Libro senza infamia e senza lode, direi. Alcune riflessioni sull'insegnamento e sui rapporti coi ragazzi sono state interessanti, per me, e piacevoli, ovviamente. La figura di Roy mi è piaciuta molto, mentre il resto dei personaggi non moltissimo. La narrazione è stata molto fluttuante, un particolare che si può apprezzare moltissimo o detestare, a seconda dei punti di vista.
Il finale è stato molto bello: il colpo di scena è davvero degno di questo nome. Sono sicura che, riguardando con la giusta cognizione indietro nel romanzo, troverei delle incongruenze, forse necessarie alla narrazione per mantenere la falsa verità, forse solo sfuggite all'autrice.
Però devo dire che la figura dell'altro protagonista/voce narrante è stata veramente inquietante. Io non capisco
, o meglio, non lo si capisce
se non si considera che proviene da parte di un vero e proprio psicopatico! La sua follia è lucida e intelligente, ma non per questo meno grave, anzi forse proprio per questo ancora più profonda
.
Per il resto ben resa l'atmosfera claustrofobica della scuola, chiusa in se stessa e nel suo cieco orgoglio.