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Tsunami spaventoso
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| A mente fredda spiego meglio il mio giudizio. Secondo me Ellis è un genio nel descrivere l'alienazione della persona. Ti fa comprendere un sentimento di totale distacco compiendo paradossalmente l'impossibile: farti empatizzare con un dissociato. Perlomeno, con me questo effetto è stato sempre molto forte, per quanto spesso doloroso o fastidioso (in Le regole dell' attrazione forse per le troppe voci narranti ho provato più una sorta di repulsione). Qui ci riesce alla grande in questo scopo. Però io mi aspettavo dal finale qualcosa che restringesse maggiormente il cerchio. Cioè non mi puoi imbastire il romanzo come un thriller e poi lasciarmi a metà con la scusa del fattore psicologico. Perché a quel punto mi hai creato l'aspettativa di una risoluzione e io come lettore mi sento preso in giro. Mentre in American Psycho non è veramente importante se Patrick Bateman sia un assassino seriale o no, il vero viaggio è quello nella mente delirante del protagonista, qui è diverso. E allora secondo me Ellis ha toppato alla grande con questa sua operazione nostalgia per far rivivere un mondo chiaramente decadente. I bookstagrammer non so che libro abbiano letto.
Unica consolazione, Guadagnino ne trarrà una serie televisiva. Magari ne uscirà un buon prodotto, ma mi è passato l'entusiasmo di vederla.
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