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phra
view post Posted on 11/2/2010, 10:55 by: phra
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Oui, c'est moi

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Ho aspettato tanto a leggerlo..me lo volevo proprio gustare. Ed è stato il piccolo gioiellino che speravo. Come i quadri di Bruegel, brulicanti di persone, animali e oggetti, così è stata questa “finestra” su un mondo che non c’è più. Oltre i simpaticissimi personaggi principali (W Tano!!!), protagonista è il paesino con la sua folla vociante. Mi piace questo lasciare tanto spazio alle chiacchiere di paese, come se il villaggio fosse un microcosmo pulsante di vita. Me le sono proprio immaginate queste viuzze e questa chiesetta, la taverna, l’organo, anche se più che in epoca napoleonica, mi sembrava di stare in un allegro Medioevo….
Piacevolissima immersione in questo mondo vitale che tanto ricorda i piccoli borghi in cui ancora oggi si conosce vita, morte e miracoli di tutta la comunità, “foresti” compresi.
Scrittura sempre attenta a chi legge, che non sale in cattedra, ma ti accoglie come se fosse il tinello di casa sua, con un bel focolare acceso e un pentolone, fumante di spezie, pronto per essere servito.
Il mistero, in fondo, è solo un pretesto per sbirciare un po’ nelle vite quotidiane di questi Melegnanesi e sentirsene partecipi.
Mi piace pensare che questo romanzo, insieme a “Il cane del Santo”, sia solo il secondo tassello di un mosaico che spero Lele vorrà completare in futuro. Attendo nuove piccole gemme dell’entroterra lombardo.

Voto: 9/10
 
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26 replies since 15/6/2009, 09:38   837 views
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