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Brontë, Charlotte - Jane Eyre

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Silvia65
view post Posted on 29/1/2009, 14:20 by: Silvia65
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The purple Witch

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Bel romanzo, bella la forma in cui l’autrice narra in prima persona immedesimandosi nella protagonista, bella la storia di questa bambina sfortunata che attraverso mille vicissitudini riesce a trovare, alla fine, quello che in fondo tutti cercano, ricchezza e amore, anche se forse la Jane bambina non avrebbe mai osare sperare tanto…

Si comincia con una bambina orfana ospitata nella casa dello zio materno, ma la storia comincia dopo la morte dello zio, forse l’unica persona in quella famiglia che l’ha amata, e che forse, intuendo la freddezza della moglie verso la bambina sfortunata, le strappa dal letto di morte la promessa di prendersi cura di lei come fosse uno dei suoi figli.
La moglie non riesce però a farlo, la nutre e la veste, questo si, ma non riesce ad amarla, né ad insegnare ai propri figli ad amarla, ma anzi vede in lei un sacco di difetti che invece non ci sono, e quindi la piccola Jane cresce circondata da astio, dispetti e disprezzo.
Nonostante questo non cova troppo rabbia, ma quasi esclusivamente dolore.
All’apice di questo rapporto critico si arriva all’abbandono di Jane presso un collegio, ma non un collegio da ricchi, come la zia cattiva potrebbe anche permettersi, bensì un posto tenuto malissimo, senza calore e senza comodità.
Ma anche in questo brutto posto non tutti sono cattivi, e Jane trova un po’ di calore umano in un’insegnante e in una sua piccola compagna, anche se purtroppo perde l’amica troppo presto per una malattia.
Jane però rimane nel collegio anche dopo la fine dalla sua istruzione, come insegnante; decide però di andarsene dopo che l’insegnante con cui aveva stretto un legame lascia il collegio per sposarsi.
Avendo una discreta istruzione trova lavoro come istitutrice di una bambina, figlia illegittima di un misterioso padrone, tale Mister Rochester per cui Jane comincia a sentire dolci sentimenti.
Ma le vicissitudini la portano lontano, dopo una tragica scoperta, salvo poi ritornare “a casa” e coronare tutti i suoi sogni.

Un’eroina di sani principi e di ottimi sentimenti, concede il perdono alla zia cattiva e non gongola per le cattive cose che sono successe alla famiglia che l’ha tanto maltrattata.
Scappa dal Signor Rochester e dai propri sentimenti piuttosto che viverli in maniera non convenzionale, anche se così facendo spezza il suo cuore e quello del suo amato.
Avrebbe potuto accettare dei compromessi, ma non è da Jane, ed alla fine sarà premiata per questo.
E anche il suo nuovo patrimonio, ereditato da uno zio che nemmeno conosceva, lo divide con i parenti ritrovati che l’hanno aiutata, per riconoscenza e per beneficenza.
Un’eroina buona a tutto tondo, che si merita il lieto fine che ottiene.

Io non sarei stata altrettanto buona né forse nemmeno così veloce a lasciare andare il Signor Rochester…. Ma io non sono Jane :)

Edited by Klart - 17/9/2022, 15:00
 
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