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Posts written by Tobit

view post Posted: 17/12/2019, 11:16 Yourcenar, Marguerite - Memorie di Adriano - La nostra piccola biblioteca
Io non sono d'accordo su questo punto: se si vuole fare uno studio su una determinata cultura è giusto far rientrare una pratica o un'usanza nel sistema di valori e credenze di quella cultura per capirne lo scopo, il motivo ecc., ma se si vuole dare un giudizio morale l'unica cosa che conta è il fatto in sé. Ciò che mi dà fastidio non è il ribadire che la pederastia fosse in qualche modo normale all'epoca, ma che la si rivesta di un'aura quasi di santità o come una cosa benefica per l'adolescente imbellettandola con aggettivi come "pedagogica", quando il fatto in sé è orribile.
Penso di poter fare il passo più lungo della gamba e dire: anche per gli antichi greci e romani la copulazione con i minori maschi era disdicevole. Dico questo perché a Roma (cioè negli ultimi secoli della Repubblica e durante i periodi dell'Impero in cui a governare non era un pazzo) la pederastia era praticata ma era ritenuta motivo di vergogna per l'uomo che la praticava e sono state emanate anche alcune leggi che salvaguardavano il diritto di alcuni uomini liberi di non subire abusi, dunque si cercava di nasconderla il più possibile; presso i greci invece era regolarizzata e permessa solo in particolari cerimonie (come quella tipica di Sparta di cui ho parlato sopra), e trarre da queste informazioni che la pederastia era sempre praticabile da chiunque sarebbe un po' come dire che sventrare i prigionieri faceva parte della routine di ogni Maya solo perché durante alcune cerimonie i sacerdoti praticavano questo rito.
Inoltre, secondo me ci sono una serie di valori e di caratteristiche dell'essere umano che non mutano nel tempo (forse con l'evoluzione?), perché sono condivise da (quasi) tutti gli appartenenti alla nostra specie. Secondo me il disgusto (in alcuni forse solo a livello inconscio) per la copulazione con un individuo adulto è uno di questi. Del resto è un argomento delicato e complesso, ma da quello che ho appreso studiando psicologia dello sviluppo e guardando alcuni servizi sul problema della pedofilia raramente i bambini (e anche gli adolescenti) manifestano un'esplicita e immediata avversione per la persona che li abusa: spesso lasciano che queste esperienze sedimentino nel loro inconscio con la conseguenza che i traumi e il malessere si presentano a distanza di anni. Sia chiaro che io parlo di ciò che una persona prova a livello interiore: è chiaro che un individuo (soprattutto un bambino) contro la società non può fare niente, deve sottomettersi e fare ciò che gli viene richiesto, ma ciò non significa che l'esperienza non lo segni. Lo stesso vale per varie cose che noi a distanza di secoli, studiando in largo la società di un certo periodo, riteniamo "normali" e quindi accettate da tutti, ma se restringiamo il nostro campo di osservazione noteremo che non è affatto così condivisa come pensiamo: per riprendere l'esempio della monacazione forzata delle bambine, pensa alla povera Monaca di Monza (che non è frutto dell'immaginazione di Manzoni, ma è una persona realmente esistita).

Sacha: consultando lo Zingarelli le uniche definizioni che ho visto erano quelle che ti ho detto, però in effetti Treccani dà anche quelle che tu hai trovato su Wikipedia. Tra l'altro ho visto che per gli adolescenti (di entrambi i sessi) si dovrebbe usare il termine "efebofilia" :wacko:
view post Posted: 16/12/2019, 13:04 Trollope, Anthony - L'amministratore - La nostra piccola biblioteca
CITAZIONE (Gocciadir @ 14/12/2019, 17:42) 
Le recensioni quasi unimemente positive e il mio apprezzamento piuttosto tiepido per questo romanzo mi hanno fatto capire che la letteratura inglese dell'800 non fa per me.
Mi è piaciuto molto il personaggio: ingenuo e buono, inerme ma caparbio, desideroso non solo di fare giustizia ma soprattutto di sentirsi in pace con la sua coscienza. Ho apprezzato anche i paralleismi con l'attualità: le pagine dedicate al Jupiter potrebbero essere state scritte al giorno d'oggi. Per il resto mi sono annoiata, probabilmente perchè tendo a immergermi nei romanzi...e un'immersione nella campagna inglese, in una vita fatta di messe, violocello, tè delle cinque e visite di cortesia mi appare agghiacciante!
Sono tutto sommato contenta di averlo letto, ma credo che la mia esperienza con Trollope si concluda qui.

Sarebbe un peccato se interrompessi la conoscenza di questo autore avendo letto solo uno dei suoi romanzi più scadenti!
view post Posted: 16/12/2019, 13:01 Yourcenar, Marguerite - Memorie di Adriano - La nostra piccola biblioteca
Sui contesti in cui venivano usate le parole "pedofilia" e "pederastia" trent'anni fa non posso dire niente non essendo neanche nato all'epoca, però posso dirti che i significati delle due parole non fanno distinzione tra la fascia di età infantile e adolescenziale. Se cerchi su un qualunque dizionario troverai che "pederastia" è "l'inclinazione sessuale a intrattenere rapporti omosessuali, soprattutto con bambini" mentre la "pedofilia" è "una deviazione sessuale che porta al desiderio di copulare con un bambino (di qualunque sesso) spesso accompagnata da sadismo". Quando si considera un minore maschio pedofilia e pederastia sono la stessa cosa, ma quando si parla delle culture dove questa pratica viene praticata diffusamente per qualche motivo le si vuole dare un'etichetta più "rispettabile" e si tende a distinguerla da quella che nel nostro sistema legale è un reato.
view post Posted: 13/12/2019, 12:45 Yourcenar, Marguerite - Memorie di Adriano - La nostra piccola biblioteca
CITAZIONE (-Bobbi- @ 13/12/2019, 11:03) 
CITAZIONE (sacha71 @ 12/12/2019, 07:07) 
Detto per inciso: non essendo né uno storico né un letterato, mi permetto il lusso di avere una mia idea sulla morte di Antinoo: che sia stato semplicemente fatto sparire per evitare all' imperatore l'imbarazzo di avere tra i piedi un maschio adulto che da adolescente era stato il suo amante. Di sicuro la morale dei romani era agli antipodi della nostra (e delle nostre leggi): per un adulto avere un amante adolescente (per questo oggi giustamente si va in galera) non era considerato disdicevole, mentre lo era avere un amante cui fosse cominciata a spuntare la barba. Erano fatti così, del resto era gente che si divertiva a veder morire esseri umani nell' arena, non vedo perché stupirsene.

Detto per inciso: ciò che citi (la cosiddetta pederastia pedagogica) era un costume greco di età peraltro più antica, non romano, e infatti era stato adottato da un imperatore profondamente filellenico, quasi programmaticamente. A Roma senz'altro la pederastia era praticata, ma non faceva assolutamente parte del sistema di valori tradizionale romano, anzi!
Detto questo, la pederastia pedagogica (non è un caso che non si chiami pedofilia, per dire), per quanto oggi incomprensibile (cioè, incomprensibile fino ad un certo punto. La scorsa settimana parlando di Achille e Patroclo in epica l'ho spiegata alla mia prima e nessuno l'ha trovata scandalosa né tantomeno incomprensibile) era un mezzo attraverso il quale l'aristocrazia maschile trasferiva un intero sistema di valori, comportamenti, conoscenze in senso lato alle nuove generazioni (sempre aristocratiche). Al di fuori di questi limiti era pratica comunque condannata socialmente e culturalmente, se serviva come mera pratica di piacere. In questo naturalmente ha un peso anche la misoginia greca, tanto forte in alcuni casi da considerare possibile l'amore solo fra pari (cioè maschi). Sull'età dei ragazzini, vale appena il caso di notare che lo sviluppo psichico degli esseri umani non è certo sempre stato uguale nel tempo e che difficilmente uno che è oggi considerato un bambino era effettivamente un bambino come noi siamo abituati a pensarlo oggi. Di sicuro nulla di questa pratica provocava un trauma psichico, semmai per un eromenos (l'amato, il minore) era un trauma non trovare un erastès (amante) che se lo prendesse.

Non capisco questa difesa a spada tratta di una pratica disgustosa: il fatto che all'epoca degli antichi greci la pederastia (che è un termine più "lieve" per indicare la pedofilia, seppure inserita in un sistema di valori diverso dal nostro; è inutile nascondersi dietro a differenze semantiche) fosse comune non significa che la dobbiamo accettare come una pratica normale. Peraltro, in alcune città (come Sparta) la pedofilia era di carattere schiettamente sessuale: ricordo la pratica (di cui non mi sovviene il nome) di far rapire un fanciullo al compimento della maggiore età da un "amico di famiglia" e lasciare che trascorrano insieme del tempo in posti isolati, come delle caverne. Va bene, era una cosa normale, ciò non toglie però che sia rivoltante.
Per quanto riguarda la cultura romana: chi aveva un amante maschio non era visto di buon occhio, ma, per fare un paragone, per un uomo era molto più vergognoso soffrire di impotenza o di sterilità che non andare a letto con dei ragazzini... Lo stesso dittatore Silla andava pazzo per un ragazzino attore di teatro, un tale Metronio, che durante la sua ascesa politica aveva dovuto smettere di frequentare: ciò lascia sottintendere che se fosse rimasto nella bassa nobiltà avrebbe potuto tranquillamente continuare a portarselo a letto.
Sulla fragilità dell'infanzia: l'essere umano può cambiare usanze, modi di pensare, punti di vista ecc. nel corso degli anni, ma Homo sapiens come animale non può cambiare la propria natura nel corso di duemila anni. Se un bambino che subisce abusi al giorno d'oggi rimane traumatizzato, puoi star certa che la stessa cosa succedeva all'epoca. Peraltro, non mi risulta che ci siano pervenuti trattati su questa pratica e sull'impatto psicologico sui bambini e ragazzini (come se agli uomini che li stupravano - perché il rapporto sessuale imposto a un minore è sempre uno stupro, indipendentemente che sia accettato o meno dalla società - importasse qualcosa), dunque le tue asserzioni mi sembrano abbastanza fantasiose.
view post Posted: 9/12/2019, 11:01 Bisca dell'OSA - 2019
Ghiaccio: grazie per il consiglio e per aver chiarito chi è effettivamente Serri perché non ne ero proprio sicuro.

Spring: è un libro molto crudo, secondo me devi trovare il momento giusto per leggerlo.
view post Posted: 4/12/2019, 15:54 Ciao ragazzi!!! Angel600 - Ciao a tutti, mi presento!
Tutti che leggono fin da bambini... Io ho iniziato a 15 anni, mi sento un po' una capra :lol:

Ciao e benvenuto!
Qui c'è gente che ha gusti di tutti i tipi quindi non ti sarà difficile trovare letture che ti interessano e consigli validi. Se vedi iniziative o gruppi di lettura a cui vorresti partecipare non esitare a chiedere!
Ci si vede!
view post Posted: 4/12/2019, 15:50 Bisca dell'OSA - 2019
CITAZIONE (Jezebel89 @ 2/12/2019, 10:04) 
Grazie Kla!!!

Ok, per libro nuove edizioni ho scelto fresco fresco di stampa (ne ho comprato due copie proprio il giorno dell'uscita) ,L'ultimo inverno di Rasputin di Dmitrij Miropol'skij.
è un tomo di 500 pagine quindi potrebbe essere anche il mio ultimo libro dell'anno.

Mi piacciono questi autori russi contemporanei che la Fazi sta pubblicando: anche i libri di Roman Senchin sembrano molto interessanti.

Mi son dimenticato di scrivere qualche riga su "Centomila gavette di ghiaccio" di Bedeschi. Si tratta dell'esperienza militare dell'ufficiale Serri (che è in realtà un dottore) durante la seconda guerra mondiale, prima in Albania e poi, insieme alla divisione Julia degli alpini, nella disastrosa spedizione in Russia. A me i libri di guerra (soprattutto se scritti dal punto di vista del vinto) non piacciono perché sono scritti in maniera fin troppo realista, e questo impedisce loro di diventare avvincenti; dopotutto, ciò che un soldato fa realmente sul campo di battaglia è seguire alla cieca gli ordini impartitigli dal superiore, cercare di sopravvivere alle condizioni disumane in cui vive, al freddo e all'inedia, sparare ai nemici più che può e cercare di difendersi e rimanere vivo finché o l'avversario muore o lui riesce a scappare, e alla fine, se si ha avuto l'occasione di leggere tante storie del genere, si ha quasi l'impressione che la stessa scena si sia ripetuta più volte nel corso della storia e in un tutto l'ecumene. Capirete che non sono proprio le premesse migliori, e infatti non posso dire che il libro di Bedeschi mi sia piaciuto, però sono contento di averlo letto perché mi ha fatto riflettere sulla guerra in generale e sul secondo conflitto mondiale in particolare.
Per prima cosa, mi ha fatto pensare che, per quanto a parole sia odiata, la guerra ha alcuni aspetti se non positivi almeno "godibili": il senso di appartenenza a qualcosa, il cameratismo, la sensazione di star lottando per la propria patria sono sentimenti fortissimi, indipendentemente dal fatto che chi le prova sia sotto la guida di comandanti che sanno davvero quello che fanno o che stiano semplicemente andando al macello.
E, a proposito di macello, ecco la seconda riflessione: la seconda guerra mondiale, così come tutti i conflitti armati, è sostanzialmente una questione di macelleria. Siamo così impressionati dagli ebrei bruciati nelle camere a gas e dalle città bombardate, che raramente pensiamo ai 50 milioni di soldati feriti e mutilati, maciullati dalle mine e dalle bombe, stritolati dalle cinghie dei carri armati, dilaniati dalle schegge, carni incancrenite e imputridite e rese inabili dal freddo, che alla fine hanno dovuto soccombere. Essendo Serri un medico, nel libro c'è un'attenzione quasi morbosa per le ferite, gli arti amputati, le cancrene e tutte le malattie e le mutilazioni che si ricavano in guerra.
Infine, mi è venuto un dubbio atroce: è giusto che l'Italia come stato rinneghi chi ha combattuto per lei? Quando si studia la seconda guerra mondiale a scuola o se ne parla in certi ambiti si fanno ragionamenti sbagliati e si dice pressappoco "l'Italia erano i fascisti, la Germania i nazisti", dunque quando si arriva a parlare della capitolazione dell'Asse sembra quasi che si tiri un respiro di sollievo come a dire "menomale che abbiamo perso! Menomale che milioni di vite sono state maciullate, anche se combattevano per il nostro Paese!". Non prendetela come una questione di patriottismo (questione a cui sono estraneo), ma per me questo atteggiamento è sbagliato perché si sta parlando di coloro che hanno voluto sacrificarsi per il nostro paese, per non parlare del fatto che per Italia combatterono moltissimi non fascisti così come in Germania combatterono molti estranei al nazismo. Interessantissimo anche il fatto che, seppure alla fine sia dovuta fuggire, la divisione Julia non sia mai stata sconfitta in battaglia dai russi e infatti l'Unione Sovietica, all'indomani della vittoria, rimarcò solo il valore degli alpini tra tutti i suoi nemici.
Insomma, magari sono solo io che avevo queste idee in testa e aspettavo che qualcuno me le tirasse fuori, ma devo dire che Bedeschi mi ha fatto molto riflettere ed è sempre un piacere.
view post Posted: 4/12/2019, 14:55 GdL Anthony Trollope - Mini Gruppi di Lettura passati
In effetti nella prefazione a L'amministratore ho letto che il primo libro della serie del Barsetshire serve più che altro a introdurre il secondo ben più importante Le torri di Barchester, tanto che a chi non è proprio interessato a leggersi tutta la bibliografia di Trollope si consiglia di saltare il primo. Sono curioso di vedere se sarà all'altezza delle aspettative!
view post Posted: 4/12/2019, 14:50 Proposta Gdl Oscar Vault - Archivio Fantastiko
CITAZIONE (Klart @ 4/12/2019, 09:07) 
Per chi non è appassionato del fantasy, questi libri sono considerati principalmente per ragazzi e iniziare, finalmente, a considerare dei libri "fantasy per adulti" è un piccolissimo passo avanti. O almeno così la vedo io, anche se non mi sono mai fatta influenzare da una definizione di genere.
Essendo poi libri che non ho ancora letto, mi devo affidare alle definizioni altrui.
Concordo sulla fantascienza, pur non essendo un genere a me congeniale, alcuni titoli attirano mia attenzione.

Ah! Pensavo ti riferissi al tipo di lettore a cui è principalmente indirizzata l'opera (bambino, adolescente, vecchietto in pensione ecc.) e non a ciò che la gente pensa dell'opera. In generale penso che quest'ultima cosa valga poco e che ci si debba stare attenti: ci sono una marea di manga, fumetti e graphic novel di una profondità e liricità che certi romanzi si sognano, eppure la gente si ostina a ritenerli roba per bambini, come se gli unici fumetti esistenti fossero Topolino e i supereroi Marvel. Vaglielo a spiegare che un genere non contiene solo opere simili a quelle più famose.
view post Posted: 3/12/2019, 22:10 Proposta Gdl Oscar Vault - Archivio Fantastiko
CITAZIONE (Klart @ 3/12/2019, 21:40) 
Con Nevernight è venuto fuori il termine "Fantasy per adulti"

Be', senza scomodare autori come Tolkien, Anderson o Lloyd, credo che il concetto di mondo fantastico minuziosamente studiato e congegnato, tanto da poter essere apprezzato appieno da lettori maturi, sia nato prima di Nevernight: non è che libri come Tito di Gormenghast siano per bambini.
Quanto al libro di Shannon: non so quanto abbia di high fantasy (definizione che tra l'altro non ho mai condiviso) ma merita sicuramente di essere letto.

È anche una buona occasione per me per scoprire nuove opere di fantascienza, genere che non ho mai apprezzato molto. Sperò che Nord ceda i diritti ad editori che sono veramente interessati (come forse Mondadori) per ristampare la trilogia della Trascendenza di John Wright di cui cerco di finire la trilogia da un po' di tempo.
view post Posted: 3/12/2019, 21:27 Proposta Gdl Oscar Vault - Archivio Fantastiko
In effetti la Mondadori sta stampando e ristampando titoli molto importanti del genere fantasy e fantascientifico (basti pensare a "Luna" di Ian McDonald), però non direi proprio che hanno marcato in maniera così profonda questi generi perché rimangono comunque opere abbastanza di nicchia.
In ogni caso ci sarò sicuramente se e quando leggerete la Shannon e Il nome del vento (immagino che stamperanno tutta la trilogia).
view post Posted: 3/12/2019, 21:19 GdL Anthony Trollope - Mini Gruppi di Lettura passati
Penso che sforerò a gennaio, ma vorrei comunque leggerlo per rifarmi della pessima impressione che mi ha lasciato "L'amministratore".
view post Posted: 23/11/2019, 23:37 Skaife, Christopher - Il signore dei corvi. La mia vita con i corvi della Torre di Londra - La nostra piccola biblioteca
CITAZIONE (Jezebel89 @ 22/11/2019, 21:00) 
CITAZIONE (Tobit @ 22/11/2019, 19:23) 
Un libro curioso che mi intriga tantissimo. La mia passione per i corvi è nata qualche anno fa quando lessi L'anello del re Salomone di Konrad e scoprii l'esistenza del corvo imperiale: da allora ogni libro che parli anche vagamente di corvi deve assolutamente rientrare nella mia libreria, e sicuramente la stessa sorte toccherà anche a questo libro.

Tobit
Roa! :wub:


Anch'io adoro i corvi e infatti vorrei farmi regalare per Natale questo libro:

www.amazon.it/mente-del-corvo-Bern...4452525&sr=8-1#

Pensa che è un libro che voglio leggere anch'io da ancora prima che uscisse in Italia!
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