Libridine - Il miglior forum di libri e lettori d'Italia, recensioni, consigli di lettura

Brontë, Charlotte - Jane Eyre

« Older   Newer »
  Share  
Artemisia L. Wolff
view post Posted on 11/8/2013, 15:35




Amo profondamente Jane Eyre, credo che l'insieme del romanza regali forza di animo e spirito, devo anche ammettere di aver pianto su alcuni dialoghi che, a mio avviso, esprimevano sentimenti scontati, ma la loro forza, l'unione di una parola con un'altra, intarsiate perfettamente e poi incastrate tra loro li rende infinitamente profondi e significativi.
Ho avuto modo di parlare del romanzo con altre persone che lo hanno definito "un classico romanzetto d'amore", secondo me, parere puramente personale che non vuole criticare, ma chi lo critica così, penso che non abbia colto realmente l'essenza del romanzo che, a mio stato d'animo, ha percorso tutti sentimenti più cupi, volenterosi e coraggiosi che possano regnare su questa terra.
Amo il fatto che Jane Eyre non abbia assecondato la serenità scontata ma abbia ricercato e lottato fino all'ultimo per una felicità imperfetta.
In conclusione, a mio giudizio, non reputo Jane Eyre come un semplice racconto d'amore tra un uomo burbero ed una "orfana" austera, reputo Jane Eyre come una fonte d'ispirazione per un tortuoso sogno ad occhi aperti.
 
Top
Lilli.
view post Posted on 11/8/2013, 15:42




Liquidare Jane Eyre come un "romanzetto d'amore" sarebbe assolutamente ridicolo! Può piacere o meno (i gusti son gusti, e ci mancherebbe), ma da un punto di vista puramente oggettivo è innegabile che si tratti di un autentico capolavoro, innanzitutto per lo stile dell'autrice, per la forma e la scelta delle parole; e poi per il modo in cui viene dipinta la figura femminile, per la modernità dell'opera. La storia d'amore è il cuore della vicenda, ma non è in essa che la storia si esaurisce. Il romanzo è innanzitutto un'opera sulla crescita, la presa di coscienza e la realizzazione di una donna che non scende a compromessi e che, malgrado le tentazioni (che, diversamente dalle eteree eroine vittoriane, conosce perfettamente) , pone davanti a tutto il rispetto di sè stessa e la fedeltà ai propri princìpi. Per me una delle più belle figure femminili della letteratura.
 
Top
Artemisia L. Wolff
view post Posted on 11/8/2013, 15:56




Concordo pienamente lilli!
amo l'idea che Jane venga descritta come una persona "austera" per poi contraddire la descrizione nelle azioni e nei pensieri. C'è molto di più delle descrizioni e dei dialoghi in Jane Eyre. L'unico personaggio che non capisco tutt'ora se mi sta simpatico o no è la signora Fairfax... è ambigua, a tratti sembra un presunto "angelo custode" e a tratti pare un superfuo nella vita di Jane. (sicuramente la mia pura antipatia è caduta su sr Jhon... :P :muttley: )
 
Top
Lilli.
view post Posted on 11/8/2013, 16:06




:lol: Ma a chi potrà mai essere simpatico St John?! :P
La Fairfax secondo me è semplicemente una donna poco perspicace che osserva ma non è del tutto in grado di comprendere quel che accade intorno a lei. Al di là di questo ha un ruolo abbastanza significativo: rappresenta le convenzioni, ed è infatti lei a mettere in guardia Jane da Rochester.
 
Top
Artemisia L. Wolff
view post Posted on 11/8/2013, 16:20




Bhe, la mette in guardia in una maniera poco chiara, troppo vaga ed enigmatica. alla fin fine credo che non volesse così tanto bene al signor rochester, penso che avesse un noto rispetto per lui e un po' di stima per Jane. Penso che per il ruolo che le è stato attribuito la signora Fairfax abbia fatto poco...
 
Top
Lilli.
view post Posted on 11/8/2013, 16:29




Mi sono spiegata male, la metre in guardia nel senso di non lasciarsi andare troppo... E infatti Jane da quel momento si comporta con maggior prudenza verso di lui. Per il resto la Fairfax poteva fare ben poco perché lei per prima non sapeva quale fosse il vero segreto di Rochester.
 
Top
Artemisia L. Wolff
view post Posted on 11/8/2013, 17:47




Pensi che la signora Fairfax non sapesse? non lo so... io non ci metterei la mano sul fuoco...
 
Top
BeatriceFlavia
view post Posted on 24/6/2014, 12:05




Conclusa stamattina la lettura di questo meraviglioso capolavoro vittoriano che si e rivelato un'autentica sorpresa.
Avevo rimandato a lungo la lettura perché, dopo aver visto i vari film tratti dal libro, avevo sempre pensato a una storia d'amore melensa e poco interessante, invece ho scoperto che il romanzo è tutta un'altra cosa, e che proprio i dettagli (che nei film sono stati appiattiti), fanno la differenza.
Jane Eyre non è soltanto una storia d'amore: si tratta prima di tutto di un romanzo di formazione che analizza in modo stupefacente e modernissimo l'interiorità di Jane, permettendo al lettore, o forse dovrei dire alle lettrici, di immedesimarsi facilmente nella protagonista. Avevo sempre pensato alle donne vittoriane come a delle specie di angeli perfetti e al di sopra delle umane debolezze (svenimenti e innamoramenti disperati a parte), e invece mi sono trovata a leggere dei pensieri e dei punti di vista in cui, io ragazza del ventunesimo secolo, mi sono ritrovata pienamente.
Bellissimo, secondo me, anche lo sguardo d'insieme sul background culturale del tempo: la religione, l'ipocrisia, la superstizione, l'organizzazione delle scuole per le bambine povere, tutti aspetti che rendono particolarmente interessante e significativa l'opera a livello complessivo.
Infine ho adorato l'esposizione della storia d'amore, per niente scontata. Quello raccontato dalla Brontë è un amore idealmente perfetto, ma nello stesso tempo molto umano e realistico sotto il profilo delle emozioni e del vissuto. Ho trovato, nel rapporto tra Jane e Rochester, un ottimo esempio del romanticismo che piace a me, privo di sdolcinatezze, e incentrato su un amore che nasce piano piano e su solide basi.
Inoltre ho apprezzato in modo particolare il fatto che il matrimonio sia inteso come il coronamento dell'amore, e concepito alla fine di un percorso di crescita interiore, e non come lo sbocco necessario della vita di una donna. Al centro del romanzo c'è proprio la presa di coscienza di Jane, senza la quale non ci potrebbe neppure essere la felciità in amore.
Tutto ciò sarà banale per chi ha letto il romanzo da tanto, ma per me, leggere un libro dell'Ottocento e trovarvi queste riflessioni, è stata una vera rivelazione.
 
Top
Pamela01
view post Posted on 26/6/2014, 10:16




Sono d'accordissimo! Che bello leggere i tuoi commenti oltre che sentirli! ^_^
 
Top
Mara_z
view post Posted on 27/6/2014, 13:27




bella recensione! viene proprio voglia di rileggere Jane Eyre!
 
Top
BeatriceFlavia
view post Posted on 27/6/2014, 14:29




Oh ti ringrazio! ^_^ Mi sembra incredibile aver snobbato questo libro per così tanto tempo. Ci crediamo tanto moderni, e se poi pensiamo a gente come Charlotte Brontë, vissuta nell'Ottocento, e alle sue idee, forse faremmo meglio a rifletterci un po' su!
 
Top
Mara_z
view post Posted on 2/2/2016, 17:13




CITAZIONE (Mara_z @ 29/1/2009, 14:57) 
la protagonista è secondo me un anti-eroina se consideri l'epoca in cui il romanzo è stato scritto, non è bella, non è ricca, è solo intelligente, in un contesto sociale in cui alla donna veniva richiesto un ruolo subalterno, semplicemente decorativo, condizionata a reprimere sentimenti e passioni, un romanzo che risulta attualissimo
ma nemmeno il pubblico dell'epoca rimase insensibile, nonostante tutto, e fu accolto con molto interesse e successo

Riprendo un commento fatto qualche anno fa che è quello che sostanzialmente penso della protagonista.
Rispetto alla rilettura, devo ammettere che questa nuova edizione tradotta dalla Sacchini è veramente piacevole, fluida senza perdere la patina di antico.
Se nella prima lettura giovanile mi ero concentrata sulla storia e sul personaggio di Jane Eyre, in questa seconda ho potuto apprezzare altri aspetti del romanzo, come i profili caratteriali di personaggi minori, che comunque hanno uno spessore di grande impatto. C'è l'universo umano intero in questo romanzo!
E poi le descrizioni della natura sono superlative, la brughiera, l'erica, la pioggia, la brezza di maggio, così vivide che a volte mi pareva di esserci.

Un vero capolavoro.
 
Top
view post Posted on 26/4/2016, 21:07
Avatar

Pugio Dirkio - generale della Legione Viktorica

Group:
Libridinosi
Posts:
8,020
Location:
PLEIADI

Status:


Ok ,le parole date si rispettano ,ed eccomi qua ad affrontare questa lettura :)

Già iniziamo male.....18 pagine d'introduzione :o: per dire cosa poi?
La chiave di lettura.....quello che pensa....cosa voleva dire ,il perchè......ma stiamo scherzando??
Faccio finta che non ci siano....... -_-
 
Top
view post Posted on 27/4/2016, 17:59
Avatar

Grandinata estiva

Group:
Member
Posts:
1,690

Status:


CITAZIONE (dirk58 @ 26/4/2016, 22:07) 
Ok ,le parole date si rispettano ,ed eccomi qua ad affrontare questa lettura :)

Già iniziamo male.....18 pagine d'introduzione :o: per dire cosa poi?
La chiave di lettura.....quello che pensa....cosa voleva dire ,il perchè......ma stiamo scherzando??
Faccio finta che non ci siano....... -_-

Nel mio le pagine introduttive sono solo 3.....avranno già accolto le tue istanze Dirk? :lol:
Scherzi a parte ho letto i primi tre capitoli, presto per esprimere un parere però un po' di cose le avrei da dire e siccome, ahimè, decisamente non possiedo il dono della sintesi inizierò a commentare nel diario anche per non rischiare d'inondare questo thread dove peraltro, va detto per amore di verità, ci sono recensioni di livello davvero eccelso.
 
Top
view post Posted on 1/5/2016, 17:48
Avatar

Grandinata estiva

Group:
Member
Posts:
1,690

Status:


Decidere di leggere Jane Eyre significa in un certo senso dover prendere atto dell’esistenza di tutta una letteratura sorta in quasi due secoli attorno ad un’opera che non ha ancora smesso di far discutere.
Il mio status di lettore di classici sempliciotto, inesperto, diciamo pure domenicale è stato in breve seppellito sotto una coltre d’informazioni arrivatogli da ogni direzione.
Per fare un esempio del romanzo di Charlotte Brontë conoscevo a malapena un paio di trasposizioni cinematografiche, quella di Zeffirelli vista senza particolare trasporto trattandosi peraltro dell’opera di un regista che non apprezzo particolarmente e quella, più recente, di Fukunaga che non ho visto ed, evidentemente, non vedrò perché l’idea di un Michael Fassbender che chiede alla Jane Eyre cinematografica: “Mi trovate bello?” e di lei che risponde: “No” mina irrimediabilmente dalle fondamenta qualsiasi eventuale impianto di credibilità costruito dal regista d’origine nipponica…..e questo nonostante l’attore tedesco non possa dirsi esattamente il mio tipo.
In realtà pare che, ad oggi, si contino 18 versioni cinematografiche di Jane Eyre, comprese due messicane (devo dire che l’immagine di Rochester col sombrero un filino m’intriga).

Non parliamo poi di ciò che accadrebbe se, impunemente, decidessimo di riversare la nostra attenzione su quel che concerne la critica a questo romanzo, pare che persino studiosi di orientamento marxista abbiano sentito il bisogno di dire la loro.
Insomma Jane Eyre ancora oggi fa pensare, crea contradditori, costringe a prendere posizione, in una parola affascina e non riconoscere in tutto questo le stimmate se non del capolavoro almeno dell’opera importante mi sembra voler mettere la testa sotto la sabbia.

Personalmente devo dire di aver apprezzato la lettura anche se in una scala di valori da uno a dieci non saprei cosa assegnare.
Sono stato però colpito, parecchio, dalla definizione dei personaggi e allora, così senza un vero perché, m’è venuta l'idea, non so quanto brillante, di dare i voti (rigorosamente da uno a dieci) ai protagonistii (non proprio a tutti ma a quelli che mi sono rimasti maggiormente impressi) e non solo.

Mr. Broklehurst 1
Tra le figure odiose probabilmente quella più meritevole di portarne il vessillo, le parole con cui zittisce Miss Temple riguardo i pasti del collegio sono da antologia.
Avrebbe probabilmente fatto la gioia degli sceneggiatori de La casa nella prateria.

Sarah Reed 2
Cattiva ai limiti del sadismo, quando, ormai prossima alla dipartita, manda a chiamare Jane e sembra voler cercare una riconciliazione continua invece ad insolentirla.
Insomma il prototipo, fatto e finito, della madre d’un killer seriale.

St. John Eyre Rivers 3
Insopportabile, altezzoso, supponente, tutto quello che fa lui è giusto perché è Dio che glielo suggerisce, tutto quello che fanno gli altri è inopportuno oppure è peccato.
Perfetta, a mio parere, rappresentazione di figure religiose o pseudo tali ancora oggi riscontrabili nel nostro quotidiano…..per uno così ne La casa nella prateria avrebbero creato una sceneggiatura a parte.

Grace Poole 4
Insomma, voglio dire, sei strapagata perché devi tenere nascosta una persona h24 e non trovi niente di meglio da fare che bere ad ogni piè sospinto, tanto valeva metterci Nerone a guardia di Bertha Mason.

Helen Burns 5
Non mi si fraintenda, il personaggio è fra i più commoventi però mi sembra la classica dimostrazione del fatto che se il crimine non paga pure star sempre lì a porgere l’altra guancia a gioco lungo non è che sia molto più redditizio.

Blanche Ingram 6
M’è parso il personaggio più penalizzato e mi spiego:
una donna così, bella, ricca, brillante, suona il piano, non è stupida (si vabbè cita a memoria frasi ad effetto lette sui libri ma chi non l’ha mai fatto, orsù), persino oggi sarebbe la protagonista perfetta di ogni romanzo (ancor di più in virtù del suo arrivismo).
Proprio l'esser messa così da parte (addirittura oggetto di uno stratagemma amoroso ordito da Rochester) mi sembra valorizzare in misura esponenziale la figura di Jane Eyre, è una sorta di contraltare senza il quale Jane rischierebbe di perdere un po’ del suo fascino moderno.

Bertha Mason 7
Almeno per me il personaggio più complesso, più difficile da analizzare e, penso, anche il più scomodo da caratterizzare per l’autrice.
Sicuramente il parallelo con la condizione di reclusa di Jane bambina pare lampante laddove diverso è il punto d’approdo anche in virtù di uno strappo se possibile ancora più violento e brutale.
Ogni suo comportamento derivante dalla pazzia sembra paradossalmente poter racchiudere i crismi della giustificabilità.

Edward Fairfax Rochester 8
E’ curioso come spesso i personaggi maschili più riusciti e comunque maggiormente in grado di poter esser apprezzati da uomini e donne fuoriescano da penne femminili.
Rochester non è bello ma piace, non è un santo ma gli si perdona tutto, ha un carattere dominante ma all'occorrenza l’arte di piegarsi non gli è sconosciuta, è brillante ma nel momento in cui necessita il byronic hero lui risponde presente all’appello…..8 ma solo perché il nove e il dieci erano già prenotati.

Jane Eyre 9
L’arte del compromesso questa sconosciuta, la capacità di avere dei principi e quella di saperli rispettare, la facoltà di saper individuare la strada più impervia e quella di sceglierla sempre e comunque, il fascino dell’essere personaggio moderno ai limiti dell’insultante, talmente avanti da permettersi di poter camminare, ancora oggi, due spanne avanti a tutti.
Nel momento in cui rifiuta Rochester giuro che (ingenuamente) ho pensato “lo fa perché, alla maniera di Julia Roberts in Pretty Woman, vuole la favola” e quando già mi sembrava di sentire in lontananza le note di It must have been love mi ha spiazzato completamente.
Se lo va a riprendere solo quando è certa di potersi rapportare con lui da pari a pari, forse non il finale più bello, certamente non quello più romantico ma, assolutamente, il più onesto.

Charlotte Brontë 10
Quando di un romanzo si parla dopo oltre 150 anni dei meriti chi l’ha scritto deve necessariamente averli.
Non saprei dire se Jane Eyre sia o meno un capolavoro, se Charlotte Brontë meriti di figurare al cospetto dei grandi romanzieri inglesi, a chi non l’ha ancora letto (ci sarà pure qualcuno!) e dovesse decidere di cimentarsi nell'impresa raccomando i dialoghi, i duetti fra Jane e Rochester incarnano la quintessenza della godibilità della narrazione.
 
Top
70 replies since 29/1/2009, 14:20   1600 views
  Share