CITAZIONE (lola92 @ 15/7/2021, 09:03)
Secondo me per essere buono deve trattarsi di adolescenti marginali dagli altri adolescenti e non "marginali" rispetto al mondo adulto (è chiaro che l'adolescente e l'adulto sono diversi per definizione).
Per me non va bene.
Buongiorno!
La tua considerazione è più che giusta. Ho setacciato un po' la libreria di casa in cerca di ispirazione e ho ricavato tre alternative:
1)
Un bastimento carico di riso di Alicia Giménez-Bartlett, in cui il tema della marginalità credo emerga da sé
L'assassinio di un barbone, anche se calza scarpe inspiegabilmente eleganti e costose, non è un evento che possa commuovere i commissariati di Barcellona, come di ogni parte del mondo. Troppo l'impegno per un risultato comunque di scarsa importanza, visto che i barboni vivono in un mondo in tutto separato e parallelo che solo apparentemente, o occasionalmente, occupa lo spazio e il tempo del nostro mondo ordinario e savio. [...]
2)
Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, per la marginalità delle donne rispetto agli uomini
[...] partendo da un tema apparentemente secondario e cioè che una donna, per scrivere, debba avere del denaro e "una stanza tutta per sé", Virginia Woolf porta alla luce le restrizioni imposte nel corso dei secoli alla creatività femminile dalla società, dalle leggi e dalle convenzioni. [...]
3)
Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis, ambientato in un contesto marginale
[...] Nella sua sconfinata bellezza violentata, la strada statale Domitiana è la milza d'Italia. Una terra di costruttori visionari, rifugio di peccatori di ogni colore, senza legge, senza regole, senza morale, culla di donne e uomini coraggiosi che muoiono per strapparne un pezzo alla barbarie; un quadrilatero di palazzine tutte uguali e prematuramente diroccate, attraversate da strade in cui il cemento fa da padrone e trasformate in una discarica diffusa. Nascere a Castel Volturno, su questo pezzo di litorale campano a metà strada tra Gaeta e Napoli, è diverso che nascere in qualsiasi altro luogo d'Italia. Un territorio che conta venticinquemila abitanti regolari, più venticinquemila clandestini, tra aborti, superstizione cattolica, crimine organizzato bianco e nero, riti voodoo. [...]
Personalmente, andrei sul primo. Può andar bene?