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Grandinata estiva
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| Visto anche il secondo contributo, quel che più che altro non condivido è un assunto da cui parte ovvero il fatto che ci possano essere libri di presunta serie a pronti e confezionati già come tali. Secondo me si perde di vista un passaggio importante, nella stragrande maggioranza dei casi non si nasce ma si diventa col tempo di serie a, e per svariate ragioni prima fra tutte l'immortalità di un'opera. Faccio un paio di esempi magari banali: quando Dumas iniziò a pubblicare Il Conte di Montecristo non credo che già dopo le prime puntate i lettori andassero in giro a gridare, chessò, "serie a, serie a!" Il tempo ha dimostrato come questo romanzo abbia avuto un'enorme influenza nella letteratura ma anche e soprattutto nel cinema tanto che a tutt'oggi oggi il tema della vendetta in stile Conte di Montecristo continua ad essere fra i più gettonati. Un caso più recente può essere considerato Open, la biografia del tennista Agassi pubblicata qualche anno fa, generalmente e giustamente i libri concernenti la vita degli sportivi vengono considerati letture di serie b buone più che altro ad alimentare un certo Gossip. Il tempo, le critiche, il passaparola, hanno dimostrato come Open fosse invece molto di più (certamente anche grazie al contributo del premio Pulitzer Moehringer ma non solo se pensiamo che comunque quasi tutte le biografie di sportivi si avvalgono dell'apporto di scrittori o giornalisti veri) tanto che Baricco addirittura lo inserí fra le migliori 50 letture degli ultimi dieci anni. Tutto ciò per sottolineare che non esiste nulla di certo, non si è letture di serie a per diritto acquisito o ereditario ed a volte non è neppure una questione di genere.
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