| Buongiorno a tutti! Ho concluso la lettura di Jane Eyre e inserisco qui il commento che ho scritto nel mio diario di lettura!
Primi commenti a caldo: bellissimo! Ebbene sì, la mia prima considerazione dopo aver terminato Jane Eyre può sembrare di una banalità assoluta, ma onestamente è il commento più immediato e sincero che io possa fare... ma non intendo certo limitarmi a questo! Iniziamo con lo spiegare il mio giudizio:
Nella mia "carriera" di lettrice, poche volte sono rimasta tanto colpita da un romanzo e tanto coinvolta dalle vicende dei protagonisti... anzi, nella mia memoria questo è accaduto soltanto un'altra volta, leggendo Dickens. Ma torniamo alla nostra Jane! Cosa mi ha colpito? Potrei dire tutto, ma andiamo per ordine. Innanzitutto lo stile della meravigliosa Charlotte: elegante, raffinato, chiaramente colto, e ricco di efficaci riferimenti biblici e letterari, ma mai pesante o monotono, anzi, sorprendentemente piacevole e scorrevole; uno stile, oserei dire, quasi "cinematografico": pieno di descrizioni talmente vivide e particolareggiate, da consentirci di vedere chiaramente le scene proiettate davanti ai nostri occhi. E che dire della caratterizzazione dei personaggi? Straordinaria: approfondita, intensa, complessa e incredibilmente realistica, come solo un'osservatrice attenta e profondamente sensibile come la Bronte, può delineare. Ma ciò che forse mi ha affascinato di più è la figura della protagonista: Jane! Non l'eterea donna-angelo della miglior tradizione vittoriana, ma una giovane donna assolutamente umanissima, con un grande cuore e una natura passionale, non immune da dubbi e scoramenti. Conosciamo Jane quando non è altro che una bimba maltrattata, assistiamo alla sua crescita personale ed emotiva, e l'ammiriamo quando, nonostante le terribili sofferenze patite, trova ancora il coraggio di rialzarsi e lottare per rifarsi una vita. La sua decisione di lasciare Rochester le costa un prezzo altissimo, e quando agisce in tal modo, non è per rispetto delle tradizioni e delle convenzioni vittoriane, ma per rispetto verso la propria persona. Sbaglia, dunque, chi vede Jane (e conseguentemente Charlotte Brontë) come una moralista: la sua decisione non ha niente a che fare col moralismo, ma col profondo desiderio di coerenza verso i propri principi, che le impediscono di concedersi a un uomo che non è suo marito. Concetto difficile da digerire in una società come la nostra, ma che per questo, a parer mio, ha in sé ancora più forza e bellezza.
Leggendo Jane Eyre il mio primo pensiero è andato alla dickensiana Esther Summerson, serafica protagonista di Casa Desolata; Esther somiglia per molti aspetti a Jane, ma diversamente da lei sembra immune da qualsiasi passione, ama un uomo, ma è pronta a rinunciare a lui per non venir meno alla promessa di sposare il suo caro benefattore per il quale sente un profondo affetto...filiale! Esther conosce i suoi doveri, e li compie senza esitazioni nè rimorsi, e ogni eventuale sofferenza è subito annientata dalla certezza di aver agito bene; non ha coscienza delle proprie emozioni né dei propri meriti, anzi si sminuisce continuamente... Insomma un'eroina talmente angelica e perfetta da risultare un tantino goffa e a tratti perfino sdolcinata! Intendiamoci: adoro Dickens, ma è innegabile che tra le sue eteree eroine e la nostra appassionata Jane ci sia davvero un abisso! Jane sa cos'è l'amor proprio, non si sente in colpa nel riconoscere le proprie qualità, nè nell'aspirare a compagnie più raffinate, eppure questo non fa di lei una snob, ma solo una persona umana, simbolo di una femminilità nuova, che non si accontenta di essere considerata un oggetto ornamentale, ma che anzi si batte per vedersi riconoscere ciò che è del tutto naturale e auspicabile: il diritto di conoscere e sentire come gli uomini. Chissà come l'avranno persa i rigidi vittoriani!
Ma veniamo al protagonista maschile. Come non parlare di Edward Rochester?Ho un solo commento: eccezionale! Per la prima volta non abbiamo l'eroe perfetto e irreprensibile, ma un uomo in carne ed ossa con i suoi pregi (moltissimi! E li scopriamo pian piano) e i suoi difetti (ma possiamo anche perdonarglieli!) Un uomo che ha commesso un errore in gioventù, e pur vedendosi senza via d'uscita, non è scappato di fronte alle responsabilità, ha ceduto a molte tentazioni, si è aggrappato ai piaceri sensuali ma, invece che sentirsi appagato, non ha smesso di soffrire per le proprie colpe... Sì, perché Edward non è tipo da sbagliare e dimenticare! I suoi rimorsi, inizialmente vaghi, lasciano pian piano il posto alla necessità di avvicinarsi a Dio, e alla fine della storia, per Edward si avrà una piena e sincera redenzione, e il ritrovamento della fede. Rochester sbaglia, inganna la donna che ama, e tenta di convincerla ad agire in un modo che, lui per primo, riconoscerà come sbagliato, ma a onor del vero, bisogna dire che lo fa in buona fede. È un personaggio ricco di sfaccettature: severo, brusco, a volte scostante, ma nel contempo capace di amare in modo assoluto, con passione e devozione... Una figura meravigliosa! E così, quando Charlotte si accanisce su di lui (ok, il castigo gli serve per trovare la fede, ma...che cattiveria!!!) soffriamo insieme a Jane per poi rallegrarci di fronte all'atteso lieto fine. Come non amare i dialoghi tra Jane e Edward? Stupendi! Dialoghi brillanti, spesso commoventi, a volte divertentissimi... Meravigliosa la "vendetta" di Jane quando gli fa credere di voler sposare St John!
A proposito di St John: interessantissima la riflessione sulla religione, anche qui una visione moderna e brillante, tanto più che Charlotte era figlia di un ecclesiastico! St John propone una visione integralista della religione, basata sul disprezzo dei piaceri terreni (visione errata ma ahimè ancora oggi condivisa da qualcuno); mentre Charlotte, attraverso Jane, vuole comunicarci quello che è per lei il rapporto con Dio, un rapporto sincero e profondo che esalta la vita e il suo godimento, purché onesto, corretto e morale.
Molti snobbano la letteratura ottocentesca, specie se femminile, immaginandola incentrata prevalentemente sull'amore... Bene, Jane Eyre, oltre che un ottimo romanzo di formazione, è certamente anche una storia d'amore! Ma non una storia melensa e sdolcinata, con dialoghi zuccherosi e languidi sospiri.. Jane Eyre affronta una storia d'amore profondamente romantica, dove il romanticismo è puro, intenso e toccante, ma davvero MAI MAI MAI lezioso o scontato! A differenza di buona parte dei romanzetti di alcuni scrittori moderni (se di scrittori si può parlare!), l'amore raccontato in Jane Eyre ha ben poco a che fare con quel che si intende oggi comunemente con la parola amore: Charlotte racconta un amore che è prima di tutto un punto d'incontro tra due anime, una completa affinità spirituale, morale e fisica, un amore orientato verso il prossimo e verso il bene dell'altro, piuttosto che verso il mero appagamento delle proprie pulsioni e dei propri desideri. Un amore che, oltretutto, non è motivo di tormenti e sofferenze, ma che, proprio come l'amore dovrebbe essere, è fonte di benessere, gioia e speranza.
Il racconto è impreziosito dalla anrrazione in prima persona e la bravura della Brontë rende molto facile identificarsi nella protagonista. Così quando il libro giunge alla conclusione e dobbiamo lasciarci alle spalle Jane, ci dispiace lasciarla, come fosse una nostra parente che ormai consciamo nel profondo del cuore e a cui ci siamo affezionati. Un finale forse un pochino scontato, ma che stupendo finale!! Il lieto fine era d'obbligo dopotutto!
Che dire? Forse non si era capito, ma Jane Eyre mi è piaciuto molto, moltissimo! Ho letteralmente adorato i due protagonisti entrambi straordinari, con due caratteri complessi, forti e passionali, ma sempre animati da una profonda bontà e onestà che li rendono amabili e indimenticabili.
Insomma, credo che potrei parlare, o per meglio dire scrivere, di Jane Eyre per ore e ore, e ci sarebbe comunque sempre tanto da dire, tanti personaggi di cui parlare e tanti temi da affrontare.. Non ho ancora parlato delle mie parti preferite ad esempio!! Ma dovete perdonarmi: il mio era un commento scritto a caldo e devo ancora riordinare le idee!!
Per ora posso solo dirmi pienamente soddisfatta per questa lettura, e grata alla meravigliosa Charlotte Bronte per averci regalato questo autentico capolavoro!
Edited by Lilli. - 19/1/2015, 18:45
|