Macaia
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| Con la complicità di dentista e parrucchiera ho finito questi libri "la Baronessa di Carini" di DiQuattro e l'Hardy del GdL classic, "un semplice interludio". Piuttosto diversi, ma tutti e due piacevoli. Il primo è un libro per ragazzi. In pratica ripercorre la dolorosa vicenda di Laura Lanza, Baronessa di Carini, ma, contemporaneamente, segue una comitiva scolastica di neo liceali (quarta ginnasio, come ama ricordare la prof. Cannizzaro) che da Vitebo va in gita scolastica a Palermo e, fra le tappe hanno anche il castello di Carini. Vedi caso proprio il 4 aprile, giorno in cui, nel cinquecento, Laura Lanza è stata uccisa. E mentre si dipana l'esistenza della povera Lanza, si seguono le vicende di due classi, mettendo a fuoco soprattutto quattro ragazzi, tre maschi ed una femmina che, per caso, somiglia alla Baronessa. La ragazza, Beatrice, è un tipo positivo, una di quelle persone che portano il sole dovunque vadano, i tre ragazzi hanno problemi, Ercole è recente orfano di madre, Tommaso figlio di neo-divorziati e geloso della madre, Gian Andrea è il primo della classe, allevato da nonna e prozia non ha nulla di moderno in sé, né nel vestire né nell'oggettistica che usa, insomma, un corpo estraneo nel gruppo, anche se è molto disponibile non riesce ad integrarsi. Succedono gelosie, bisticci, riconciliazioni e, proprio nel castello di Carini, succede un fatto paranormale. Insomma, una parte fantasy che li porta ad affrontare una prova, trovare una verità e conoscersi veramente diventando profondamente amici. L'ho molto gradito.
Hardy è una certezza, almeno di stile. Ma questo racconto, o romanzo breve, è una sorpresa, molto ironico, crea situazioni improbabili, fino all'accorgersi che tutti hanno un segreto e la protagonista si ritrova a fare volentieri e gratuitamente il mestiere di maestra che aborriva. Un romanzo breve, diciamo, circolare. Piacevolissimo.
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