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I migliori di Libridine - 2012

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view post Posted on 1/1/2013, 20:20
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Tsunami spaventoso

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Come già preannunciato ecco il topic per indicare le nostre migliori letture dell'anno appena conclusosi.

I miei magnifici 10:

L'eredità della priora - Carlo Alianello
Il Regno delle Due Sicilie raccontato per quella che fu la realtà storica.
Eccellente.

Imprimatur - Monaldi & Sorti
Quando la realtà supera la fantasia, un giallo storico interessante e dalla trama ben congegnata.
Intelligente.

Mare di papaveri - Amitav Ghosh
Amore, avventura, un pizzico d'intrigo, elementi perfetti per un romanzo che si legge tutto d'un fiato.
Piacevole.

Nemesi - Philip Roth
Il racconto di un'epidemia e le ripercussioni che essa avrà sulla vita del protagonista.
Perfetto.

Ruggine americana - Phillip Meyer
Un gesto e le sue conseguenze nella provincia americana ormai in pieno degrado ambientale.
Reale anche se triste.

La regina maledetta - Jeanne Kalogridis
La vita di Caterina de Medici nel giusto equilibrio tra la parte storica e quella romanzata.
Interessante

L'aiuto - Kathryn Stockett
Il razzismo come origine della solidarietà tra donne di diverso colore.
Bellissimo.

La vergine napoletana - Giuseppe Pederiali
Partendo da un presupposto ucronico su Corrado IV di Svevia, una storia che ha una sua linearità storica.
Carino.

Le figlie perdute della Cina - Xinran
Il dolore delle madri e delle figlie nella Cina fino ai giorni nostri.
Commovente.

Una donna - Sibilla Aleramo
Una donna, la sua vita e le sue sofferenze in una narrazione che non può non coinvolgere nel suo realismo.
Emotivamente sconvolgente.
 
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-Lilli
view post Posted on 1/1/2013, 20:41




Il 2012 è stato un anno davvero ottimo per quanto riguarda la lettura. La mia lista è sicuramente molto più breve della maggior parte delle vostre, ma personalmente, ne sono pienamente soddisfatta. Tuttavia, avendo letto 26 libri contro gli oltre 90 di alcuni di voi, ho pensato, invece di scegliere i dieci migliori libri dell'anno, di optare per una top five. Mi è dispiaciuto lasciare fuori dalle prime cinque posizioni alcuni romanzi (uno su tutti, Persuasione della Austen, che reputo in assoluto il suo miglior libro), ma una scelta dovevo pur farla...
I cinque libri di seguito, sia chiaro, benché numerati, non sono da considerarsi necessariamente in ordine di preferenza, perché (tranne che per la prima posizione, su cui non ho dubbi), stilare una classifica sarebbe troppo difficile e, probabilmente, dieci minuti dopo, cambierei idea.
Detto questo, ecco a voi, i cinque migliori libri del 2012

1. Jane Eyre - Charlotte Brontë

In assoluto la migliore lettura dell'anno appena trascorso, nonché uno dei più bei libri che abbia mai letto. Un avvincente romanzo di formazione, narrato in prima persona, introspettivo, profondo, e brillante, con un intreccio affascinante, mai noioso. Una bellissima storia d'amore, appassionata, priva di stucchevolezza, romanzata ma, nello stesso tempo, umanissima.
Una protagonista meravigliosa (probabilmente la migliore creatura letteraria che abbia incontrato) e dei personaggi caratterizzati in modo straordinario, con una psicologia complessa e dei caratteri ricchi di sfaccettature. Finale scontato? Forse, ma a me è piaciuto così com'è: almeno nei romanzi è bello, ogni tanto, giungere, dopo tante difficoltà, al classico "vissero felici e contenti".


2. Il mulino sulla Floss - George Eliot

Romanzo profondo e complesso. La storia di una famiglia, di una ragazza dalla sensibilità non comune, e di un disperato ed insoddisfatto bisogno d'amare e d'essere amata. Un sofferto atto d'accusa verso una società ipocrita e piena di pregiudizi, incapace di riconoscere il bene e pronta a condannare chi si discosta dai rigidi parametri imposti da un gretto moralismo. Un romanzo che ha ancora tanto da insegnare e su cui far riflettere, anche ai giorni nostri.


3. Cime Tempestose - Emily Brontë

Romanzo di passioni assolute, amori e odii distruttivi, dove il paesaggio, e soprattutto la brughiera dello Yorkshire, divengono interpreti dei sentimenti dei protagonisti. Una saga familiare coinvolgente, con personaggi indimenticabili (nel bene e nel male) e lontani da qualsiasi stereotipo. Un romanzo originale ed unico nel suo genere, con alcune tra le migliori descrizioni che abbia mai letto. Sebbene, durante la lettura, il mio rapporto con questo racconto, sia stato piuttosto contrastato, a posteriori posso dire di considerarlo senz'altro come una delle letture da cui sono rimasta più colpita. Un'opera che dopo oltre centosessant'anni, mantiene intatta tutta la sua forza ed il suo fascino.


4. La vita di Charlotte Brontë - Elizabeth Gaskell

L'affascinante storia, narrata con sensibilità e partecipazione, attraverso lettere ed aneddoti, della famiglia Brontë e di un caso letterario unico nella storia. Elizabeth Gaskell mostra non solo la Charlotte scrittrice, le sue ambizioni e la lotta per raggiungere il successo, ma anche la Charlotte donna, figlia, sorella, amica e moglie. La splendida biografia di un'autrice straordinaria, ma soprattutto, il ritratto toccante e coinvolgente di una donna che è impossibile non ammirare.


5. Camera con vista - E.M. Forster

Romanzo solare, fresco, ricco d'ironia, narrato con toni leggeri, ed ambientato in una luminosa Firenze d'inizio Novecento. Un inno alle bellezze della vita e dell'amore. Un'opera che, concentrandosi apparentemente su una semplice storia d'amore, costituisce in realtà un'intelligente e piacevolissima satira di una società bigotta e antiquata. Camera con vista è anche un romanzo di formazione con personaggi realistici e attentamente rappresentati sotto il profilo psicologico. Un romanzo raffinato, semplice solo in apparenza, dove, dietro ogni parola, si nasconde un significato più profondo e dove, i livelli di lettura sono molteplici. La miglior lettura dell'estate 2012 e l'opera che mi ha fatto cambiare idea su Forster dopo un'esperienza deludente di alcuni anni fa con Casa Howard.




Benché le letture dell'anno appena trascorso siano state tutte di qualità, ho pensato di stilare una breve classifica (e questa volta si tratta di una classifica vera e propria) dei libri meno belli. Non si tratta di un vero giudizio negativo, perché ciascuno dei libri che indicherò, in realtà, ha un suo valore, e nessuno di essi può essere definito brutto; è piuttosto una classifica dei tre romanzi che, per quanto ineccepibili sul piano stilistico, per varie ragioni, non ho apprezzato pienamente.
Eccovi, quindi, i tre libri che mi sono piaciuti meno:

1. Mansfield Park - Jane Austen
La storia di Fanny Price, adottata dai ricchi zii e allevata per diventare, secondo i canoni della femminilità del tempo, una perfetta donna oggetto: debole, passiva, arrendevole, insicura, timorosa, asessuata, incapace di provare sentimenti negativi... Ho trovato questo romanzo terribilmente noioso e pesante, e non credo che avrò mai voglia di rileggerlo. La critica della Austen nei confronti dell'educazione femminile avrebbe potuto essere potenzialmente interessante, ma per me si è trattato di una lettura estremamente faticosa da portare a termine, e più volte ho combattuto con l'impulso di abbandonarlo. Non ho simpatizzato con alcun personaggio (per alcuni, piuttosto, ho sentito una forte avversione) e, per tutta la lettura, ho provato un'indicibile sensazione di claustrofobia. Decisamente una Austen diversa dal solito e, dal mio punto di vista, parecchio sottotono.

2. Sotto gli alberi - Thomas Hardy
Lettura (devo ammetterlo) gradevole e lieve... Purtroppo, eccessivamente lieve! La storia d'amore (basata sul niente) tra un ragazzo estremamente ingenuo e inesperto, ed una frivola ed incostante maestra civettuola; sullo sfondo, una realtà rurale ricordata con malinconia. Trama fin troppo debole, personaggi inconsistenti, e finale scontato ed insoddisfacente. Ho atteso invano che la storia divenisse coinvolgente, ma il tutto somiglia piuttosto alla parodia poco riuscita di un romanzo realista. Un'occasione sprecata.

3. Agnes Grey - Anne Brontë
Romanzo parzialmente autobiografico della minore tra le sorelle Brontë. Nonostante lo stile di Anne sia eccellente, il romanzo non mi ha coinvolta. La Brontë è troppo controllata, ha troppo pudore dei sentimenti e dipinge una protagonista che mi ha lasciata piuttosto indifferente e con cui ho avuto difficoltà ad entrare in sintonia. La trama è fondamentalmente una cronaca delle esperienze di una giovane istitutrice, ma onestamente ritengo che Anne, diversamente da un'autrice come Jane Austen, ad esempio, non abbia saputo dare al racconto realistico delle sue esperienze, quel tocco in più, tale da renderlo affascinante. Una lettura rapida da portare a termine e altrattanto da dimenticare: si tratta di uno dei rarissimi casi in cui ho scordato i nomi dei personaggi (cosa che di solito non mi accade neanche dopo anni).
Ho trovato irritanti i continui appelli della narratrice che teme di annoiare il lettore (e, scusandosi di continuo, ci riesce eccome!), e non mi hanno entusiasmata neppure gli eccessivi riferimenti biblici che, tra l'altro, rivelano un concetto di religione intesa non come fonte di speranza, ma piuttosto come rassegnazione.




Infine, non potevo non ricordare quella che, indubbiamente, è stata la miglior rivelazione dell'anno, cioè un libro che ho letto senza alcuna aspettativa e che, invece, mi ha davvero stupita...

Mia cugina Phillis - Elizabeth Gaskell
Una storia sulla caduta dell illusioni, sulla scoperta dell'amore, sulla fine dell'infanzia e sul doloroso ingresso nel mondo degli adulti. La dimostrazione di come, anche parlando di cose semplici, si possa scrivere un piccolo gioiello. Una storia delicata, profonda, mai banale, e del tutto priva di sentimentalismi. Uno stupendo affresco della vita quotidiana nella campagna inglese dell'800 scandita dal ritmo delle stagioni. Ritenuto da molti il capolavoro di Elizabeth Gaskell. Mi ha colpita moltissimo e mi è dispiaciuto separarmene.
 
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luigimed
view post Posted on 2/1/2013, 13:57




Inserisco qui i miei 10 libri del 2012

Una premessa: ho scelto di inserire un solo libro per autore; avendo letto quest'anno un bel pò di libri di Murakami e Philip Roth, mi sono reso conto che non usando questa regola sarebbe rimasto ben poco spazio per altri autori.

Quindi ecco la mia lista:

Jennifer Egan Il tempo è un bastardo
Sherwood Anderson I racconti dell'Ohio
Philip Roth Il teatro di Sabbath
Haruki Murakami L'uccello che girava le viti del mondo
Hilary Mantel Wolf Hall
Raymond Carver Principianti
Virginia Woolf La signora Dalloway
John Edward Williams Stoner
Emmanuel Carrere Limonov
Italo Calvino Le città invisibili

Alcune esclusioni sono state dolorose: in primis mi è pesato molto escludere Cheever, di cui ho amato alla follia il suo racconto 'Il nuotatore'. Ma in questo caso ha pesato l'esiguità del libro (solo 15 pagine). Mi è piaciuto molto anche Falconer, dello stesso Cheever, ma non come i libri che ho poi inserito.
Altre esclusioni dolorose Il crollo di Fitzgerald e Uomini e topi di Steinbeck; ma accanto ai classici che ho premiato (la Woolf, Calvino, Anderson, Carver) ho preferito inserire romanzi più recenti o meno scontati. E quindi ho inserito i vari Stoner, Limonov, Wolf Hall, il romanzo della Egan; libri che mi hanno sorpreso e commosso.
Non li ho inseriti in ordine di merito, ma in ordine di lettura, risulta difficile per me fare una classifica; tuttavia tra questi ce n'è uno che ho amato particolarmente: Il teatro di Sabbath di Philip Roth. E' questo il mio libro dell'anno.
 
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view post Posted on 2/1/2013, 14:53
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Spalatore di nuvole

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I miei dieci titoli dell'anno, con l'avvertenza che i primi tre sono l'annuale podio, gli altri a pari merito seguono.

1) L'impero del male. Una biografia del cancro - Siddhartha Mukherjee
Premetto che, in quanto saggio e non romanzo (anche se spesso le parti sono permeabili, e il libro mantiene intatto il fascino di entrambi i generi), approntare una recensione del presente scritto mi sembra francamente un compito improbo, già solo per la corposità del tomo, ma anche e soprattutto per la mole di informazioni che, a volerle sintetizzare, ne risulterebbero sminuite così tanto da rendere pleonastico il mio tentativo.
Ottima cosa inoltre che l'autore sia, oltre che un professore valente, anche laureato in lettere, cosa che rende la lettura di certo più agevole.
Ordunque, di cosa discetta il libro?
Dal "sottotitolo", trattasi di una reale biografia di una malattia così diffusa e permeata in ogni ordine e grado di popolazione, da riguardarci tutti, dalla quale nessuno a nessuna latitudine può sentirsi "al sicuro", che sia per età, censo, abitudini o credenze.
Ma ovviamente, prima che pensiate che si faccia del terrorismo psicologico, il libro parla semplicemente schietto, non cela né edulcora nulla, parla all'intera sostanza di cui siamo fatti, corpo mente e anima (per chi crede esista), e lo fa con linguaggio ripulito da convenzioni e stilemi, portandoci agli occhi impressionanti sequenze di dati, situazioni, casi clinici e sperimentali, sempre in modo discorsivo, talvola quasi colloquiale, ma sempre rigoroso e realistico.
La traccia che si ha, storicamente, delle prime manifestazioni, risalgono a 4000 anni fa, ai tempi egizi, alla storia di una regina che si fece operare per un tumore al seno e sopravvisse, regina presa poi a primo modello per diverse scoperte del futuro... all'inizio del primo millennio, la "bile nera" di Galeno fu il primo tentativo scientifico di individuare una causa del cancro, una partenza con un albore di intuitiva cognizione, benché per tantissimo se ne accettò con rassegnazione l'esito sempre infausto... da lungi, da quando nel 1500 si poté iniziare a contrastare gli assunti galenici, partì la medicina moderna, a lunghe e spesso infruttuose tappe, ma progressivamente sempre più veloci e sempre più densa di scoperte.
Sovente la sola parola, cancro, di per sé da adito a scongiuri e varie altre amenità, ma quale sarebbe la sorpresa di molti, che scacciano con fastidio quando non con odio superstizioso per chi ne parla, sapere che geneticamente tutti abbiamo dentro noi la versione distorta e in potenza cancerosa di noi stessi, e che le cause scatenanti sono si riconducibili "anche" a fattori esogeni, comportamenti alteranti, e ambientali, ma proprio perché succede anche al più pio osservante di regimi salutistici monastici, si è compreso che il fattore propulsivo generale rimane endogeno!
La genetica sta progredendo sensibilmente, e questo libro ne segue passo passo le scoperte, le battaglie, vittorie e sconfitte, determinazione e rassegnazione, e tutto il carico di vite che vengono illuse e deluse consequenzialmente... la morte è immanente in molte pagine, le situazioni terribili che vengono descritte sono numerose, angosciose, letali.
Ma l'invito a sperare, a lottare, a spostare i limiti sempre un po' più in la, si avvertono forti, così come affidarsi alla scienza medica e alla ricerca non sono solo palliativi o l'inseguimento di vane chimere: la biologia molecolare, l'ingegneria genetica e la farmacoterapia hanno fatto passi fenomenali, e molte terapie, congiuntamente, hanno reso molte forme tumorali curabili, molte recidive eliminabili, allungando vite, in precedenza destinate all'estinzione rapida, di molti anni.
Certo, la lotta deve ancora continuare senza tregua, perché il nemico continua a uccidere, e molte cose debbono ancora essere comprese, a partire da molti perché, visto che molti come sono stati espunti dalle liste delle domande.
Inoltre, si comprende come una "pallottola magica" contro la malattia non esiste perché per ognuno la forma è differente, e la risposta, pur avendo tratti riconducibili e spesso esiti altrettanto, è individuale.
Ma la foto finale, con una donna che grazie a un farmaco è tutt'ora vivente dopo una diagnosi infausta decennale, invita a non sentirsi condannati solo perché diagnosticati.
Vi invito a leggerlo, per comprendere meglio, da profani e non addentro ai meccanismi di studio, cosa si sta facendo per rendere la "minaccia" interiormente gestibile e meno psicologicamente oppressiva.
A margine, faccio notare che questo libro ha vinto il Pulitzer per la non-fiction.

2) Così ci uccidono.Storie, affari e segreti dell'Italia dei veleni - Emiliano Fittipaldi

3) Biancaneve deve morire - Nele Neuhaus

Pari merito:

- Tutti i libri letti della Helga Schneider, che fanno voce unica

- Avevano spento anche la luna - Ruta Sepetys

- Gli anagrammi di Varsavia - Richard Zimler

- L'estate di Katya - Trevanian

- Madre, padre, figli. Trilogia di Hammarby II - Carin Gerhardsen

- Il dubbio - Brian Freeman

- La scomparsa dell'Erebus - Dan Simmons

Riguardo a Dan Simmons, ho letto diversi suoi libri quest'anno, per cui l'appena citato è solo uno di quelli che ho apprezzato, di sicuro anche altri meritavano.


Di seguito, la classifica SCULT, il peggio che sventuratamente mi è capitato tra capo e collo quest'anno. Anche qui, l'antipodio mette in risalto i tre peggiori, e il resto a far da malsana cornice.

1) Uccidere o essere uccisi - Duane Swierczynski
Libro tristanzuolo, d'inaccettabile ed ipercinetica violenza, pretestuoso e con precetti morali ignobili.
Veloce a ingranare e a gettare il lettore nel vivo dell'azione, non spiega nulla in principio, puntando a scioccare con una serie di colpi bassi che nell'intenzione tramano a trasmettere un crescente disagio, riuscendoci pochino però.
Il campionario di efferatezze durante il racconto cresce, seppur in modo diseguale, raggiungendo picchi di splatter che a un lettore smaliziato non fanno alcun effetto, mentre a qualche malcapitato potrebbero far impressione.
L'abbrivio iniziale viene però presto smorzato, come un pupazzo a pile che va esaurendo la carica, da un sacco di chiacchiere a vuoto, talvolta iterate, che intervallano i momenti action spezzando le reni al ritmo: siccome appare evidente che la qualità da B-movie deve essere supportata da un motore adrenalinico a moltissimi giri, la segmentazione della suspense e delle scene movimentate comporta un deflagrante insuccesso.
Personaggi sotto mentite spoglie, come una spy story dell'ex Urss, tecniche di combattimento iperboliche quanto irreali, una trama tenuta con la saliva che mostra la corda in ogni svolta narrativa, lunghe dissertazioni interiori di vivi mezzi morti e moribondi di cui sfugge il senso.
Per tacer del finale, quanto mai lasciato all'intuizione del lettore: personalmente ho fatto almeno tre diverse pensate, secondo me senza prenderci, su ciò che l'autore voleva dire... è senz'altro il degno corollario a una storia senza criterio né senso, in cui solo solo la morte sembra divertirsi da matti (ma mi aspettavo una maggior fantasia).
Proprio difficile da mandar giù, pieno di sangue, scene cruente e pervicace violenza scervellata e inconcludente.

2) Mercurio - Amélie Nothomb

3) Mai più libera - Sara Blaedel

Pari merito:

- Nella tana dei lupi - Anne Holt

- I fantasmi del cappellaio - George Simenon

- Delitto al trentunesimo piano - Per Wahloo

- Il respiro del drago - Michael Connolly

- Piccoli equivoci senza importanza - Antonio Tabucchi

- L'avvoltoio - Tom Franklin

- Non è lui - Sophie Hannah

In SPOILER ho messo le recensioni dei due vertici, il meglio e il peggio dell'anno.
 
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view post Posted on 2/1/2013, 23:29
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Nevischio

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Cinque sono i libri che in questo 2012 si sono meritati "5 stelline anobii". Provo a dar loro in brevissima sintesi il motivo dell'altissima valutazione:

1. Q (Luther Blissett)
Libro scritto a più mani dal collettivo che prenderà poi il nome di Wu Ming. E' ambientato nel periodo delle riforme religiose un po' in tutta europa, partendo da Lutero e andando avanti.
Scritto a mio parere divinamente, anche se a volte risulta un po' complesso.
L'ho trovato il libro migliore dell'anno. Suo punto di forza è il fatto che non inserisce "semplicemente" una vicenda di fantasia ben strutturata in un contesto storico ben rappresentato, ma riesce addirittura a compenetrare i due aspetti, rendendo personaggi di fantasia causa di fatti storici e viceversa.

2. L'azteco (Gary Jennings)
Anche il secondo è un romanzo storico di ampissimo respiro. Un azteco racconta la storia di tutta la sua vita, dallo splendore del suo popolo sino all'incredibile arrivo degli "alieni" spagnoli di Cortès.
Da premiare, oltre che per la sua complessità, per l'accuratissima ricerca e spiegazione di un mondo a noi poco noto, in tutti i suoi aspetti e accuratamente dal punto di vista dei suoi abitanti.

3. Il miglio verde (Stephen King)
Molti conoscono la storia, per aver visto il film. King si conferma scrittore eccelso, non solo di horror. Un libro che credo scateni emozioni intense come pochi altri. Forse l'unico a memoria mia che è riuscito persino a commuovermi.

4. Misery (Stephen King)
Ancora una volta King, per la sua capacità di calamitare la lettura. E' un libro in cui non succede quasi niente, questo per me è solitamente un difetto enorme, eppure in questo caso l'ho comunque adorato. Tanto di cappello all'autore.

5. La fattoria degli animali (George Orwell)
Poco più che una favola letto superficialmente, diventa un capolavoro ricercando le innumerevoli affinità con la storia del regime Stalinista.



E provo a indicare anche i 5 peggiori libri dell'anno. In questo caso non riesco a fare una classifica, sono in ordine sparso (per correttezza dico che quest'anno non ho dato mai "1 sola stellina anobii", questo significa che anche in questi peggiori, a cercar bene, qualche minimo aspetto decente l'ho trovato):

Il nome della rosa (Umberto Eco)
Di solito apprezzo i romanzi storici. Ma questo, pur così osannato, mi è parso ostentazione esagerata di erudizione da parte dell'autore, fine a se stessa e spesso a prescindere dalla storia narrata. Una prolissità oltre l'accettabile.

Il fu Mattia Pascal (Luigi Pirandello)
L'idea di base non è nemmeno spiacevole. Ma le lunghe disquisizioni filosofiche che costellano il romanzo sono davvero troppo per la mia testolina semplice semplice. E il linguaggio ormai un po' datato certo non aiuta.

La legge dei nove (Terry Goodkind)
Un tentativo mal riuscito di fondere fantasy e thriller. Già è una forzatura, ma se non hai un idea geniale chi te lo fa fare? Non ho letto la saga della Spada della Verità, e non mi attira troppo, ma spero vivamente per chi la legge che Goodkind abbia dato una prova migliore.

Il vento di Hastings (Morgan Llywelyn)
Un momento affascinante della storia inglese, rovinato da una storia piatta, personaggi piatti, assenza totale di emozioni per tutto il libro.

Cronache del Mondo Emerso (trilogia completa. Licia Troisi)
Qui la storia non è certo originale, non un capolavoro, ma come fantasy molto standard è anche passabile ache se forse un po' troppo adolescenziale.
Il problema grosso è proprio a livello di scrittura. Errori di concetto, di misura, errori tecnici, contraddizioni continue, documentazione nulla sotto ogni aspetto, ogni pagina è da mettersi le mani nei capelli.
Avete presente quando si dice che mettendo insieme tante scimmie che scrivono a caso, per la probabilità prima o poi esce fuori la Bibbia? Ecco, la Bibbia la mettiamo da parte, qualunque altro risultato di quell'esperimento è comunque scritto meglio di questa trilogia.
 
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view post Posted on 3/1/2013, 11:39
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Tempesta tropicale

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Ecco la mia top ten non sono in oridine di bellezza ma di tempistica di lettura.

1. La peste, Albert Camus

Mi sono piaciute l'ambientazione e la struttura morale dei personaggi.

2. Le nostre ore felici, Ji-young Gong
un libro sulla pena di morte in un paese lontano da noi. Delicato e profondo.

3. I Gillespie, Jane Harris
Questo libr0 mi ha incantata. Magnetico!

4. Il signore delle anime, Irene Nemirowsky
Adoro Irene e scelgo questo ma potrei sceglierli tutti.

5. Una ragazza da Tiffany, Susan Vreeland
Un romanzo che descrive bene un'epoca affascinante.

6. Le torri di Barchester, Anthony Trollope

Come mi piacciono questi romanzi vittoriani!

7. Open, Andre Agassi

Una biografia inquietante nel meraviglioso mondo del tennis.

8.L'angelo della tempesta, Charlotte Bronte e Il segreto della signora in nero, Anne Bronte
Mi piacciono le sorelle Bronte!
9. Un'eredità d'avorio e d'ambra, Edmund de Waal
Bellissimo. Il racconto di una storia familiare attraverso una collezione di oggetti.

10. David Copperfield, Charles Dickens
L'autore più amato di quest'anno!
 
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maxmax72
view post Posted on 3/1/2013, 19:01




Mi sono accorto solo ora di questa pagina, però mi fa piacere partecipare. Dunque, i migliori libri letti nel 2012 sono:

-"La ballata del vecchio marinaio e altre poesie" di S. T. Cooleridge

-"Memorie dal sottosuolo" di F. Dostoevskij

-"Versi dal paese dell'anima" di P. P. Pasolini

-"Le metamorfosi" di Ovidio

-"Millennium Thriller" a cura di J. Ellroy e O. Penzler

-"Dune" di Frank P. Herbert

-"L'ora della caccia" di S. Stevens

-"Le notti bianche, La mite, Il sogno di un uomo ridicolo" di F. Dostoevskij

-"Una voce di notte" di A. Camilleri

-"Parola di Brera" a cura di A. Carotenuto

Non sono in ordine di preferenza, ma solo temporale. Tuttavia, se dovessi scegliere tra questi, quello che per stupore, complessità, bellezza, fantasia, cultura, trama, scorrevolezza, etc. etc. mi ha colpito di più sicuramente non avrei alcun dubbio:

...and the winner is...

"Le metamorfosi" di Ovidio

Libro fantascientifico, in tutti i sensi!!!

:inchino: :inchino: :inchino:
 
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view post Posted on 3/1/2013, 19:18
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Nevischio

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Interessante. Di millemila libri che hai letto, e di solito completamente fuori dai miei gusti, hai ritenuto "Dune" tra i dieci migliori. Questo rafforza la mia volontà di leggerlo a breve U_U
 
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maxmax72
view post Posted on 3/1/2013, 19:50




CITAZIONE (Vladislav4283 @ 3/1/2013, 19:18) 
Interessante. Di millemila libri che hai letto, e di solito completamente fuori dai miei gusti, hai ritenuto "Dune" tra i dieci migliori. Questo rafforza la mia volontà di leggerlo a breve U_U

Beh, non so se è un genere che ti può piacere ma, oltre ad essere uno dei primi su quella tipologia di letteratura, è anche di un livello molto alto, sicuramente molto superiore alla media di quel genere...e questo va oltre l'ovvietà che, a livello di gusto, potrebbe anche non piacere... :ok:
 
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view post Posted on 3/1/2013, 22:04
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la Prof ♥

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(d'accordo con Max su Dune)

Un anno non ricco di letture, di cui una fetta costituita da letture "imposte" (GDL, etc.)....sebbene non abbia particolari lamentele, sono pochi i picchi...

Dickens, La piccola Dorrit
Il miglior Dickens dell'anno. Libro intenso, con bei personaggi e la solita superba narrazione; e con il solito messaggio utile messaggio per me.

Davies, Siamo soli?
Saggio affascinante che pone un sacco di interrogativi non scontati e cerca di dare qualche risposta. Non sempre riesce a darne di convincenti, ma nn è questo l'importante

Murakami, 1Q84
nella mia vita di lettrice adulta, solo Murakami riesce a procurarmi le stesse sensazioni che mi davano, da piccola, le letture fantastiche. La meraviglia, l'inquietudine, il bisogno di sapere e capire. Presto leggerò il seguito.
 
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Mara_z
view post Posted on 4/1/2013, 11:06




E’ difficile quest’anno fare una classifica perché è stato un anno di bellissime letture:


1. I fantasmi del cappellaio di G. Simenon, perché fra quelli definiti balzachiani che rivelano la grandezza letteraria di Simenon

2. Il teatro di Sabbath di Ph. Roth il più pirotecnico fra quelli letti fino ad oggi, genio, inventiva, fantasia.

3. Casa Howard di Forster il romanzo più rappresentativo del primo ‘900.

4. Paura di S. Zweig un autore che mi da sempre molte emozioni concentrate in brevi racconti che hanno il respiro dei grandi romanzi.

5. Il sangue di San Gennaro di Marai, autore che già apprezzo da qualche anno, ma che in questo romanzo ha superato qualsiasi aspettativa penetrando con rara sensibilità e acume il carattere dei napoletani pur non essendo italiano e senza cadere in stucchevoli stereotipi.

6. Wolf Hall di H. Mantel, il miglior romanzo storico che abbia letto in questi ultimi anni, con una straordinaria costruzione letteraria originale.

7. Scintille di G. Lerner, perché è stata una piacevolissima sorpresa, sia come contenuti, ma anche come stile e profondità.

8. Thérèse Desqueyroux di Mauriac, una perla letteraria.

9. Il mare di J. Banville, l’autore per me rappresenta la scoperta dell’anno, bella la storia, l’atmosfera, la scrittura.

10. L’altra Eszter di Szabò, temevo questa scrittrice, invece sono felicissima di averla “conosciuta” e continuerò a leggerla, sensibile e colta.


Fra i degni di menzione:
La società letteraria di Guernsey di Shaffer, leggero e piacevole.
Tony & Susan di Wright, inquietante e originale
Biografia di un cane di Wolf, una delicata biografia dell’amica poetessa attraverso il suo cane. Delizioso
 
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luigimed
view post Posted on 4/1/2013, 11:13




CITAZIONE (Mara_z @ 4/1/2013, 11:06) 
E’ difficile quest’anno fare una classifica perché è stato un anno di bellissime letture:


1. I fantasmi del cappellaio di G. Simenon, perché fra quelli definiti balzachiani che rivelano la grandezza letteraria di Simenon

2. Il teatro di Sabbath di Ph. Roth il più pirotecnico fra quelli letti fino ad oggi, genio, inventiva, fantasia.

3. Casa Howard di Forster il romanzo più rappresentativo del primo ‘900.

4. Paura di S. Zweig un autore che mi da sempre molte emozioni concentrate in brevi racconti che hanno il respiro dei grandi romanzi.

5. Il sangue di San Gennaro di Marai, autore che già apprezzo da qualche anno, ma che in questo romanzo ha superato qualsiasi aspettativa penetrando con rara sensibilità e acume il carattere dei napoletani pur non essendo italiano e senza cadere in stucchevoli stereotipi.

6. Wolf Hall di H. Mantel, il miglior romanzo storico che abbia letto in questi ultimi anni, con una straordinaria costruzione letteraria originale.

7. Scintille di G. Lerner, perché è stata una piacevolissima sorpresa, sia come contenuti, ma anche come stile e profondità.

8. Thérèse Desqueyroux di Mauriac, una perla letteraria.

9. Il mare di J. Banville, l’autore per me rappresenta la scoperta dell’anno, bella la storia, l’atmosfera, la scrittura.

10. L’altra Eszter di Szabò, temevo questa scrittrice, invece sono felicissima di averla “conosciuta” e continuerò a leggerla, sensibile e colta.


Fra i degni di menzione:
La società letteraria di Guernsey di Shaffer, leggero e piacevole.
Tony & Susan di Wright, inquietante e originale
Biografia di un cane di Wolf, una delicata biografia dell’amica poetessa attraverso il suo cane. Delizioso

Vedo che abbiamo 2 libri in comune (Sabbath e Wolf Hall) e altri 2 (Marai e Zweig) che anche se non sono nella mia top ten mi sono piaciuti molto. Se la scelta fosse stata allargata a 20 titoli ci sarebbero stati senz'altro...
 
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Mara_z
view post Posted on 4/1/2013, 11:44




sicuramente! anche io come te, ho "dovuto" a malincuore escludere Cheever, ma è indiscutibile che è uno dei miei scrittori preferiti
 
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maxmax72
view post Posted on 4/1/2013, 17:13




CITAZIONE (luigimed @ 2/1/2013, 13:57) 
Inserisco qui i miei 10 libri del 2012

Una premessa: ho scelto di inserire un solo libro per autore; avendo letto quest'anno un bel pò di libri di Murakami e Philip Roth, mi sono reso conto che non usando questa regola sarebbe rimasto ben poco spazio per altri autori.

Quindi ecco la mia lista:

Jennifer Egan Il tempo è un bastardo
Sherwood Anderson I racconti dell'Ohio
Philip Roth Il teatro di Sabbath
Haruki Murakami L'uccello che girava le viti del mondo
Hilary Mantel Wolf Hall
Raymond Carver Principianti
Virginia Woolf La signora Dalloway
John Edward Williams Stoner
Emmanuel Carrere Limonov
Italo Calvino Le città invisibili

Alcune esclusioni sono state dolorose: in primis mi è pesato molto escludere Cheever, di cui ho amato alla follia il suo racconto 'Il nuotatore'. Ma in questo caso ha pesato l'esiguità del libro (solo 15 pagine). Mi è piaciuto molto anche Falconer, dello stesso Cheever, ma non come i libri che ho poi inserito.
Altre esclusioni dolorose Il crollo di Fitzgerald e Uomini e topi di Steinbeck; ma accanto ai classici che ho premiato (la Woolf, Calvino, Anderson, Carver) ho preferito inserire romanzi più recenti o meno scontati. E quindi ho inserito i vari Stoner, Limonov, Wolf Hall, il romanzo della Egan; libri che mi hanno sorpreso e commosso.
Non li ho inseriti in ordine di merito, ma in ordine di lettura, risulta difficile per me fare una classifica; tuttavia tra questi ce n'è uno che ho amato particolarmente: Il teatro di Sabbath di Philip Roth. E' questo il mio libro dell'anno.

Luigimed, mi piace molto Carver ma non ho mai letto "I principianti", mi potresti dire due cose su questo libro? Grazie tante!

CITAZIONE (Mara_z @ 4/1/2013, 11:06) 
E’ difficile quest’anno fare una classifica perché è stato un anno di bellissime letture:


1. I fantasmi del cappellaio di G. Simenon, perché fra quelli definiti balzachiani che rivelano la grandezza letteraria di Simenon

2. Il teatro di Sabbath di Ph. Roth il più pirotecnico fra quelli letti fino ad oggi, genio, inventiva, fantasia.

3. Casa Howard di Forster il romanzo più rappresentativo del primo ‘900.

4. Paura di S. Zweig un autore che mi da sempre molte emozioni concentrate in brevi racconti che hanno il respiro dei grandi romanzi.

5. Il sangue di San Gennaro di Marai, autore che già apprezzo da qualche anno, ma che in questo romanzo ha superato qualsiasi aspettativa penetrando con rara sensibilità e acume il carattere dei napoletani pur non essendo italiano e senza cadere in stucchevoli stereotipi.

6. Wolf Hall di H. Mantel, il miglior romanzo storico che abbia letto in questi ultimi anni, con una straordinaria costruzione letteraria originale.

7. Scintille di G. Lerner, perché è stata una piacevolissima sorpresa, sia come contenuti, ma anche come stile e profondità.

8. Thérèse Desqueyroux di Mauriac, una perla letteraria.

9. Il mare di J. Banville, l’autore per me rappresenta la scoperta dell’anno, bella la storia, l’atmosfera, la scrittura.

10. L’altra Eszter di Szabò, temevo questa scrittrice, invece sono felicissima di averla “conosciuta” e continuerò a leggerla, sensibile e colta.


Fra i degni di menzione:
La società letteraria di Guernsey di Shaffer, leggero e piacevole.
Tony & Susan di Wright, inquietante e originale
Biografia di un cane di Wolf, una delicata biografia dell’amica poetessa attraverso il suo cane. Delizioso

Mara, non puoi capire quanto mi sia piaciuto, a suo tempo, "Casa Howard", mi hai fatto venir voglia di rileggerlo...Bello bello!
 
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Mara_z
view post Posted on 5/1/2013, 13:21




CITAZIONE (maxmax72 @ 4/1/2013, 17:13) 
Mara, non puoi capire quanto mi sia piaciuto, a suo tempo, "Casa Howard", mi hai fatto venir voglia di rileggerlo...Bello bello!

ah! finalmente qualcuno in sintonia con me per quanto riguarda Casa Howard! anche a me è piaciuto immensamente!
 
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