace di provare sentimenti negativi... Ho trovato questo romanzo terribilmente noioso e pesante, e non credo che avrò mai voglia di rileggerlo. La critica della Austen nei confronti dell'educazione femminile avrebbe potuto essere potenzialmente interessante, ma per me si è trattato di una lettura estremamente faticosa da portare a termine, e più volte ho combattuto con l'impulso di abbandonarlo. Non ho simpatizzato con alcun personaggio (per alcuni, piuttosto, ho sentito una forte avversione) e, per tutta la lettura, ho provato un'indicibile sensazione di claustrofobia. Decisamente una Austen diversa dal solito e, dal mio punto di vista, parecchio sottotono.
2. Sotto gli alberi - Thomas Hardy Lettura (devo ammetterlo) gradevole e lieve... Purtroppo, eccessivamente lieve! La storia d'amore (basata sul niente) tra un ragazzo estremamente ingenuo e inesperto, ed una frivola ed incostante maestra civettuola; sullo sfondo, una realtà rurale ricordata con malinconia. Trama fin troppo debole, personaggi inconsistenti, e finale scontato ed insoddisfacente. Ho atteso invano che la storia divenisse coinvolgente, ma il tutto somiglia piuttosto alla parodia poco riuscita di un romanzo realista. Un'occasione sprecata.
3. Agnes Grey - Anne Brontë Romanzo parzialmente autobiografico della minore tra le sorelle Brontë. Nonostante lo stile di Anne sia eccellente, il romanzo non mi ha coinvolta. La Brontë è troppo controllata, ha troppo pudore dei sentimenti e dipinge una protagonista che mi ha lasciata piuttosto indifferente e con cui ho avuto difficoltà ad entrare in sintonia. La trama è fondamentalmente una cronaca delle esperienze di una giovane istitutrice, ma onestamente ritengo che Anne, diversamente da un'autrice come Jane Austen, ad esempio, non abbia saputo dare al racconto realistico delle sue esperienze, quel tocco in più, tale da renderlo affascinante. Una lettura rapida da portare a termine e altrattanto da dimenticare: si tratta di uno dei rarissimi casi in cui ho scordato i nomi dei personaggi (cosa che di solito non mi accade neanche dopo anni). Ho trovato irritanti i continui appelli della narratrice che teme di annoiare il lettore (e, scusandosi di continuo, ci riesce eccome!), e non mi hanno entusiasmata neppure gli eccessivi riferimenti biblici che, tra l'altro, rivelano un concetto di religione intesa non come fonte di speranza, ma piuttosto come rassegnazione.
Infine, non potevo non ricordare quella che, indubbiamente, è stata la miglior rivelazione dell'anno, cioè un libro che ho letto senza alcuna aspettativa e che, invece, mi ha davvero stupita...
Mia cugina Phillis - Elizabeth Gaskell Una storia sulla caduta dell illusioni, sulla scoperta dell'amore, sulla fine dell'infanzia e sul doloroso ingresso nel mondo degli adulti. La dimostrazione di come, anche parlando di cose semplici, si possa scrivere un piccolo gioiello. Una storia delicata, profonda, mai banale, e del tutto priva di sentimentalismi. Uno stupendo affresco della vita quotidiana nella campagna inglese dell'800 scandita dal ritmo delle stagioni. Ritenuto da molti il capolavoro di Elizabeth Gaskell. Mi ha colpita moltissimo e mi è dispiaciuto separarmene.
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