Questo libro fa parte di un’esperienza che ogni tanto mi piace fare, ossia leggere un romanzo pubblicato qualche anno fa e che avevo acquistato e poi accantonato. Libeccio, uscito nel 2008, penso di averlo preso ad un mercatino direi negli ultimi tre-quattro anni.
Avevo molta voglia di leggerlo perché dì Quilici alcuni anni fa avevo apprezzato un libro molto interessante intitolato “Tobruk 1940. La vera storia della fine di Italo Balbo”. In quel caso si trattava di un’indagine storica scorrevole e godibile come un romanzo e che veniva riportata con grande trasporto dall’autore perché sull’areo abbattuto vi era anche il padre di Folco, Nello Quilici,, giornalista e storico chiamato in Libia per redigere il diario di guerra.
Libeccio, come detto , mi attirava, quindi, con grandi aspettative e non mi ha deluso, anzi.
La narrazione mi ha conquistato sin dalle prime pagine, nelle quali mi è sembrato di respirare quelle atmosfere e quelle sensazioni che avevo vissuto nei romanzi del fantastico due Guccini - Macchiavelli. La storia di Libeccio e dei suoi amici avventurieri prende le mosse dal 1896 quando i tre simpatizzanti anarchici si imbarcano da Livorno e al termine di un viaggio molto avvincente giungono in Alaska. Libeccio farà ritorno da solo nel 1937 nel suo paese natio vicino a Lucca e da lì inizieranno molti misteri che coinvolgeranno i suoi parenti, il medico, il prete, ecc.
La storia mi ha davvero rapito, tanto che domenica scorsa, quando ho terminato la lettura, ero in piedi in treno (un regionale) che ha impiegato più di un’ora e mezzo a compiere la tratta Mestre - Verona. Credetemi non mi è pesato!
Grande romanzo che unisce più generi, dall’avventura al mistero alla saga familiare alla storia.
Voto: 9/10
Edited by Lulysa - 28/2/2024, 21:41