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Replying to Moravia, Alberto - Gli indifferenti
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SimonaMPosted: 4/1/2014, 11:36
Finito Moravia...Che dire de "Gli indifferenti"? Un romanzo che io oserei definire nichilista,dove pagina dopo pagina il lettore osserva il deteriorarsi di speranze ed illusioni e il consolidarsi di una realtà immobile..quasi un fermo immagine. Indifferenza di fronte ad una vita che si ripete come un cliché,indifferenza alla propria stessa sorte e al contempo un dolore che non è proprio un dolore ma più una voglia di rovina cercata per noia,per scuotere il placido ma squallido lago dove si specchiano queste esistenze.
Una lettura che consiglio,ma non a tutti..solo a chi riesce ad immedesimarsi almeno per un istante in quel preciso stato d'animo che Moravia descrive da maestro.

Un bel 10/10 è il mio voto.
daphne86Posted: 23/11/2010, 00:40
Me ne sono innamorata appena letto:è tra i miei libri preferiti!!

Moravia riesce a farti immedesimare appunto con i protagonisti, facendoti provare la loro indifferenza nei confronti della vita, indifferenza che non riescono a superare nemmeno in alcune situazioni diciamo "forti"..

E l'indifferenza, passatemi il termine, è una gran brutta bestia che colpisce ancora oggi la società. Secondo me è un ottimo libro, che fa riflettere e che si può considerare benissimo ancora attuale!

voto 10/10
abtonungPosted: 14/5/2009, 16:45
:lol: infatti io non l'ho trovato pesante, in alcuni capitoli però dilungava troppo certe scene un po' noiose :)
Mara_zPosted: 13/5/2009, 11:07
CITAZIONE (abtonung @ 12/5/2009, 19:44)
Moravia presenta perfettamente la vita borghese, nella quale regnano la falsità, l'ipocrisia, il calcolo sistematico, l'interesse materiale che spinge all'azione, un'azione che per quanto possa essere producente è vissuta con distacco, spesso disgusto. Carla e Michele sono vittime ed esecutori allo stesso tempo; spettatori della loro apatia, fautori consapevoli dei loro destini, e senza trovare via di fuga, senza provare sentimento si adeguano, conformandosi alla società,di cui la madre è l'emblema, arrancando nel futuro con passività, prigionieri della loro indifferenza.

la tua chiave di lettura non poteva essere più efficace di così

E' una lettura impegnativa ma fondamentale secondo me, e una volta entrati in confidenza con Moravia, i suoi libri si leggono con maggior facilità

Personalmente non lo trovo pesante (sarà che i grossi, grassi matrimoni del sud mi divertono molto)
:lol:
abtonungPosted: 12/5/2009, 18:44
il messaggio di Moravia è chiarissimo: nei personaggi l'indifferenza è ostentata al punto che lo stesso lettore non riesce a stupirsi fino in fondo per ciò che accade lungo la vicenda. i fatti si susseguono con lentezza, i pensieri dei personaggi scorrono fra i dialoghi come dei lunghi flussi di coscienza, e devo ammettere che alla volte la noia ha assalito anche me.
però questo romanzo mi ha affascinata sia per la tematica antimoralista che per lo stile preciso, realistico.
Moravia presenta perfettamente la vita borghese, nella quale regnano la falsità, l'ipocrisia, il calcolo sistematico, l'interesse materiale che spinge all'azione, un'azione che per quanto possa essere producente è vissuta con distacco, spesso disgusto. Carla e Michele sono vittime ed esecutori allo stesso tempo; spettatori della loro apatia, fautori consapevoli dei loro destini, e senza trovare via di fuga, senza provare sentimento si adeguano, conformandosi alla società,di cui la madre è l'emblema, arrancando nel futuro con passività, prigionieri della loro indifferenza.
Laura PalmerPosted: 7/11/2008, 20:54
Io l'ho letto giustappunto al liceo...e non mi è piaciuto affatto! Anzi, a dirla tutta, l'unico di Moravia che mi è piaciuto abbastanza è Agostino.
Il fine del romanzo l'ho capito e assimilato, ma leggerlo è una fatica erculea e lo stile, funzionante senz'altro alla storia, è però più pesante di un pranzo di matrimonio di quelli meridionali, protratto dalle 13 alle 23!
abtonungPosted: 7/11/2008, 17:55
però...è nella lista dei libri che mi ha consigliato il mio prof di italiano... ora so che anche questo è da mettere in lista...:)
Giu74Posted: 7/11/2008, 09:40
Quota la Pra... è da un paio danni che il romanzo di Moravia giace sulla mia libreria dopo questa recensione è il caso che prenda in consideraione più seriamente la sua lettura... (vista la lunga lista dei libri da leggere è inutile fare previsioni :P
phraPosted: 6/11/2008, 22:55
Wow!!!! che bella recensione!!!!!!!!
MasettoPosted: 6/11/2008, 22:40
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Moravia descrive meschinità e ipocrisie della società borghese, inautentica, convenzionale, sdoppiata tra ciò che ciascuno pensa e ciò che invece dice in un clima di costante menzogna. I due giovani fratelli soffrono, ma si adattano passivamente mentre Leo, personaggio immune da qualsiasi ripensamento, è solamente disposto, con ogni mezzo, a raggiungere i suoi scopi.

All'uscita del romanzo (1929) fu evidente lo stacco violento dall’atmosfera culturale del tempo: di fronte all’evasività lirica dei prosatori d’arte d’estrazione rondista, alle astrattezze dei moralisti, ai primi segni di una narrativa della memoria perduta in un’aura senza tempo, Moravia oppose una rappresentazione cruda e acre dei vizi segreti della società borghese. Egli si rifece alla grande tradizione del realismo ottocentesco, non senza un gelido furore polemico verso i personaggi. Di qui la tensione trattenuta del suo stile, uguale, monotono, grigio, di una precisione un po’ pedantesca.