Decisamente un'autrice che mi resterà dentro, con un modo di narrare la storia che lentamente ma irresistibilmente ti prende e trascina nel mondo che descrive. Non è quindi un genere unico, ma unisce il classico intreccio giallo a riflessioni esistenziali e alla descrizione di paesaggi rurali francesi. Fa inoltre della ripetitività degli scambi di battute quasi uno stile, atto a far da metronomo del romanzo e dell'incedere del plot narrativo.
Ho già in programma altre sue opere, come "Chi è morto alzi la mano" e "Parti in fretta e non tornare".
La Trama
L’azione è ambientata in un luogo aspro e inospitale: i monti del Mercantour. Qui, alle spalle di Nizza, hanno fatto la loro ricomparsa i lupi, segnalati per i numerosi attacchi agli ovili che hanno seminato il panico tra la popolazione locale. In un paesino tra questi monti, si è stabilita Camille, l’eterna amante in fuga del commissario Adamsberg, che, assieme a Lawrence, un amico ricercatore canadese, indaga su una catena di orrendi delitti. I sospetti dei due si incentrano su Massart, uno strano individuo, un “lupo mannaro” redivivo, a cui viene attribuito l’assassinio di una giovane del luogo, Suzanne. Ma spesso le soluzioni, anche dei casi più complicati, sono più semplici di quanto si immagini, come scoprirà il commissario Adamsberg, che, accorso in quei luoghi per rivedere Camille, finirà per scoprire la verità.
Perfettamente costruito, dotato di un’elegante impalcatura narrativa, nel rispetto delle unità classiche di luogo, di azione e di tempo, il romanzo calibra magistralmente tensione e caratterizzazione di alcuni ineguagliati tipi umani, riservando ai lettori un finale sconvolgente.
Edited by ~ Niniel ~ - 29/11/2016, 23:19