Masetto |
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| Moravia descrive meschinità e ipocrisie della società borghese, inautentica, convenzionale, sdoppiata tra ciò che ciascuno pensa e ciò che invece dice in un clima di costante menzogna. I due giovani fratelli soffrono, ma si adattano passivamente mentre Leo, personaggio immune da qualsiasi ripensamento, è solamente disposto, con ogni mezzo, a raggiungere i suoi scopi. All'uscita del romanzo (1929) fu evidente lo stacco violento dall’atmosfera culturale del tempo: di fronte all’evasività lirica dei prosatori d’arte d’estrazione rondista, alle astrattezze dei moralisti, ai primi segni di una narrativa della memoria perduta in un’aura senza tempo, Moravia oppose una rappresentazione cruda e acre dei vizi segreti della società borghese. Egli si rifece alla grande tradizione del realismo ottocentesco, non senza un gelido furore polemico verso i personaggi. Di qui la tensione trattenuta del suo stile, uguale, monotono, grigio, di una precisione un po’ pedantesca. Edited by ~ Niniel ~ - 4/12/2016, 21:49
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