Libridine - Il miglior forum di libri e lettori d'Italia, recensioni, consigli di lettura

Posts written by Giu1974

view post Posted: 3/5/2024, 11:25 Pamuk, Orhan - Il mio nome è Rosso - La nostra piccola biblioteca
Orhan Pamuk, Il mio nome è Rosso.

È stato il mio personale esordio con questo grandissimo scrittore, premio Nobel per la letteratura nel 2006 e primo autore turco a ricevere tale riconoscimento, con la seguente motivazione: "nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture".

Devo dire che proprio questa tematica dell’eterno scontro fra Oriente ed Occidente si respira in tutto il romanzo, di cui ho da pochi giorni terminato la lettura. Il libro inizia nel 1591 con la morte di Raffinato Effendi, uno dei miniaturisti (un doratore) al servizio del sultano ottomano. La trama assume delle tinte gialle poiché alla base vi è scoprire l’assassinio e le sue motivazioni, ma al contempo vi è una storia d’amore fra Nero, scrivano appena rientrato ad Istanbul dopo un'assenza di dodici anni, e la bellissima Şeküre.

È un romanzo narrativamente complesso e articolato su più voci narrative che si alternano nei 59 capitoli in cui è suddiviso. In ciascun capitolo il narratore è un personaggio diverso che riporta e si rivolge direttamente al lettore, esponendo il proprio punto di vista sulla vicenda, che poi prosegue nel capitolo successivo per voce di un altro protagonista.

Un grande tema che si pone per tutto il libro è quello del contrasto tra la tradizione ottomana, che impone, soprattutto, di disegnare con uno stile classico ed impersonale gli episodi sacri o mitologici e le leggende di sultani e pascià. A ciò inizia, negli anni in cui si svolge il romanzo, ad opporsi l’attrazione che alcuni personaggi - Nero, Zio Effendi, il Sultano ed alcuni miniaturisti - provano per le opere della scuola veneziana, e quindi, di riflesso, per l'occidente cristiano, che ritraeva le persone e gli altri soggetti (animali, ecc.) come erano nella realtà.

Sono contento di aver letto “Il mio nome è Rosso”, che mi sento di accostare a “Il nome della rosa” di Umberto Eco. Non è stata certo una lettura semplice, ma senza dubbio arricchente e che mi rimarrà a lungo.
E poi sono molto curioso di assistere all’incontro che Orhan Pamuk terrà al prossimo Salone del Libro di Torino.
E voi avete mai letto opere di quest’autore?


Voto: 8/10

Edited by Klart - 3/5/2024, 15:06
view post Posted: 3/5/2024, 10:12 Diario 2024 di Giu74 - Il mio diario di lettura
ciao a tutti con un pò di ritardo .... (scusatemi...) ho aggiornato le mie letture.

aprile è stato senza dubbio caratterizzato dalla lettura di un libro non facile come "Il mio nome è rosso" del premio Nobel Orhan Pamuk, che conto di vedere anche al Salone del Libro di Torino fra pochi giorni :love:
view post Posted: 1/4/2024, 22:21 Diario 2024 di Giu74 - Il mio diario di lettura
Terminato un mese di marzo di splendidi libri letti :love:

Su tutti segnalo “Ogni mattina a Jenin” di Susan Abulwaha e “La casa dei Gunner” di Rebecca Kauffman. Su questi due libri non nego di essermi commosso in più punti.

Posterò sicuramente delle recensioni, ciao a tutti!!
view post Posted: 8/3/2024, 13:02 Diario 2024 di Giu74 - Il mio diario di lettura
aggiornamento letture terminate ed in corso:

- concluso un grande Nick Hornby

- ora sto leggendo un libro che da anni avevo sulla scaffale della mia libreria e mi chiedo: perché non l'ho letto prima. "Rosso come una sposa" si sta rivelando un grande romanzo!!!
view post Posted: 4/3/2024, 11:01 Diario 2024 di Giu74 - Il mio diario di lettura
CITAZIONE (phra @ 3/3/2024, 13:16) 
il libro di Matsumoto è stato letto per un GdL anni fa. Non mi aveva entusiasmato così tanto da leggere i successivi, forse è perchè ricorda il Maigret di Simenon, con cui io ho litigato e con cui non voglio più avere nulla a che fare :lol:

nooooo.... devi dare altre chances a Simenon :occhiolino:
view post Posted: 2/3/2024, 14:43 La mia sfida europea - Letteratura & dintorni
Magnifica idea!
Chissà dopo una sfida dell’alfabeto…. Potrei lanciarmi nell’Europa
view post Posted: 2/3/2024, 14:40 Falco, Federico - Le pianure - La nostra piccola biblioteca

Federico-Falco-Le-pianure



Federico Falco, Le pianure. Edito da Sur



Ero rimasto colpito dalla semplicità e dalla tranquillità con cui il 23 maggio dell’anno scorso Federico Falco aveva parlato di se stesso e del suo romanzo in occasione di un incontro alla libreria Arcadia. Ora terminata la lettura di “Le pianure” posso dire grazie Federico!
E’ un libro originale, dove il protagonista è si un uomo di 42 anni che ha appena subito una grande delusione d’amore, ma altrettanto protagonista è il paesaggio, ossia la pianura argentina, alla quale Federico fa ritorno.
La narrazione è un flusso di coscienza, fatto di un tempo presente scandito dalle stagioni e dalle gioie e dolori dell’orto, di un passato prossimo che ripercorre la relazione recentemente conclusa ed un periodo remoto dove vengono ripercorse alcune vicende degli antenati piemontesi del protagonista/narratore che si stabilirono nella pampa, compiendo parecchi sacrifici.

Ho imparato anche moltissime nozioni sugli ortaggi e sull’influenza del paesaggio sull’uomo.

Molti sono i passaggi del libro che mi sono rimasti impressi mi piace citarvi:

“Devo lasciare che il paesaggio mi riempia e mi insegni. Devo imparare a guardare e non cercare di impormi” (pag.68)

“Ma sulla pagina scritta un paesaggio non è paesaggio, è il tessuto delle parole con cui lo si nomina, l’universo che quelle parole creano” (pag.74)

“Ci parliamo per mezzo di storie, di aneddoti, di racconti. Un modo di non parlare. Un modo di farci compagnia” (pag. 83).


Voto 8,5/10

Edited by Lulysa - 2/3/2024, 16:09
view post Posted: 2/3/2024, 14:38 Matsumoto, Seichō - Tokyo Express - La nostra piccola biblioteca
Giallo-thriller sopraffino.
Il paragone che da più parti viene fatto con Simenon è quantomai calzante.
In tutto il romanzo rimane alta la suspense e con pochi tratti, con frasi brevi, dialoghi secchi ed espedienti narrativi come lettere, telegrammi e schemi, vengono riportate le vicende e le intuizioni dei due investitori protagonisti del libro e fra loro lontani (non solo geograficamente…)
Tutto si gioca su orari di treni, possibilità di coprire certe distanze ed alibi o presunti tali.
Ma essendo un giallo non mi va dì svelarvi la trama.
Il libro scritto nel 1958 mi ha fatto immergere nelle atmosfere di quegli anni, anche per quanto riguarda mezzi di trasporto e di comunicazione. Inoltre, mi ha fatto conoscere e capire un po’ di più il Giappone, le sue usanze e le distanze chilometriche che separano le varie celebri località nipponiche.


Voto 8/10
view post Posted: 2/3/2024, 14:31 Sfida Dell’Alfabeto 2024 - Sfide letterarie
Sono alla lettera H con uno dei miei scrittori preferiti: Nick Hornby :love:
view post Posted: 2/3/2024, 14:29 Diario 2024 di Giu74 - Il mio diario di lettura
Aggiornamento letture eseguito :occhiali:


Un mese di libri diversi, ma tutti da ricordare.

Dal saggio sul sentiero e sull’andare a piedi del norvegese Ekelund, alle pianure dell’Argentina con Federico Falco, al Giappone degli anni cinquanta con Matsumoto e, infine, all’Appennino bolognese con Guccini- Macchivelli.

Un bel giro del mondo :jujump:
view post Posted: 8/2/2024, 14:23 Verghese, Abraham - Il patto dell'acqua - La nostra piccola biblioteca
Romanzo potente e meraviglioso, dal quale è difficile staccarsi.
Si viene trasportati nel sud dell’India ed in particolare nella regione dell’attuale Kerala.
La vicenda inizia nel 1900, quando una ragazzina di 12 anni viene promessa sposa di un vedovo di trent’anni di più, con un figlio ancora bambino.
La famiglia è parte della antica comunità dei cristiani fondata da San Tommaso e la stirpe del marito è affetta da una strana malattia che colpisce solo alcuni membri, ossia un terrore dell’acqua, presente ovunque in quella zona fatta di fiumi, laghi e mare, e che spesso si trasforma in una morte per annegamento.
La giovane sposa diverrà “Grande Ammachi”, saggia, forte e generosa.
La vicenda è strutturata benissimo con personaggi indimenticabili come Digby, medico di origini scozzese.
La storia termina nel 1977 con un finale magnifico per tanti motivi.

Mi è piaciuto tantissimo, anche per lo stile, l’ambizione ed il coinvolgimento che Verghese è stato in grado di generare.
Giustamente acclamato da pubblico e critica mi sento di condividere appieno il giudizio del Los Angeles Times riportato sul retro della copertina, che così recita: “Abraham Verghese racconta la saga di una famiglia attraverso un secolo di cambiamenti epocali, senza mai dimenticare che l’amore e la gentilezza d’animo possono vincere sulla violenza”.

Voto 9,5/10
view post Posted: 31/1/2024, 11:19 Diario 2024 di Giu74 - Il mio diario di lettura
Aggiornamento letture a fine mese con un bilancio ottimo.

Su tutti i libri letti questo mese spicca "Il patto dell'acqua", un libro che coinvolge e cattura, ma anche i racconti di Buzzati e il romanzo "Chiederò perdono ai sogni" meritano tantissimo.
E poi ho concluso il mese con un grande Durrenmatt, come sempre maestro del giallo!

Vedrò di postare un pò di recensioni, ciao a tutti!!!
view post Posted: 6/1/2024, 17:40 D’Avenia, Alessandro - Ciò che inferno non è - La nostra piccola biblioteca

D-Avenia-Alessandro-Ci-che-inferno-non

Alessandro D’Avenia, Ciò che inferno non è.
Ed. Mondadori



Trama da Amazon: Federico ha diciassette anni e il cuore pieno di domande alle quali la vita non ha ancora risposto. La scuola è finita, l'estate gli si apre davanti come la sua città abbagliante e misteriosa, Palermo. Mentre si prepara a partire per una vacanza-studio a Oxford, Federico incontra "3P", il prof di religione: lo chiamano così perché il suo nome è padre Pino Puglisi, e lui non se la prende, sorride. 3P lancia al ragazzo l'invito a dargli una mano con i bambini del suo quartiere, prima della partenza. Quando Federico attraversa il passaggio a livello che separa Brancaccio dal resto della città, ancora non sa che in quel preciso istante comincia la sua nuova vita. La sera torna a casa senza bici, con il labbro spaccato e la sensazione di avere scoperto una realtà totalmente estranea eppure che lo riguarda da vicino. È l'intrico dei vicoli controllati da uomini che portano soprannomi come il Cacciatore, 'u Turco, Madre Natura, per i quali il solo comandamento da rispettare è quello dettato da Cosa Nostra. Ma sono anche le strade abitate da Francesco, Maria, Dario, Serena, Totò e tanti altri che non rinunciano a sperare in una vita diversa. Alessandro D'Avenia narra una lunga estate in cui tutto sembra immobile eppure tutto si sta trasformando, e ridà vita a un uomo straordinario, che in queste pagine dialoga insieme a noi con la sua voce pacata e mai arresa, con quel sorriso che non si spense nemmeno di fronte al suo assassino.

Recensione: D’Avenia è davvero un grande scrittore e penso che tutti dovrebbero leggere questo suo romanzo per molteplici ragioni.
Provo a farne un elenco un po’ di getto, essendo tante le emozioni che mi ha lasciato la lettura.
Per prima cosa il libro è incentrato sulla figura di Don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Non va scordato il suo esempio e la sua vita a difesa dei più deboli e soprattutto dei bambini del quartiere Brancaccio di Palermo.
Poi è un romanzo che ci parla di coraggio che hanno tanti protagonisti di questa storia.
Ancora, si trova l’amore sotto molteplici aspetti: quello di Federico, diciassette di famiglia borghese, per Lucia, ma anche di Maria per il figlio Francesco, o di Don Pino per i suoi bambini.
Inoltre, ci sono i sogni, a cui non si deve rinunciare anche se tutto sembra frapporsi al loro realizzo.
Infine, mi è piaciuto il modo di raccontare di D’Avenia con passaggi dalla prima persona di Federico, con splendide citazioni di poesie di Petrarca, alla terza persona dando voce ad una variegata coralità di personaggi buoni e cattivi.

Voto 8,5/10

Edited by Lulysa - 29/2/2024, 20:25
804 replies since 27/2/2015